Per un errore del Dipartimento
Zum pum pum
Terzo Alpini, da una settimana,
Zum pum pum
L’han trasferito a Copacabana,
Su quella spiaggia tutti bardà’.
Tutti bardati per far la battaglia
Con il cappotto e la sciarpa di lana
E sulla spiaggia di Copacabana
Le brasiliane li sta a guardà’.
Le brasiliane li sta a guardare
Con quei bikini amaranto e vermigli,
Con quegli accenti che sembran bisbigli
Mentre l'Alpino sta lì a sudar.
«Lèvati Alpino cudeshtu capòtu!»
«Non me lo levo, la mia brasiliana,
Ché me l'ha dato il mio Capitano
Ch'è il genitore di noi soldà!».
Passa un giorno di gran calore,
Passa tutta una settimana,
E sono morti a Copacabana
Disidratati davanti al mar.
Zum pum pum
Terzo Alpini, da una settimana,
Zum pum pum
L’han trasferito a Copacabana,
Su quella spiaggia tutti bardà’.
Tutti bardati per far la battaglia
Con il cappotto e la sciarpa di lana
E sulla spiaggia di Copacabana
Le brasiliane li sta a guardà’.
Le brasiliane li sta a guardare
Con quei bikini amaranto e vermigli,
Con quegli accenti che sembran bisbigli
Mentre l'Alpino sta lì a sudar.
«Lèvati Alpino cudeshtu capòtu!»
«Non me lo levo, la mia brasiliana,
Ché me l'ha dato il mio Capitano
Ch'è il genitore di noi soldà!».
Passa un giorno di gran calore,
Passa tutta una settimana,
E sono morti a Copacabana
Disidratati davanti al mar.
Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 2024/9/15 - 23:34
Faccio presente che Era una notte che pioveva (La sentinella) e pure Il testamento del capitano stanno tra le CCG, la prima magari anche a ragione, la seconda non saprei. Invece non c’è "La cinica lotteria dei rigori" :)
Lorenzo - 2024/9/16 - 12:51
E il bello è che "Era una notte che pioveva" l'avevo pure messa io... :-) Inesorabilmente perdo colpi, tempus fugit, ruit hora...
Riccardo Venturi - 2024/9/16 - 13:13
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Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: David Riondino
Musica / Music / Musique / Sävel: Era una notte che pioveva (Canto alpino)
Canzoncina leggermente satirica del 1993. Per un disguido, il III Reparto Alpini viene trasferito, bardato da battaglia, in un luogo non propriamente noto per il clima d’alta montagna. L’obbedienza cieca agli ordini del Capitano, che è come il papà -severo ma giusto- di tutti quei prestanti giovani, porta a tragiche, ancorché logiche, conseguenze. A pensarci bene, durante le varie guerre alle quali son stati spediti e comandati, tale ordine può addirittura risultare meno assurdo rispetto ad altri, testimoniati da precise fonti storiche. Insomma, com’è o come non’è, David Riondino canta questa canzoncina alpina da trent’anni, e non ha mancato di farlo neppure lo scorso mese d’agosto in quel di Fosdinovo, al “Cuore della Rivolta”, ed appena ieri, all’Istituto De Martino di Sesto Fiorentino, durante la giornata-tributo per Giovanna Marini alla quale ha partecipato veramente il mondo, lo si può dire. Il bravo Riondino introduce sempre più o meno così la sua canzoncina, che peraltro dev’essere intonata, con tanto di zum pum pum d’ordinanza, sull’aria di un commovente canto degli Alpini, Era una notte che pioveva:
Termino dicendo che il canto nominato da David Riondino nella sua introduzione esiste per davvero: è il “Testamento del Capitano”, dove appunto detto Capitano ferito a morte comanda che il suo corpo venga smembrato in cinque pezzi da distribuire tra la Patria, la mamma, la sua amata, il suo battaglione e le montagne. Molto più facile, ovviamente, che il Capitano abbia non di rado ordinato ai suoi soldati di farsi fare a pezzi -e ben più di cinque- durante assalti per conquistare una “cima” o qualcosa del genere. La famiglia Riondino, del resto, ne sa qualcosa di ben preciso. [RV]