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Gaza - La canzone del bambino nel vento

Nicola Andreani
Language: Italian


Nicola Andreani

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Gaza On My Mind
(Farah Siraj / فرح سراج)
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
(Francesco Guccini)


Prima di cadere, un potere lascia dietro di sé i suoi orrori. La violenza contro i civili, i bambini, gli innocenti.

Questa canzone nasce come eco e trasformazione de La canzone del bambino nel vento di Francesco Guccini, ma prende forma
come opera autonoma, radicata nell’urgenza del presente.

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I versi originari evocavano la memoria dell’Olocausto, dando voce a un bambino ucciso ad Auschwitz. In questa nuova versione, quel vento soffia da Gaza, tra le macerie, i silenzi e la sete.

Il brano è parte del progetto espositivo Guerra alla guerra. Aldo Capitini poeta della nonviolenza, a cura di Nicola Andreani. La mostra unisce arte, memoria e impegno civile e ha incluso anche un “vernissage cantato” in cui questa canzone è stata eseguita per la prima volta. La canzone è stata eseguita a Parigi, il 18 maggio 2025 a Isola - Cantine littéraire.

Per maggiori informazioni sul progetto: War to War

Non si tratta di una cover commerciale, ma di un atto poetico e politico. Un modo per affermare che la dignità umana non ha confini e che l’arte può diventare memoria viva, resistenza e ascolto.
Son morto ch’ero bambino
son morto con altri cento
Schiacciato tra mare e muro
e adesso sono nel vento.

A Gaza c’era la sete
E il fumo saliva lento
Clandestino nel mio giardino
e adesso sono nel vento.

A Gaza tante persone
ma un solo grande silenzio
Le case senza più nome
e adesso sono nel vento.

Io chiedo come può l’uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone
ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sarà
che l’uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poserà.

Contributed by Nicola Andreani - 2025/6/3 - 17:11



Language: French

Traduzione francese:
GAZA - CHANSON DE L'ENFANT DANS LE VENT

Je suis mort quand j’étais enfant
Je suis mort avec cent autres
Broyé entre la mer et le mur
Et à présent, je suis dans le vent

À Gaza, régnait la soif
Et la fumée montait, lente
Clandestin dans mon jardin
Et à présent, je suis dans le vent

À Gaza, tant de personnes
Mais un seul et grand silence
Des maisons sans plus de nom
Et à présent, je suis dans le vent

Je demande comment l’homme
Peut tuer son propre frère
Et pourtant, nous sommes millions
En poussière ici dans le vent

Le canon tonne encore
La bête humaine n'a pas encore
Son content de sang
Et le vent nous emporte encore

Je demande quand le temps viendra
Où l'homme apprendra
À vivre sans assassiner
Et le vent se posera

2025/6/3 - 18:08




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