"Passeranno i morti ma resteranno i sogni Passeranno i morti ma resteranno i sogni Passeranno i morti ma resteranno i sogni "
I due fascisti la trascinarono nel mezzo della strada, in modo che dalla casa si potesse vedere bene. Il più giovane la prese da dietro, avvinghiandole il collo con un braccio. Lei aveva le mani legate , non riusciva a muoverle. Nonostante le torture di quei giorni era ancora lucida, ma non oppose resistenza.
"Lì ci sono i tuoi genitori" - le disse l'ufficiale del plotone - non li vedrai più, se non parli".
"Passeranno i morti, ma resteranno i sogni", sussurrò Mimma come una litania, lo ripeteva continuamente. Ed era un sollievo, ogni volta.
Durante le torture, l'aveva aiutata a non cedere, a non fare i nomi dei suoi ragazzi, come lei li chiamava.
Lo aveva sempre saputo cosa le sarebbe accaduto se l'avessero catturata. C'erano molti corpi esposti a monito nelle strade.
[Ma aveva conquistato da tempo la loro fiducia, e non avrebbe mai deluso i compagni, sapeva anche questo."Che fatica - pensò - fargli vincere la diffidenza. Mi credevano sofisticata, benestante, senza capire che fossi ribelle nel cuore e che solo al cuore obbedisco".]
Il gerarca fascista si avvicinò. Le strinse il viso fra le mani, la guardò fissa negli occhi: "Se non parli ti ammazziamo qui, in mezzo alla strada, come una cagna".
[Lo disse con una spaventosa fermezza. Una fermezza quasi meccanica, algida]. Mimma lo scrutò come si osserva un'immagine lontana, sfuocata, indefinibile. Ma poi sorrise, quel suo sorriso ancora splendido in una cornice di lividi e sangue.
"No", disse, "non lo farò".
L'ufficiale fascista si allontanò. Le spinse forte il capo all'indietro, lo sguardo intriso di odio, le labbra sprezzanti. Si fece consegnare un bastone e lo porse a un graduato, uno con la faccia da sadico [un coacervo di odio e barbarie].
[Cancella quegli occhi ribelli dal mondo. - gli disse]- Lo facciamo qui, davanti a suo padre".
"Passeranno i morti ma resteranno i sogni Passeranno i morti ma resteranno i sogni Passeranno i morti ma resteranno i sogni " [ disse a voce alta Mimma].
Il gerarca fascista: "Cosa dici, bastarda? Cosa dici?! Sei morta, puttana! Sei morta!"
[Le si mise davanti e sputò sul selciato].
Il boia strinse i pugni nel bastone, i due camerati la distesero a terra.
Ormai non lo sentiva più, il dolore. Le tumefazioni, le ferite, l'avevano stordita per giorni. Ma adesso il corpo era quasi distante, quasi clemente. Guardò il cielo, e tutto quell'azzurro la fece piangere.
Non era paura, la paura era scomparsa da giorni. Era una sensazione più ampia, più intensa.
Erano lacrime per il mondo, che non avrebbe più rivisto. [Erano lacrime di rabbia, di odio e di guerra]. Era un pianto d'amore per i suoi ragazzi che non aveva tradito; era un pianto di gioia per non avere mancato. Aspirò aria a pieni polmoni, come a riempirsi di azzurro del cielo.
L'accecarono. Per un attimo fu il buio. Poi sentì l'esplosione dei colpi, il calore nel corpo.
Pensò come fosse irreale morire a quel modo. Era che la morte l'aveva scelta, non importava come, non importava perché'. "Si vive di attimi, - pensò - e si muore di assenze"
Il suo corpo fu lasciato per terra.
Il suo ricordo dimora nella luce.
In memoria della partigiana Irma Bandiera, nome di battaglia: Mimma.
I due fascisti la trascinarono nel mezzo della strada, in modo che dalla casa si potesse vedere bene. Il più giovane la prese da dietro, avvinghiandole il collo con un braccio. Lei aveva le mani legate , non riusciva a muoverle. Nonostante le torture di quei giorni era ancora lucida, ma non oppose resistenza.
"Lì ci sono i tuoi genitori" - le disse l'ufficiale del plotone - non li vedrai più, se non parli".
