Esser gentili con chi è alla nostra mercé:
Ecco l’unico esame morale
Noi buoni, noi civili, razionali come siamo
La violenza ci fa orrore ma ce ne nutriamo
E non riusciamo a farne senza
E ci scanniamo su ogni piccola cosa
Ma siamo sempre tutti concordi
Che ammazzare non è peccato, torturare non è male
Mutilare e violentare si può fare
Se a soffrire è solo un animale
La lama che incide, il chiodo che esplode
Il sangue che cola
Non vedi e non colleghi con quello che ti infili in gola
Ti serve vedere la lama che incide, il chiodo che esplode
Il sangue copioso che cola
E non capisci che di uomo o di vacca è uguale
Di uomo o di cane, di pesce o di maiale
Ti serve sentire l’urlo straziato, il suo ultimo fiato
Il suo corpo in gabbia ad impazzire martoriato
O appeso a un gancio per le caviglie
I tendini esposti, i nervi recisi, i muscoli scuoiati
Gli organi strappati, i battiti del cuore non ancora finiti?
Quanto tempo può servire
Perché ciò che è più ovvio e morale
Divenga compreso, divenga normale...
Intanto gioca col tuo cucciolo mentre divori suo fratello
Bevi il latte di suo figlio
Lo incateni in fondo a un buco per devastarlo meglio
Perché costa fatica un poco di coerenza
Un briciolo di empatia, di pietà, di intelligenza
Così meglio non pensarci che ogni giorno della tua vita
Per abitudine, per tradizione, per capriccio, per la colazione
Tu paghi per ammazzare, per dilaniare
Per farli macellare, sventrare, segregare, massacrare
Senza alcun bisogno reale
Ecco l’unico esame morale
Noi buoni, noi civili, razionali come siamo
La violenza ci fa orrore ma ce ne nutriamo
E non riusciamo a farne senza
E ci scanniamo su ogni piccola cosa
Ma siamo sempre tutti concordi
Che ammazzare non è peccato, torturare non è male
Mutilare e violentare si può fare
Se a soffrire è solo un animale
La lama che incide, il chiodo che esplode
Il sangue che cola
Non vedi e non colleghi con quello che ti infili in gola
Ti serve vedere la lama che incide, il chiodo che esplode
Il sangue copioso che cola
E non capisci che di uomo o di vacca è uguale
Di uomo o di cane, di pesce o di maiale
Ti serve sentire l’urlo straziato, il suo ultimo fiato
Il suo corpo in gabbia ad impazzire martoriato
O appeso a un gancio per le caviglie
I tendini esposti, i nervi recisi, i muscoli scuoiati
Gli organi strappati, i battiti del cuore non ancora finiti?
Quanto tempo può servire
Perché ciò che è più ovvio e morale
Divenga compreso, divenga normale...
Intanto gioca col tuo cucciolo mentre divori suo fratello
Bevi il latte di suo figlio
Lo incateni in fondo a un buco per devastarlo meglio
Perché costa fatica un poco di coerenza
Un briciolo di empatia, di pietà, di intelligenza
Così meglio non pensarci che ogni giorno della tua vita
Per abitudine, per tradizione, per capriccio, per la colazione
Tu paghi per ammazzare, per dilaniare
Per farli macellare, sventrare, segregare, massacrare
Senza alcun bisogno reale
×
Album: Una valle che brucia