Vogliono la guerra, vogliono tutti la guerra, la guerra è il loro habitat, vogliono la violenza, vogliono il dissing
Serio, vuoi un diss? Vuoi il bis?
Vuoi il maestro delle barre su di te
Dopo che ti ho devastato
Distrutto, cucinato da ogni lato
Vuoi ancora una palata di mazzate sopra i beats?
Le tue canzoncine, le tue hits: cioccolato
Le sciolgo, prenditi i confetti di metriche col piombo
Fatte andare nel ragù col tuo sangue
Rime da mafioso, mezze trap fuori moda
Ancora fare guerre immaginarie dalla villa, dalla disco
Ancora coca, ancora tu?
Mollami, io cerco baci
- Amo, amo, ancora che dissi 'sto sfigato?
Quattro mesi fa gli hai fatto dieci minuti di diss, basta. Parla di qualcosa di più serio, no?
- Va bene, provo a parlare di qualcosa di leggermente più serio
C'è chi la cerca e c'è chi ci capita
La guerra è di Satana, non è il mio habitat
La pace è il mio habitat
C'è chi la vuole, poi c'è chi l'ha imposta
La guerra è la vostra, la pace è la sola risposta
Chiedilo a Motaz Azaiza [1], fotografo sopra la Striscia
Chiedigli come ha perso le ventidue anime care della sua famiglia
Dopo che l'esercito di Tel Aviv gli ha chiesto di chiudere il suo profilo
Soltanto un reporter, gli ha chiesto di smettere
Lui ha continuato da Instagram a raccontare quei giorni di Gaza
Per questo che lui ha perso tutto, gli hanno bombardato la casa
Chiedilo ad Haya Abu Nasser [2], venticinque anni e due lauree
Una grande fortuna, un visto per uscire dalla Palestina
Il 17 di ottobre, ma il 7 è iniziato il massacro
La valigia è rimasta sul letto
Insieme al suo sogno mai realizzato
Chiedilo a Yasser, non conosciamo il cognome
Uno skater dei nostri, un sedicenne, un futuro campione
Telefono spento, nessuna notizia, abitava giù al porto
Lui come tanti dispersi, sotto una bomba al secondo
Chiedilo a Randa Harara [3], le donne di Gaza a cui era cara
Col suo sportello antiviolenza che ora non ha più una casa
Niente più lezioni di arte, niente più laboratori
Solo macerie, lacrime e fango per chi ora è lì fuori
Chiedi a Mohamed Alamarin [4], uno chef che ha imparato da noi
L'arte della cucina per aprire la sua pizzeria in Palestina
Ristorante Milano, così si chiamava quel posto
Adesso è distrutto e noi lo sentiamo anche nostro
Chiedi a Jumana Shahin [5], un futuro d'attrice davanti
Pluripremiata in un film, ora in aiuto di tanti
Sopra un carretto trainato da un asino aiuta le madri
Le conforta nei pianti, le stringe in abbracci
Chiedi a Sami Abu Omar, [6] è raro una persona anziana
Perché è vent'anni la prospettiva di vita a Gaza
Come deve essere stato per lui avere in faccia i soldati
Perché distribuiva il cibo ai sopravvissuti sfollati
C'è chi la cerca e c'è chi ci capita
La guerra è di Satana, non è il mio habitat
La pace è il mio habitat
C'è chi la vuole, poi c'è chi l'ha imposta
La guerra è la vostra, la pace è la sola risposta
Basta con 'sti dissing, ragazzi, basta con 'ste guerre inventate. C'è la gente che vive la guerra veramente. La guerra è il loro habitat, non è il nostro habitat. Noi siamo persone fortunate
Ringraziamo per ogni giorno che siamo qua, blessing
Serio, vuoi un diss? Vuoi il bis?
Vuoi il maestro delle barre su di te
Dopo che ti ho devastato
Distrutto, cucinato da ogni lato
Vuoi ancora una palata di mazzate sopra i beats?
Le tue canzoncine, le tue hits: cioccolato
Le sciolgo, prenditi i confetti di metriche col piombo
Fatte andare nel ragù col tuo sangue
Rime da mafioso, mezze trap fuori moda
Ancora fare guerre immaginarie dalla villa, dalla disco
Ancora coca, ancora tu?
Mollami, io cerco baci
- Amo, amo, ancora che dissi 'sto sfigato?
Quattro mesi fa gli hai fatto dieci minuti di diss, basta. Parla di qualcosa di più serio, no?
