Principe Lazar guarda lontano
Kosovo Polje ora è più vicina
corri veloce lungo la strada
dietro la croce che ti protegge
l'invasore non è lontano
e la mezzaluna svetta nel cielo
Principe Lazar ora è mattina
scocca l'inizio della tua battaglia
sordo il rumore, ... il cielo
Kosovo Polje gronda di sangue
e gli invasori danzano in cerchio
e la mezzaluna svetta nel cielo
Principe Lazar quanto silenzio
Kosovo Polje piange la sua gente
volano i corvi sopra le carni
corpi morenti per la terra madre
e l'invasore oramai ha vinto
e la mezzaluna svetta nel cielo
Kosovo Polje ora è più vicina
corri veloce lungo la strada
dietro la croce che ti protegge
l'invasore non è lontano
e la mezzaluna svetta nel cielo
Principe Lazar ora è mattina
scocca l'inizio della tua battaglia
sordo il rumore, ... il cielo
Kosovo Polje gronda di sangue
e gli invasori danzano in cerchio
e la mezzaluna svetta nel cielo
Principe Lazar quanto silenzio
Kosovo Polje piange la sua gente
volano i corvi sopra le carni
corpi morenti per la terra madre
e l'invasore oramai ha vinto
e la mezzaluna svetta nel cielo
envoyé par Dq82 - 28/8/2024 - 17:53
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Canti, racconti e battaglie
La battaglia della Piana dei Merli, nota anche come battaglia di Kosovo Polje venne combattuta nell'omonima località il 15 giugno 1389 (secondo il calendario giuliano vigente all'epoca dei fatti) ovvero il 28 giugno 1389 (secondo il calendario gregoriano entrato in vigore nel 1582), giorno di San Vito, tra le forze cristiane guidate dal principe serbo Lazar Hrebeljanović e le truppe ottomane.
La battaglia della Piana dei Merli non fu uno scontro tra cristianesimo e islam. Infatti, nello schieramento serbo, assieme al principe serbo Lazar Hrebeljanović, vi erano Tvrtko I Kotromanić, signore della Bosnia, che aveva ricevuto da poco la corona dal re di Ungheria, oltre a contingenti valacchi, croati, bulgari e albanesi. Di contro, nello schieramento ottomano vi erano diversi vassalli cristiani.
L'esercito cristiano, composto da una coalizione tra la Serbia Moravica e il Regno di Bosnia, era comandato dal Knez (principe e condottiero) serbo Lazar Hrebeljanović. Le truppe della coalizione serbo-bosniaca contavano circa 25000 uomini ben armati, suddivisi in tre armate. Erano comandati dal genero di Lazar, Vuk Branković, sull'ala sinistra, dal principe Lazar al centro e dal duca bosniaco Vlatko Vuković sull'ala destra. L'esercito ottomano era guidato dal sultano Murad I e dal comandante militare Evrenos Bey e contava circa 50000 uomini.
La battaglia iniziò con l'avanzata della cavalleria serba, che distrusse completamente l'ala sinistra ottomana. Le truppe comandate da Branković riuscirono inoltre ad annientare completamente anche l'ala destra degli avversari, ma gli Ottomani furono infine raggiunti da cospicui rinforzi e poterono così sconfiggere le milizie avversarie, stanche e inferiori numericamente. Pressoché tutta la nobiltà serba fu sterminata sul posto insieme al Knez Lazar. Il comandante Vuk Branković si ritirò e continuò la resistenza contro gli Ottomani, ma successivamente fu a sua volta catturato dai Turchi, morendo in prigionia.
Nel corso della battaglia, il nobile serbo Miloš Obilić riuscì comunque a uccidere il sultano Murad, diventando un eroe. Dopo la morte di Murad, il figlio Bayezid I continuò l'espansione ottomana verso i Balcani e l'Europa sud-orientale. Tuttavia il Regno di Serbia riuscì a sopravvivere per un altro secolo prima di cadere definitivamente sotto il dominio turco. Entrambi gli eserciti ebbero delle gravi perdite, ma per la Serbia l'esito fu catastrofico: vennero infatti uccisi più di 150 cavalieri serbi e il Paese vide sparire gran parte della sua élite politica e militare.
Il nuovo sultano Bayezid I prese come moglie la figlia di Lazar, la principessa Olivera Despina. Bayezid prese con sé il figlio di Lazar, Stefan Lazarevic, che più tardi si segnalò come valoroso capo militare, specialmente nella battaglia di Angora contro il vittorioso Tamerlano (1402). I Serbi furono costretti a pagare tributi ai Turchi e a compiere servizi militari presso l'esercito ottomano, come nel caso della citata battaglia di Angora (o di Ancyra, odierna Ankara).
In seguito, dopo altre due battaglie minori e l'assedio di Smederevo, gli Ottomani annetterono il resto del Regno di Serbia, completandone la conquista nel 1459. La fine dell'indipendenza serba fu l'evento che diede la possibilità all'esercito ottomano di arrivare fino alle porte di Vienna.