Ho visto fantasmi là sui boulevards
Silenti e incorporei signori e clochards
Da Mont Saint Michel oltre l’alta marea
Ai dimenticati caduti in Vandea
Viaggiando su mille violini a Bayreuth
Seguendo le aquile sui Pirenei
Sculture e musei, antiche città
Una tradizione che non morirà
Piazze e canali grondanti di vita
raccontano ancora una storia infinita
l’Europa che scrive la tua biografia
il resto del mondo ne segue la scia
Tra le cattedrali e i castelli del Nord
Tra Vienna e la Scala, tra Londra e il Bolšoj
Han lasciato per noi romanzi e poesia
La luce e lo charme dell’aristocrazia
Das ist mir würst
Das ist mir würst
Das ist mir würst
Das ist mir würst
La mia politica altro non è
Che coltivare il ricordo di te
L’Europa delle banche, delle multinazionali
Dei centri di potere, della manipolazione del pensiero
Non è la mia Europa non è l’Europa che voglio
Il tempo perduto cerchiamolo in noi
Nell’architettura, tra i quadri e gli eroi,
tra Čekov e Kant, tra Bach e Monet,
tesoro d’Europa che altrove non è
Das ist mir würst
Das ist mir würst
Das ist mir würst
Das ist mir würst
La mia politica altro non è
Che coltivare il ricordo di te…
Silenti e incorporei signori e clochards
Da Mont Saint Michel oltre l’alta marea
Ai dimenticati caduti in Vandea
Viaggiando su mille violini a Bayreuth
Seguendo le aquile sui Pirenei
Sculture e musei, antiche città
Una tradizione che non morirà
Piazze e canali grondanti di vita
raccontano ancora una storia infinita
l’Europa che scrive la tua biografia
il resto del mondo ne segue la scia
Tra le cattedrali e i castelli del Nord
Tra Vienna e la Scala, tra Londra e il Bolšoj
Han lasciato per noi romanzi e poesia
La luce e lo charme dell’aristocrazia
Das ist mir würst
Das ist mir würst
Das ist mir würst
Das ist mir würst
La mia politica altro non è
Che coltivare il ricordo di te
L’Europa delle banche, delle multinazionali
Dei centri di potere, della manipolazione del pensiero
Non è la mia Europa non è l’Europa che voglio
Il tempo perduto cerchiamolo in noi
Nell’architettura, tra i quadri e gli eroi,
tra Čekov e Kant, tra Bach e Monet,
tesoro d’Europa che altrove non è
Das ist mir würst
Das ist mir würst
Das ist mir würst
Das ist mir würst
La mia politica altro non è
Che coltivare il ricordo di te…
Contributed by Riccardo Gullotta - 2025/1/26 - 18:28
a parte che il tuo udito va meglio del mio, la tua frase ha indubbiamente più senso. Rettifichi ?
Riccardo G. - 2025/1/26 - 23:26
Ho rimesso a posto tutto il testo come lo capisco io, c'erano altri errori.
Lorenzo - 2025/1/26 - 23:51
I think the refrain should read "Das ist mir wurscht / wurst" instead of "würst". I don't hear any umlaut there and that's at least how the German idiom goes.
Juha Rämö - 2025/1/27 - 12:45
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Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Enrico Ruggeri
Musica / Music / Musique / Sävel
Silvio Capeccia
Album: La caverna di Platone
Oὐκοῦν κἂν εἰ πρὸς αὐτὸ τὸ φῶς ἀναγκάζοι αὐτὸν βλέπειν, ἀλγεῖν τε ἂν τὰ ὄμματα καὶ φεύγειν ἀποστρεφόμενον πρὸς ἐκεῖνα ἃ δύναται καθορᾶν, καὶ νομίζειν ταῦτα τῷ ὄντι σαφέστερα τῶν δεικνυμένων ?
E se lo si costringesse a guardare la luce stessa, non sentirebbe male agli occhi e non fuggirebbe verso quelle cose di cui può sopportare la vista, e non penserebbe che esse siano più vicine all’essere di quelle mostrate? [Platone, Il mito della caverna, Repubblica VII 515 e]
Waltz per un adieu
Tra le ombre sul fondo della caverna e le impervie sorgenti di luce precluse ai più, Ruggeri , sdegnato nel ritornello in puro stile metal alla Till Lindemann, ci ripete: "Non me ne importa nulla". Ci viene da pensare che abbia fatto ricorso al tedesco per marcare un passaggio, l’Europa attraverso la Mitteleuropa. Non era questa l’Europa sognata, nata attraverso tante lotte e tragedie.
In questa dissoluzione sorge un dubbio: tra tante disillusioni, se Ruggeri avesse potuto differire la pubblicazione della canzone dopo l'affermazione della cricca spaziale dell’Imperatore Galattico Palpatine, avrebbe rivisitato il testo ?
A parte le congetture, rimane un pezzo di elevata fattura sia per la musica che si attaglia bene allo stato d’animo sia al linguaggio intellettuale di ampio respiro che riesce a calibrarsi lontano dal cerebralismo.
[Riccardo Gullotta]