Los olvidados
Los que retumban en la memoria
Los perseguidos
De anochecida en mitad del cerro
Los exiliados
Los que jamás volvieron a ver
Correr a sus hijos
Las olvidadas
Las que escondían pan en el mimbre
Las perseguidas
Y señaladas en todo el pueblo
Las exiliadas
Las que jamás volvieron a ver
Correr a sus hijas
No olvidaré
Para que haya servido de algo tanto desvelo
Para que no se pierda el poema bajo еl sombrero
No olvidaré
Para poder hablarle a mis hijos dе los abuelos
Para que un día al fin descansen, justos, los huesos
No olvidaré...
A las maestras
Que tanto hicieron por esta letra
Y a las artistas
Las que burlaran a la censura
Las guerrilleras
Que resistieran los bombardeos
En las trincheras
Los escondidos
Por treinta años tras un armario
Los acusados
Y fusilados por sus ideas
Los extinguidos
Abandonados bajo este suelo
Sin una rosa
Las silenciadas
Las que del miedo quedaron mudas
Las que parieron
Y les privaron de la semilla
Las invisibles
Hoy las nombramos pa’ que su llama
Nunca se extinga
No olvidaré
Para que haya servido de algo tanto desvelo
Para que no se pierda el poema bajo еl sombrero
No olvidaré
Para poder hablarle a mis hijos dе los abuelos
Para que un día al fin descansen, justos, los huesos
No olvidaré...
Los que retumban en la memoria
Los perseguidos
De anochecida en mitad del cerro
Los exiliados
Los que jamás volvieron a ver
Correr a sus hijos
Las olvidadas
Las que escondían pan en el mimbre
Las perseguidas
Y señaladas en todo el pueblo
Las exiliadas
Las que jamás volvieron a ver
Correr a sus hijas
No olvidaré
Para que haya servido de algo tanto desvelo
Para que no se pierda el poema bajo еl sombrero
No olvidaré
Para poder hablarle a mis hijos dе los abuelos
Para que un día al fin descansen, justos, los huesos
No olvidaré...
A las maestras
Que tanto hicieron por esta letra
Y a las artistas
Las que burlaran a la censura
Las guerrilleras
Que resistieran los bombardeos
En las trincheras
Los escondidos
Por treinta años tras un armario
Los acusados
Y fusilados por sus ideas
Los extinguidos
Abandonados bajo este suelo
Sin una rosa
Las silenciadas
Las que del miedo quedaron mudas
Las que parieron
Y les privaron de la semilla
Las invisibles
Hoy las nombramos pa’ que su llama
Nunca se extinga
No olvidaré
Para que haya servido de algo tanto desvelo
Para que no se pierda el poema bajo еl sombrero
No olvidaré
Para poder hablarle a mis hijos dе los abuelos
Para que un día al fin descansen, justos, los huesos
No olvidaré...
envoyé par Riccardo Gullotta - 4/1/2024 - 23:26
Langue: italien
Traduzione italiana / Traducción italiana / الترجمة الإيطالية / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Gullotta
Riccardo Gullotta
DIMENTICATI
I dimenticati
Quelli che rimbombano nella memoria
I perseguitati
Al calar della notte tra le colline
Gli esuli
Quelli che non hanno mai più rivisto
I propri figli correre
Le dimenticate
Quelle che nascondevano il pane nei casti
Le perseguitate
E diffamate in tutta la città
Le esuli
Quelli che non hanno mai più rivisto
Le proprie figlie correre
Non dimenticherò
affinché tanta lotta sia servita a qualcosa
affinché la poesia non sia cacciata sotto il cappello
Non dimenticherò
Affinché possa parlare ai miei figli dei loro nonni
Affinché un giorno infine le ossa riposino con giustizia
Non dimenticherò...
Alle maestre
Quanto hanno fatto per questa scrittura
E alle artiste
Quelle che aggirano la censura
Le guerrigliere
Che hanno resistito ai bombardamenti
nelle trincee
Quelli nascosti
Per trent'anni dietro un armadio
Quelli accusati
E fucilati per le loro idee
Quelli defunti
Abbandonati sotto terra
Senza una rosa
Quelle silenziate
Quelle che tacquero per paura
Quelle che partorirono
E furono private del seme
Quelle invisibili
Oggi le chiamiamo così affinché la loro fiamma
Non si estingua mai
Non dimenticherò
Affinché tanta lotta sia servita a qualcosa
Affinché la poesia non sia cacciata sotto il cappello
Non dimenticherò
Affinché possa parlare ai miei figli dei loro nonni
Affinché un giorno infine le ossa riposino con giustizia
Non dimenticherò...
I dimenticati
Quelli che rimbombano nella memoria
I perseguitati
Al calar della notte tra le colline
Gli esuli
Quelli che non hanno mai più rivisto
I propri figli correre
Le dimenticate
Quelle che nascondevano il pane nei casti
Le perseguitate
E diffamate in tutta la città
Le esuli
Quelli che non hanno mai più rivisto
Le proprie figlie correre
Non dimenticherò
affinché tanta lotta sia servita a qualcosa
affinché la poesia non sia cacciata sotto il cappello
Non dimenticherò
Affinché possa parlare ai miei figli dei loro nonni
Affinché un giorno infine le ossa riposino con giustizia
Non dimenticherò...
Alle maestre
Quanto hanno fatto per questa scrittura
E alle artiste
Quelle che aggirano la censura
Le guerrigliere
Che hanno resistito ai bombardamenti
nelle trincee
Quelli nascosti
Per trent'anni dietro un armadio
Quelli accusati
E fucilati per le loro idee
Quelli defunti
Abbandonati sotto terra
Senza una rosa
Quelle silenziate
Quelle che tacquero per paura
Quelle che partorirono
E furono private del seme
Quelle invisibili
Oggi le chiamiamo così affinché la loro fiamma
Non si estingua mai
Non dimenticherò
Affinché tanta lotta sia servita a qualcosa
Affinché la poesia non sia cacciata sotto il cappello
Non dimenticherò
Affinché possa parlare ai miei figli dei loro nonni
Affinché un giorno infine le ossa riposino con giustizia
Non dimenticherò...
envoyé par Riccardo Gullotta - 4/1/2024 - 23:31
×
Letras y musica / النص والموسيقى/ Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Pedro Pastor
Album: Cantando a través del Muro. Canciones para la libertad del pueblo saharaui. Vol.III
Due settimane fa , Dicembre 2023, è uscito in Spagna un cofanetto con 3 cd dedicato a canzoni sul Sahara Occidentale composte da 52 artisti spagnoli. L’opera, intitolata Canciones para la libertad del pueblo saharaui, ha l’obiettivo di illustrare la storia e offrire spiegazioni sulla situazione della Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi per suscitare dibattiti e individuare ruoli e responsabilità degli attori internazionali. Il Marocco continua a occupare gran parte del territorio su cui esercita la sovranità impedendo il diritto all’autodeterminazione del popolo sahrawi.
[Riccardo Gullotta]