All’inizio di ogni cosa c’era solo la campagna
Immense praterie di grano e di erba Spagna
E gli alberi di gelso sembravan dei colossi
E l’acqua navigava nei fiumi e dentro i fossi
Il giorno scivolava come scivola la vita
Che corre senza fine, che corre e non riposa
E duro era il lavoro e dura sempre la fatica
In questa terra all’inizio di ogni cosa
In questa terra all’inizio di ogni cosa
Vivevan quasi assieme il bracciante ed il padrone
Entravano ed uscivano dal medesimo portone
Ma chi è così diverso in quasi nulla si assomiglia
Dormiva uno nel letto e uno sulla paglia
Uguale ogni mattino sorgeva sempre il sole
Uguale era la luna che è la sua dolce sposa
Da giorno fino a sera uguale sempre il faticare
In questa terra all’inizio di ogni cosa
In questa terra all’inizio di ogni cosa
Così era sempre stato nei secoli passati
Eterna eredità di tutti gli antenati
Andavano al padrone il più e il meglio del raccolto
per il bracciante invece non rimaneva molto
La terra e il contadino legati nel profondo
Attorno a quella vita girava tutto il mondo
Che stava dentro all’aia e alle mura di una corte
Davanti a quelle mura si fermava l’orizzonte
Il tempo scivolava come scivola la vita
Che corre senza fine, che corre e non riposa
In questa terra all’inizio di ogni cosa
In questa terra all’inizio di ogni cosa
Immense praterie di grano e di erba Spagna
E gli alberi di gelso sembravan dei colossi
E l’acqua navigava nei fiumi e dentro i fossi
Il giorno scivolava come scivola la vita
Che corre senza fine, che corre e non riposa
E duro era il lavoro e dura sempre la fatica
In questa terra all’inizio di ogni cosa
In questa terra all’inizio di ogni cosa
Vivevan quasi assieme il bracciante ed il padrone
Entravano ed uscivano dal medesimo portone
Ma chi è così diverso in quasi nulla si assomiglia
Dormiva uno nel letto e uno sulla paglia
Uguale ogni mattino sorgeva sempre il sole
Uguale era la luna che è la sua dolce sposa
Da giorno fino a sera uguale sempre il faticare
In questa terra all’inizio di ogni cosa
In questa terra all’inizio di ogni cosa
Così era sempre stato nei secoli passati
Eterna eredità di tutti gli antenati
Andavano al padrone il più e il meglio del raccolto
per il bracciante invece non rimaneva molto
La terra e il contadino legati nel profondo
Attorno a quella vita girava tutto il mondo
Che stava dentro all’aia e alle mura di una corte
Davanti a quelle mura si fermava l’orizzonte
Il tempo scivolava come scivola la vita
Che corre senza fine, che corre e non riposa
In questa terra all’inizio di ogni cosa
In questa terra all’inizio di ogni cosa
Contributed by Dq82 - 2024/8/25 - 17:16
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2019
PIETRA SU PIETRA. Una storia di cooperazione.
Musiche e testi di Daniele Goldoni
Registrato dal vivo il 19 luglio 2019 presso l’auditorium di Muggiò
Questo spettacolo racconta cento anni (e oltre) della storia del nostro paese attraverso le vicende della Cooperativa Edificatrice, della sua gente, del suo sviluppo e del cambiamento del territorio in cui è nata.
Pietra su Pietra è tratto dal libro di Francesca Naboni “Una storia di cooperazione”, da cui ho raccolto le informazioni storiche in merito agli accadimenti, alle idee agli ideali che hanno mosso la cooperativa nel corso della sua storia.
Da qui sono partito per raccontare la storia di un gruppo di uomini e donne, e quindi una vicenda singolare con nomi e riferimenti precisi, che nel corso della narrazione diviene epica e pertanto universale.
In questo spettacolo si racconta del “Popolo degli Umili”: uomini e donne poveri, sfruttati, spesso costretti ad emigrare dal proprio paese per cercare una vita migliore.
Si narra anche della necessità che nasca un "Uomo Nuovo" che sappia insieme agli altri costruire una società più equa e giusta
Questi temi mi paiono più attuali che mai e la storia di queste donne e di questi uomini mi sembra parli oggi alla vita di ognuno di noi, dicendoci di alzare la testa e darci da fare per “garantire a tutti l'uguaglianza”, poiché “il progresso o è di tutti o è solo un privilegio”.
Daniele Goldoni