במחשכיך ירושלים [1]
מצאנו לב אוהב
עת באנו להרחיב גבוליך
ולמגר אויב
מקול מרגמותיו רווינו
ושחר קם פתאום -
הוא רק עלה, עוד לא הלבין הוא
וכבר היה אדום
ירושלים של ברזל
ושל עופרת ושל שחור
הלא לחומותייך
קראנו דרור?
הגדוד, רגום, פרץ קדימה,
דם ועשן כולו
ובאו אמא אחר אמא
בקהל השכולות
נושך שפתיו ולא בלי יגע,
הוסיף הגדוד ללחום
עד שסוף סוף הוחלף הדגל
מעל בית הנכות
ירושלים של ברזל
ושל עופרת ושל שחור
הלא לחומותייך
קראנו דרור?
נפוצו כל גדודי המלך,
צלף - נדם צריחו
עכשיו אפשר אל ים המלח
בדרך יריחו
עכשיו אפשר אל הר הבית
וכותל מערב
הנה הנך באור ערביים,
כמעט כולך זהב
ירושלים של זהב
ושל עופרת וחלום -
לעד בין חומותיך
ישכון שלום
מצאנו לב אוהב
עת באנו להרחיב גבוליך
ולמגר אויב
מקול מרגמותיו רווינו
ושחר קם פתאום -
הוא רק עלה, עוד לא הלבין הוא
וכבר היה אדום
ירושלים של ברזל
ושל עופרת ושל שחור
הלא לחומותייך
קראנו דרור?
הגדוד, רגום, פרץ קדימה,
דם ועשן כולו
ובאו אמא אחר אמא
בקהל השכולות
נושך שפתיו ולא בלי יגע,
הוסיף הגדוד ללחום
עד שסוף סוף הוחלף הדגל
מעל בית הנכות
ירושלים של ברזל
ושל עופרת ושל שחור
הלא לחומותייך
קראנו דרור?
נפוצו כל גדודי המלך,
צלף - נדם צריחו
עכשיו אפשר אל ים המלח
בדרך יריחו
עכשיו אפשר אל הר הבית
וכותל מערב
הנה הנך באור ערביים,
כמעט כולך זהב
ירושלים של זהב
ושל עופרת וחלום -
לעד בין חומותיך
ישכון שלום
[1] Transcription / Trascrizione
Bemachshichayich Yerushalayim
matzanu lev ohev,
et banu lerchiv gvulaich
velemager oyev.
Mikol margemotav ravinu,
Veshachar kam pit om,
Verak alah, od lo hilbin od,
Ukvar hayah adom.
Yerushalayim shel barzel
veshel oferet veshel schor
halo lechomotayich kar anu dror.
Hagdud ragum paratz kadima,
Dam veashan kulo,
Iva u ima achar ima,
Bekahal haschulot.
Noshech sfatav, valo bli yega,
Hosif hagdud lilchom,
Ad she hunaf sof-sof hadegel
Me al beit hanechot.
Yerushalayim shel barzel
veshel oferet veshel schor
halo lechomotayich kar anu dror.
Nafotzu kol gdudei hamelech,
Tzalaf nadam tzricho,
Achav efshar el yam hamelach,
Bederech yericho.
Achshav efshar el har habait
Vekotel ma arav,
Hine hinech beor arba yim
Kim at kulech zahav.
Yerushalayim shel zahav
Veshel oferet ve chalom,
Bemachshichayich Yerushalayim
matzanu lev ohev,
et banu lerchiv gvulaich
velemager oyev.
Mikol margemotav ravinu,
Veshachar kam pit om,
Verak alah, od lo hilbin od,
Ukvar hayah adom.
Yerushalayim shel barzel
veshel oferet veshel schor
halo lechomotayich kar anu dror.
Hagdud ragum paratz kadima,
Dam veashan kulo,
Iva u ima achar ima,
Bekahal haschulot.
