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Waaba Gwa̱soo

Saltwater Hank
Language: Tsimshian (Sm'álgyax)


Saltwater Hank

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If I Could Not Be an Indian
(Peter La Farge)
It Is A Good Day To Die
(Robbie Robertson)
Diré a mi gente
(Ana y Jaime)


2023
G̱al’üünx wil lu Holtga Liimi
G̱al’üünx wil lu Holtga Liimi

La storia e le vicende dei nativi canadesi sono meno note di quelle dei loro omologhi statunitensi, ma non meno tragiche, piene come sono di episodi di violenza, sopraffazione, discriminazione fisica e culturale. E se sono passati più di 150 anni dalla dichiarazione/auspicio che a metà Ottocento fece l’allora Primo Ministro canadese John A. Macdonald: “uccidere gli indiani da bambini”, fino a tempi assai recenti la cultura e la memoria dei popoli indigeni sono state sottoposte ad una costante opera di distruzione e marginalizzazione.

Nel cercare di imporre i propri modelli socio-economico-culturali, il Canada “bianco” non si è peraltro fatto scrupolo di vietare le cerimonie tradizionali, di reprimere le manifestazioni che rivendicavano i diritti dei nativi sulla terra e sull’utilizzo delle risorse naturali, arrivando perfino a sottrarre i bambini indigeni alle famiglie, per crescerli secondo i propri canoni. Naturalmente questo processo di eradicazione culturale ha interessato anche le lingue delle nazioni indiane, lingue in alcuni casi più antiche del greco di Omero. Fortunatamente però i poco nobili sforzi dei “bianchi” non hanno ottenuto il completo annichilimento della cultura nativa. Ciò anche grazie a persone come Jeremy Pahl, archivista e insegnante di sm’algyax (la lingua della comunità Ts’msyen della British Columbia), ma anche, con il nome d’arte di Hank Saltwater, cantautore, chitarrista e violinista. “G̱al’üünx wil lu Holtga Liimi”, sua ultima opera, è un album tonico ed energetico, in cui Saltwater compie un’operazione inversa rispetto a quella di altri musicisti operanti al confine tra la musica di tradizione e quella d’autore. Egli infatti compone e canta nella lingua sm’algyax, ma adotta stili e generi musicali che usualmente non si associano ai nativi americani. In questo senso il suo primo riferimento è il country, ma le sue canzoni sono anche innervate dal rock, venate di blues, e chiaramente influenzate dai grandi songwriter, primo fra tutti Neil Young.

In questo modo Saltwater afferma e dimostra che la cultura indigena è viva, vitale, e che è possibile creare canzoni nelle lingue native facendo proprie forme musicali lontane da quelle tradizionali, in un atteggiamento che, sostiene Pahl/Saltwater, in fondo è quello che gli Ts’msyen hanno sempre assunto in risposta alla colonizzazione.

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Txa’nii Watsmen Sm’wa̱’ayin.
Akadit łooda na laxyuubm

T’ilgooti, ‘ap luk’wil ‘wah ‘nts’iitst
Awil akadit łooda ła ‘wiileeksit

Ałkadi sgüüł gabilah da k’am
Da'al dm gwelgm mashmallows
'Nüün int 'wah ts'muun
Ndo'o yaan, gyiloo ts'iks yaan

Laandza dip g̱olda na waaba gwa̱soo, dm g̱olda na waaba gwa̱soo

Contributed by Dq82 - 2024/2/3 - 12:24



Language: English

Traduzione inglese da bandcamp
All police, true ancestor-less people
Because they don’t respect our land

Let’s all tear the pig’s houses down

I think you (they) really have no grandmother
Because they don’t respect elders

Let’s all tear the pig’s houses down

We don’t have guns, but marshmallows will burn
You are one who has no ears, go on and quit talking so proud

Let’s all tear the pig’s houses down

Contributed by Dq82 - 2024/2/3 - 12:27




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