- Va bene, provo a parlare di qualcosa di leggermente più serio
C'è chi la cerca e c'è chi ci capita
La guerra è di Satana, non è il mio habitat
La pace è il mio habitat
C'è chi la vuole, poi c'è chi l'ha imposta
La guerra è la vostra, la pace è la sola risposta
Chiedilo a Motaz Azaiza [1], fotografo sopra la Striscia
Chiedigli come ha perso le ventidue anime care della sua famiglia
Dopo che l'esercito di Tel Aviv gli ha chiesto di chiudere il suo profilo
Soltanto un reporter, gli ha chiesto di smettere
Lui ha continuato da Instagram a raccontare quei giorni di Gaza
Per questo che lui ha perso tutto, gli hanno bombardato la casa
Chiedilo ad Haya Abu Nasser [2], venticinque anni e due lauree
Una grande fortuna, un visto per uscire dalla Palestina
Il 17 di ottobre, ma il 7 è iniziato il massacro
La valigia è rimasta sul letto
Insieme al suo sogno mai realizzato
Chiedilo a Yasser, non conosciamo il cognome
Uno skater dei nostri, un sedicenne, un futuro campione
Telefono spento, nessuna notizia, abitava giù al porto
Lui come tanti dispersi, sotto una bomba al secondo
Chiedilo a Randa Harara [3], le donne di Gaza a cui era cara
Col suo sportello antiviolenza che ora non ha più una casa
Niente più lezioni di arte, niente più laboratori
Solo macerie, lacrime e fango per chi ora è lì fuori
Chiedi a Mohamed Alamarin [4], uno chef che ha imparato da noi
L'arte della cucina per aprire la sua pizzeria in Palestina
Ristorante Milano, così si chiamava quel posto
Adesso è distrutto e noi lo sentiamo anche nostro
Chiedi a Jumana Shahin [5], un futuro d'attrice davanti
Pluripremiata in un film, ora in aiuto di tanti
Sopra un carretto trainato da un asino aiuta le madri
Le conforta nei pianti, le stringe in abbracci
Chiedi a Sami Abu Omar, [6] è raro una persona anziana
Perché è vent'anni la prospettiva di vita a Gaza
Come deve essere stato per lui avere in faccia i soldati
Perché distribuiva il cibo ai sopravvissuti sfollati
C'è chi la cerca e c'è chi ci capita
La guerra è di Satana, non è il mio habitat
La pace è il mio habitat
C'è chi la vuole, poi c'è chi l'ha imposta
La guerra è la vostra, la pace è la sola risposta
Basta con 'sti dissing, ragazzi, basta con 'ste guerre inventate. C'è la gente che vive la guerra veramente. La guerra è il loro habitat, non è il nostro habitat. Noi siamo persone fortunate
Ringraziamo per ogni giorno che siamo qua, blessing
[1] Motaz Hilal Azaiza (arabo: معتز هلال عزايزة; nato il 30 gennaio 1999) è un fotoreporter palestinese di Gaza. È noto per aver coperto la guerra tra Israele e Hamas, attirando un ampio seguito sui social media. Nel 2023 è stato nominato Uomo dell'anno da GQ Middle East e una delle sue foto, che mostra una ragazza intrappolata tra le macerie durante un attacco aereo israeliano, è stata nominata una delle 10 migliori foto del 2023 dal Time.
[2] Haya Abu Nasser è un'attivista e scrittrice per i diritti umani, originaria di Deir-Sneid. Ha conseguito una laurea in letteratura inglese e scienze umanitarie e lavora come responsabile della raccolta fondi e del partenariato per Save Youth Future Society e altre ONG in Palestina. La missione di Haya è difendere i diritti dei giovani e delle donne, combattendo la discriminazione, la violenza e la disuguaglianza economica.
[3] Attivista palestinese. Leggi GAZA. “La lotta contro l’occupazione israeliana deve venire fuori dalla lotta per liberare la nostra società”, La costruzione della Casa Internazionale delle Donne di Gaza - CASA delle DONNE di MILANO
[4] Pagina instagram
[5] Jumana Shahin
[6] Coordinatore del centro italiano Vik, nato in memoria di Vittorio Arrigoni.
[2] Haya Abu Nasser è un'attivista e scrittrice per i diritti umani, originaria di Deir-Sneid. Ha conseguito una laurea in letteratura inglese e scienze umanitarie e lavora come responsabile della raccolta fondi e del partenariato per Save Youth Future Society e altre ONG in Palestina. La missione di Haya è difendere i diritti dei giovani e delle donne, combattendo la discriminazione, la violenza e la disuguaglianza economica.
[3] Attivista palestinese. Leggi GAZA. “La lotta contro l’occupazione israeliana deve venire fuori dalla lotta per liberare la nostra società”, La costruzione della Casa Internazionale delle Donne di Gaza - CASA delle DONNE di MILANO
[4] Pagina instagram
[5] Jumana Shahin
[6] Coordinatore del centro italiano Vik, nato in memoria di Vittorio Arrigoni.
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