Noshech sfatav, valo bli yega,
Hosif hagdud lilchom,
Ad she hunaf sof-sof hadegel
Me al beit hanechot.
Yerushalayim shel barzel
veshel oferet veshel schor
halo lechomotayich kar anu dror.
Nafotzu kol gdudei hamelech,
Tzalaf nadam tzricho,
Achav efshar el yam hamelach,
Bederech yericho.
Achshav efshar el har habait
Vekotel ma arav,
Hine hinech beor arba yim
Kim at kulech zahav.
Yerushalayim shel zahav
Veshel oferet ve chalom,
envoyé par Riccardo Gullotta - 31/12/2023 - 19:08
Langue: anglais
English translation / איבערזעצונג / Traduzione inglese / الترجمة الإنجليزية / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Daniel Shalev
Daniel Shalev
JERUSALEM OF IRON
In your darkness, Jerusalem,
we found a loving heart,
when we came to widen your borders
and to overwhelm the enemy.
We became satiated of all his mortars,
then suddenly dawn broke,
it just arose, not yet even white,
and it was aready red.
Jerusalem of iron,
of lead, of darkness,
haven't we set your wall free?
The strafed battalion broke forwards,
all of him in blood and smoke,
and a mother came, and another mother,
in the congregation of bereavement.
Biting his lips, not without toil,
the battalion continued fighting,
till, at the end, the flag flapped
above the house of bitterness.
Jerusalem of iron,
of lead, of darkness,
haven't we set your wall free?
The king's army dispersed,
the sniper his tower is silent,
now it s possible to go to the Dead Sea
by the way of Jericho.
Now it s possible to the Santuary Mountain
And to the Western Wall,
here, you are, in the twilight
almost all of you, gold.
Jerusalem of gold,
and lead, and dream
Will forever be Peace, between your walls.
In your darkness, Jerusalem,
we found a loving heart,
when we came to widen your borders
and to overwhelm the enemy.
We became satiated of all his mortars,
then suddenly dawn broke,
it just arose, not yet even white,
and it was aready red.
Jerusalem of iron,
of lead, of darkness,
haven't we set your wall free?
The strafed battalion broke forwards,
all of him in blood and smoke,
and a mother came, and another mother,
in the congregation of bereavement.
Biting his lips, not without toil,
the battalion continued fighting,
till, at the end, the flag flapped
above the house of bitterness.
Jerusalem of iron,
of lead, of darkness,
haven't we set your wall free?
The king's army dispersed,
the sniper his tower is silent,
now it s possible to go to the Dead Sea
by the way of Jericho.
Now it s possible to the Santuary Mountain
And to the Western Wall,
here, you are, in the twilight
almost all of you, gold.
Jerusalem of gold,
and lead, and dream
Will forever be Peace, between your walls.
envoyé par Riccardo Gullotta - 31/12/2023 - 19:10
Langue: italien
Traduzione italiana / תרגום לאיטלקית / Italian Translation / الترجمة الإيطالية / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Gullotta
Riccardo Gullotta
GERUSALEMME DI FERRO
Nelle tue tenebre, Gerusalemme,
abbiamo trovato un cuore amorevole,
quando siamo venuti ad espandere i tuoi confini
e vincere il nemico.
Ne avemmo a sazietà di tutti i suoi mortai,
poi spuntò l'alba all’ improvviso,
non fece in tempo a sorgere, non era ancora chiarore,
ed era già rossa.
Gerusalemme di ferro,
di piombo e di tenebra,
non abbiamo liberato il tuo muro?
Il battaglione bersagliato di colpi irruppe,
era tutto sangue e fumo,
e una madre dopo un'altra
si unì ad una comunità in lutto.
Mordendosi le labbra, non senza fatica,
il battaglione continuò a combattere,
finché, alla fine, la bandiera sventolò
sopra la dimora dell’acredine.
Gerusalemme di ferro,
di piombo, di tenebra,
non abbiamo liberato il tuo muro?
