Cosa succederà se sotto un cielo di parole
Ritorneranno i nobili al comando della plebe
Zeloti di quest’unica divisa senza amore
Difendono le ortodossie di dogmi nucleari
Per la farfalla il bozzolo diventa inospitale
Non puoi tornare indietro è una rivoluzione
i gesti misurati l’inverno dentro il cuore
mentre la primavera già regala il suo colore
Com’e difficile Seguire i sogni
nel canto finale del neoliberismo
Raccolgo piume per lasciare i labirinti
E contemplare soli nell’alba e nei tramonti di altri mondi
Saper restare fermi al centro dell’Impermanenza
Dipingendo le icone di se stessi con pazienza
Il mondo si trasforma, cambiano le frequenze
E questa solitudine ribalta le esigenze
Nel delirio capitalista* io cerco strade
che non conoscono lamenti
raccolgo piume per lasciare i labirinti
E contemplare soli nell’alba e nei tramonti di altri mondi
Succederà che riempiremo i giorni
con ciò che non sappiamo
lunghissimi silenzi e splendidi profumi di una terra
che un giorno esploreremo e finirà la guerra dentro noi
Ritorneranno i nobili al comando della plebe
Zeloti di quest’unica divisa senza amore
Difendono le ortodossie di dogmi nucleari
Per la farfalla il bozzolo diventa inospitale
Non puoi tornare indietro è una rivoluzione
i gesti misurati l’inverno dentro il cuore
mentre la primavera già regala il suo colore
Com’e difficile Seguire i sogni
nel canto finale del neoliberismo
Raccolgo piume per lasciare i labirinti
E contemplare soli nell’alba e nei tramonti di altri mondi
Saper restare fermi al centro dell’Impermanenza
Dipingendo le icone di se stessi con pazienza
Il mondo si trasforma, cambiano le frequenze
E questa solitudine ribalta le esigenze
Nel delirio capitalista* io cerco strade
che non conoscono lamenti
raccolgo piume per lasciare i labirinti
E contemplare soli nell’alba e nei tramonti di altri mondi
Succederà che riempiremo i giorni
con ciò che non sappiamo
lunghissimi silenzi e splendidi profumi di una terra
che un giorno esploreremo e finirà la guerra dentro noi
* «Parlando di “realismo capitalista”, una delle componenti è la desacralizzazione: tutto è ridotto a qualcosa di banale, di materiale, ogni cosa è vista sotto l’influenza dell’economia, secondo un modello economico unico, che è appunto quello capitalista, neoliberista, e non c’è più spazio per qualcosa che sfugga a questa tecnocrazia, dove tutto è possibile, manipolabile, controllabile», spiega l’autore. «In questo senso l’idea del viaggio alla ricerca di uno spazio sacro, non ancora contaminato, ci è offerta da questo romanzo. René Daumal scrive che tutte le montagne sacre sono state conquistate, non c’è più una vetta da violare, però questo non ha esaurito il bisogno di sacro che c’è nell’uomo. Quindi, deve esistere una montagna sacra che noi non conosciamo e che dobbiamo andare a scoprire. E la montagna sacra è il Monte Analogo. Da lì parte il viaggio dei protagonisti di questo romanzo, al quale è ispirato il mio disco».
Contributed by Dq82 - 2024/5/28 - 08:57
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Navigazioni intorno al Monte Analogo
La prima triade, che si apre con “Succederà”, canzone che ricorda sia “La cura” di Battiato, sia “Cyrano” di Guccini, solo nei primi accordi, per poi farci immergere subito nel tema della necessità di mettersi in viaggio. Il presente, e cioè il nostro mondo, ci condanna ad una forzata programmazione e previsione di quello che ci circonda. Tutto deve essere ben definito; nulla deve essere lasciato al caso. E se dovesse succedere, come fu nel 476 D.C., che le cose all’improvviso non vadano come devono andare? Da catastrofe storica, avremmo a che fare anche con una catastrofe culturale, e di senso.
rocknation.it
Dal punto dei testi mi ha colpito molto la visionarietà delle liriche nelle quali si colgono addentellati con il nostro tempo, ma allo stesso tempo c'è uno sguardo verso il futuro, spesso dipinto a tinte fosche come in "Succederà" con i "dogmi nucleari", il "delirio capitalista"...
Le tinte fosche le vedo più appropriate per il presente nella misura in cui ci si rapporta ad esso senza la forza della speranza. Oggi i media tendono a dipingerci una realtà terrorizzante fatta di epidemie, guerre, crisi climatiche ed economiche, e credo che questa sia una trappola a cui l’arte deve cercare di rispondere non confermando questa mancanza di vie di uscita o proponendo delle pure evasioni senza senso. La creatività ha una ragione di esistere oggi perché capace di offrire delle letture ampie, con uno sguardo lungo e non schiacciate su una quotidianità asfittica e deprimente. La funzione dell’intellettuale deve essere quella di aprire orizzonti ad una società sempre più disperata e non di ridondare i discorsi del potere. Per questo mi sforzo di far emergere dalle canzoni visioni che riescano a leggere tra le cose banali un’altra possibilità: inter-legere.
Ad aprire il disco è l’intensa “Succederà” in cui Lobaccaro tocca il cuore dell’ascoltatore cantando della necessità del mettersi in cammino prima che sia troppo tardi, con il pianoforte, la chitarra e particolare flauto traverso albisiphon a costruire un immaginifico tappeto sonoro.
blogfoolk