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Voce e Vento

Nicola Gelo
Langue: italien


Nicola Gelo

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Nicola Gelo ha scritto questo brano dedicandolo genocidio dei palestinesi.

La canzone è una sorta di poesia, una poesia che l'autore ha scritto immaginando di essere una delle tante poetesse gazawe che - nonostante lo sterminio in atto - continuano a tessere versi:

Come scrive Hend Houdah (poetessa gazawa):

«La poesia non impedisce di uccidere ma rifiuta di farsi complice del silenzio».


...Nicola, se questo territorio sociale non fosse così devastato dall'ipocrisia, le tue parole, le tue timide e violente cattedrali verbali, lenirebbero menti e cuori inschiaviti dall'indifferenza.

La tua musica è lì a ricordarmi che la vera bellezza è eversiva e per questo fa paura.

Le tue canzoni, Nicola caro, mi hanno accarezzato l'anima.

Silvano Agosti
Ecco che illumini il mondo e il tuo nome è nell'aria,
in quest'aria che dicono stanca, malata, trafitta
e che sempre ci salva.

Bianche corazze sui fili si asciugano al sole
mentre una madre rattoppa calzini al suo piccolo dio disperso
fra le stelle, sotto le macerie.

Ho alzato spesso gli occhi al cielo e ho decifrato i canti
con cui hai coperto la mia vastità
e nel tuo sguardo l'infinito sa farsi voce e vento
e nuovo cielo per l'eternità.

Un vascello fantasma l'autobus che ti accompagna al mattino
in un groviglio di vertebre appese ai cappotti
obliterano i sogni di giorno e il nulla le notti
dimenticando preghiere, speranze, ali perdute
ecco che viene l'alba, che viene l'alba...
e salpano le navi su carri alati tra le stelle
mentre il sorriso di un bimbo ci affonda e anneghiamo.

Ho alzato spesso gli occhi al cielo e ho decifrato i canti
con cui hai coperto la mia vastità
e nel tuo sguardo l'infinito sa farsi voce e vento
e nuovo cielo per l'eternità.

Leggimi nel cuore l'amore non ha bisogno di parole,
lo sanno gli occhi innocenti spaventati dalla tempesta
esili fili d'erba chinano il capo
e mentre il giorno attende la sua luce...attende la sua luce...
un dio nascosto in fondo al cuore fa sentire la sua voce
e noi perduti in questa liturgia del divenire
continuiamo ad essere e a partire.

envoyé par Marriam - 30/5/2025 - 20:16




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