L'esercito del re fu messo in rotta,
la torre del cecchino tace,
ora è aperta la via verso il Mar Morto
attraverso Gerico.
Ora è aperto il Monte del Tempio
E il Muro Occidentale,
eccoti qui, al crepuscolo
quasi tutta te, d’oro.
Gerusalemme di ferro,
piombo e di tenebra,
Sarà per sempre la Pace, tra le tue mura.
Nelle tue tenebre, Gerusalemme,
abbiamo trovato un cuore amorevole,
quando siamo venuti ad espandere i tuoi confini
e vincere il nemico.
Ne avemmo a sazietà di tutti i suoi mortai,
poi spuntò l'alba all’ improvviso,
non fece in tempo a sorgere, non era ancora chiarore,
ed era già rossa.
Gerusalemme di ferro,
di piombo e di tenebra,
non abbiamo liberato il tuo muro?
Il battaglione bersagliato di colpi irruppe,
era tutto sangue e fumo,
e una madre dopo un'altra
si unì ad una comunità in lutto.
Mordendosi le labbra, non senza fatica,
il battaglione continuò a combattere,
finché, alla fine, la bandiera sventolò
sopra la dimora dell’acredine.
Gerusalemme di ferro,
di piombo, di tenebra,
non abbiamo liberato il tuo muro?
L'esercito del re fu messo in rotta,
la torre del cecchino tace,
ora è aperta la via verso il Mar Morto
attraverso Gerico.
Ora è aperto il Monte del Tempio
E il Muro Occidentale,
eccoti qui, al crepuscolo
quasi tutta te, d’oro.
Gerusalemme di ferro,
piombo e di tenebra,
Sarà per sempre la Pace, tra le tue mura.
envoyé par Riccardo Gullotta - 31/12/2023 - 19:11
Langue: italien
Versione italiana / גרסה איטלקית / Italian version / النسخة الايطالية / Version italienne / Italiankielinen versio:
Rocco Rosignoli
Rocco Rosignoli
GERUSALEMME D’ACCIAIO
Nelle tue tenebre Gerusalemme il cuor mi s’incendiò
mentre marciavo coi compagni contro il nemico
Scosso dai colpi di cannone il sole si svegliò
e sorse un’alba rosso sangue s’un cielo livido
Gerusalemme sei d’acciaio
di piombo fuso e oscurità
non son crollate le tue mura ma
dov’è la libertà
Il battaglione ruppe il fronte tra sangue e polvere
fu accolto dalle madri in lutto e le loro lacrime
senza mollare la sua presa la lotta continuò
finché sul tetto del museo alzò il suo simbolo
Gerusalemme sei d’acciaio
di piombo fuso e oscurità
non son crollate le tue mura ma
dov’è la libertà
Anche l’esercito giordano in fuga ripiegò
ora al Mar Morto si può andare anche da Gerico
si può salire alla spianata, chinarsi al muro ancor
e nella luce della sera risplendi d’oro
Gerusalemme tu sei d’oro
ma sei di sogno o di realtà?
splendano un giorno le tue mura
di pace e libertà
Nelle tue tenebre Gerusalemme il cuor mi s’incendiò
mentre marciavo coi compagni contro il nemico
Scosso dai colpi di cannone il sole si svegliò
e sorse un’alba rosso sangue s’un cielo livido
Gerusalemme sei d’acciaio
di piombo fuso e oscurità
non son crollate le tue mura ma
dov’è la libertà
Il battaglione ruppe il fronte tra sangue e polvere
fu accolto dalle madri in lutto e le loro lacrime
senza mollare la sua presa la lotta continuò
finché sul tetto del museo alzò il suo simbolo
Gerusalemme sei d’acciaio
di piombo fuso e oscurità
non son crollate le tue mura ma
dov’è la libertà
Anche l’esercito giordano in fuga ripiegò
ora al Mar Morto si può andare anche da Gerico
si può salire alla spianata, chinarsi al muro ancor
e nella luce della sera risplendi d’oro
Gerusalemme tu sei d’oro
ma sei di sogno o di realtà?