"Passeranno i morti, ma resteranno i sogni", sussurrò Mimma come una litania, lo ripeteva continuamente. Ed era un sollievo, ogni volta.
Durante le torture, l'aveva aiutata a non cedere, a non fare i nomi dei suoi ragazzi, come lei li chiamava.
Lo aveva sempre saputo cosa le sarebbe accaduto se l'avessero catturata. C'erano molti corpi esposti a monito nelle strade.
[Ma aveva conquistato da tempo la loro fiducia, e non avrebbe mai deluso i compagni, sapeva anche questo."Che fatica - pensò - fargli vincere la diffidenza. Mi credevano sofisticata, benestante, senza capire che fossi ribelle nel cuore e che solo al cuore obbedisco".]
Il gerarca fascista si avvicinò. Le strinse il viso fra le mani, la guardò fissa negli occhi: "Se non parli ti ammazziamo qui, in mezzo alla strada, come una cagna".
[Lo disse con una spaventosa fermezza. Una fermezza quasi meccanica, algida]. Mimma lo scrutò come si osserva un'immagine lontana, sfuocata, indefinibile. Ma poi sorrise, quel suo sorriso ancora splendido in una cornice di lividi e sangue.
"No", disse, "non lo farò".
L'ufficiale fascista si allontanò. Le spinse forte il capo all'indietro, lo sguardo intriso di odio, le labbra sprezzanti. Si fece consegnare un bastone e lo porse a un graduato, uno con la faccia da sadico [un coacervo di odio e barbarie].
[Cancella quegli occhi ribelli dal mondo. - gli disse]- Lo facciamo qui, davanti a suo padre".
"Passeranno i morti ma resteranno i sogni Passeranno i morti ma resteranno i sogni Passeranno i morti ma resteranno i sogni " [ disse a voce alta Mimma].
Il gerarca fascista: "Cosa dici, bastarda? Cosa dici?! Sei morta, puttana! Sei morta!"
[Le si mise davanti e sputò sul selciato].
Il boia strinse i pugni nel bastone, i due camerati la distesero a terra.
Ormai non lo sentiva più, il dolore. Le tumefazioni, le ferite, l'avevano stordita per giorni. Ma adesso il corpo era quasi distante, quasi clemente. Guardò il cielo, e tutto quell'azzurro la fece piangere.
Non era paura, la paura era scomparsa da giorni. Era una sensazione più ampia, più intensa.
Erano lacrime per il mondo, che non avrebbe più rivisto. [Erano lacrime di rabbia, di odio e di guerra]. Era un pianto d'amore per i suoi ragazzi che non aveva tradito; era un pianto di gioia per non avere mancato. Aspirò aria a pieni polmoni, come a riempirsi di azzurro del cielo.
L'accecarono. Per un attimo fu il buio. Poi sentì l'esplosione dei colpi, il calore nel corpo.
Pensò come fosse irreale morire a quel modo. Era che la morte l'aveva scelta, non importava come, non importava perché'. "Si vive di attimi, - pensò - e si muore di assenze"
Il suo corpo fu lasciato per terra.
Il suo ricordo dimora nella luce.
In memoria della partigiana Irma Bandiera, nome di battaglia: Mimma.
envoyé par Riccardo Gullotta - 14/8/2024 - 19:12
@ Lorenzo: le ricerche di immagini appropriate richiedono un tempo non trascurabile. Inoltre mi è sembrato che non fossero elementi tali da destare una certa attenzione. Ad ogni modo, se ritieni che possano sollecitare qualche interesse, almeno il tuo, cercherò ancora di proporne per quanto posso, a cominciare dal prossimo post (...in cui la scelta dell’immagine iconica che vedrai ha richiesto quasi lo stesso tempo dei commenti)
Riccardo G - 15/8/2024 - 22:21
In mancanza di un'immagine che richieda molto tempo, meglio proporre un'immagine generica (copertina del disco, ritratto dei protagonisti della canzone ecc) almeno secondo me.
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Testo: Fabio Moglia
Mimma (In Memoria di Irma Bandiera, Partigiana ed Eroina) (di Fabio Moglia)
In memoria di Irma Bandiera, partigiana ed eroina.
Nome di battaglia: Mimma.
Bologna, 8/04/1915 - 14/08/1944