Voglio una vita che sa di trincea,
come un languore di bassa marea,
come una linea troppo disturbata,
che ha rovinato la telefonata.
Ma ho questa vita che canto e non taccio,
mentre desidero solo il tuo abbraccio,
perso nei secoli senza memoria,
misto al pulviscolo come una scoria,
Questa trincea di cappotti verdastri,
un dormitorio di nidi e disastri,
compagni stretti nel sonno a un fucile,
strappati al campo, alla stalla, al fienile,
strappati al tempo, strappati all’amore,
in questo palmo di terra si muore,
fammi sentire il tuo seno sul petto,
fammi tornare alla vita che aspetto
Che è questa vita che sa di trincea,
nata da un sogno confuso, un'idea,
stretta una lacrima di bramosia,
un bilocale di periferia,
lungo la strada portando le bici,
guardiamo in terra e parliamo da amici,
mi prendi il volto e la bici va in terra,
mi baci in bocca e finisce la guerra.
come un languore di bassa marea,
come una linea troppo disturbata,
che ha rovinato la telefonata.
Ma ho questa vita che canto e non taccio,
mentre desidero solo il tuo abbraccio,
perso nei secoli senza memoria,
misto al pulviscolo come una scoria,
Questa trincea di cappotti verdastri,
un dormitorio di nidi e disastri,
compagni stretti nel sonno a un fucile,
strappati al campo, alla stalla, al fienile,
strappati al tempo, strappati all’amore,
in questo palmo di terra si muore,
fammi sentire il tuo seno sul petto,
fammi tornare alla vita che aspetto
Che è questa vita che sa di trincea,
nata da un sogno confuso, un'idea,
stretta una lacrima di bramosia,
un bilocale di periferia,
lungo la strada portando le bici,
guardiamo in terra e parliamo da amici,
mi prendi il volto e la bici va in terra,
mi baci in bocca e finisce la guerra.
envoyé par Dq82 - 1/12/2024 - 21:34
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Giglio tigrato
“Trincea” è una canzone d’amore anomala e di grande intensità.
blogfoolk
È una canzone d'amore che si chiama Trincea e inizia con un verso che, per me, non è neppure vero:
Non è vero. Io non voglio una vita così. Io voglio una vita che sa di bellezza, che sa degli abbracci della mia compagna, che sa dei bacini dei miei figli. Voglio una vita in cui le trincee non sappiano più nemmeno cosa sono.
Eppure, questo primo verso mi è apparso in sogno, e io lo cantavo sulla melodia che poi ho usato per comporre questa canzone. Sarà forse perché, dentro di noi, esiste una pulsione verso la violenza, anche quando parliamo d'amore. O forse perché anche l'amore è un conflitto, che però trova nella sua essenza le risorse per ricomporsi, senza mai diventare una guerra aperta.
Forse è così. O forse è perché la trincea fa parte di tutti noi, e questo è il motivo per cui, davanti a tutte le alternative possibili, la guerra non finisce mai per essere davvero "l'ultima."
Ma questa, appunto, non è una canzone di guerra né di lotta. È una canzone d'amore. Parla di come l'amore possa vincere su tutto.
L'amore è una cosa semplice, ma difficile da mettere in atto. Forse, senza volerlo, ho fatto emergere il lato politico di un canto introspettivo.
Rocco Rosignoli