splendano un giorno le tue mura
di pace e libertà
envoyé par Riccardo Gullotta - 31/12/2023 - 22:41
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Yerushalayim shel barzel
מילים / Testo / نص / Lyrics / Paroles / Sanat :
Meir Ariel [מאיר אריאל]
לחן / Musica / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Naomi Shemer [נעמי שמר]
*Zion Karasenti , Yitzhak Yifat, Haim Oshri , 66th Batallion, 55th Paratroopers Brigade
La canzone Gerusalemme di ferro fu la risposta critica di Meir Ariel alla canzone Gerusalemme d’oro
Meir Ariel visse la Guerra dei sei giorni da protagonista, fu paracadutista della 55^ Brigata e partecipò alla conquista di Gerusalemme il 7 Giugno 1967. Da anticonformista qual era volle scrivere la canzone contrapponendola a Gerusalemme d’oro per mettere in risalto gli aspetti oscuri della guerra. Fu polemica accesa con Naomi Shemer
Alle parole oro /Zahav [זהב] , rame / Nechoshet [ נכושת] , luce /Or [אור ] nella canzone di Shemer , Meir Ariel in Gerusalemme di ferro contrappone ferro / Barzel [ברזל] /, piombo / Oferet [עופרת], oscurità / Shchor [שחור].
Dopo avere vissuto due anni negli Usa, Meir Ariel tornò in Israele. Combatté nella guerra dello Yom Kippur inquadrato nel 416° Battaglione della 247^ Brigata Paracadustisti che attraversò il canale di Suez il 16 Ottobre 1973. Continuò a comporre. Tra le sue canzoni un’altra che ebbe grande risonanza fu Laila Shaket Avar Al Kochothenu BaSuetz [לילה שקט עבר על כוחותינו בסואץ]/ Una notte quieta trascorsa sulle nostre truppe a Suez.
Superfluo aggiungere che di interpretazioni della Gerusalemme d’oro in rete ce ne sono a bizzeffe, mentre per questa canzone bastano e avanzano le dita di una mano.
Yossi Klein Halevi é uno scrittore e giornalista israeliano di origine statunitense. Uno dei suoi saggi è “ Like Dreamers: The Story of the Israeli Paratroopers who reunited Jerusalem and divided a Nation”. Ne citiamo uno stralcio che a nostro avviso dà una buona idea della trasformazione cardine della società israeliana.
Until 1967 the tension between the transcendent and normalizing forces was contained. 1967, however, opens the abyss between normalization and transcendence. So in practical terms, these two messianic movements, settlements and kibbutzim, took opposite positions politically, but the irony is that they come from the same utopian sensibility, the belief that Israel has to be exemplary.
Il genio del sionismo — e del suo fondatore Teodoro Herzl— è stata la continua capacità di fondere la normalizzazione e il messianico.Fino al 1967, la tensione fra le forze della normalizzazione e quelle della trascendenza è stata contenuta. Il 1967 ha aperto l’abisso tra normalizzazione e trascendenza. In pratica questi due movimenti messianici, il kibbutz e le colonie, hanno assunto posizioni politiche opposte, ma l’ironia è che provengono dalla stessa sensibilità utopistica, l’ideologia che Israele debba essere esemplare. [Yossi Klein Halevi]
Segue una nota di un altro intellettuale israeliano, Don Futterman.
Halevi racconta la metamorfosi di Israele da stato pionieristico guidato dagli idealisti del collettivismo dei kibbutz a mini-potenza capitalistica contrassegnata dall’individualismo e da spazi sociali isolati, ovunque tributari dello sviluppo degli insediamenti. L’élite dei kibbutz è stata sostituita da parecchie nuove élites, ma i coloni sono stati i primi a rivendicare il testimone di eredi. [Don Futterman]
[Riccardo Gullotta]