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Langue: grec moderne


Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος  Καβάφης

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(Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος Καβάφης)
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(Lluís Llach)


I Polis
[1894]

Ποίημα / Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
Konstandinos Kavafis

1.Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Dimos Moutsis

Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Alkistis Protopsalti [Άλκηστις Πρωτοψάλτη]tetr
Hristos Lettonos [Χρήστος Λεττόνος]

Album: Τετραλογία

2.Μουσική / Musica / Music / Musique / Sävel:
Evanthia Reboutsika [Ευανθία Ρεμπούτσικα]
Ο Καθρεπτής Του Ουρανού

Ερμηνεία / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Stavros Lantsias [ Σταύρος Λάντσιας]

Album: Μικρές Ιστορίες

 George Grosz- Metropolis , 1916  Madrid , Museo Nacional Thyssen-Bornemisza
George Grosz- Metropolis , 1916 Madrid , Museo Nacional Thyssen-Bornemisza


Kavafis meditava su sé stesso. Un’espressione d’arte autentica va al di là delle urgenze immediate e del sentire individuale. E’ quello che si riscontra anche in questa finissima poesia che nasce dalle pulsioni per inquietare la mente facendo continua spola tra origine e destinazione. Se non si sapesse chi è l’autore si direbbe scritta oggi, tanto sono leggibili i tempi e gli stati d'animo che ci attraversano.
[Riccardo Gullotta]

Una poesia filosofica scritta nel 1894 e pubblicata in raccolta solo nel 1910. E’ nota la prassi di Costantino Kavafis: i suoi componimenti, stampati o manoscritti, venivano generalmente pubblicati in singoli volantini distribuiti per le vie di Alessandria, e solo sporadicamente venivano raccolti in degli album. La pubblicazione del 1910 si riferisce ad uno di questi album.

Si tratta della prima poesia cavafiana facente parte delle sue “raccolte tematiche”. Vi si percepisce lo stato mentale del poeta: la noia, o meglio l’ennui, che si esprime anche in altre poesie di quel periodo, come Monotonia (1898), Muri (1896) e Finestre (1897). La Città è da molti considerata come una delle voci più disperate che siano mai emerse da labbra umane. Il “viaggio”, nella poesia di Kavafis, ha molti aspetti diversi; ma, qui, la disperazione, il pessimismo e la tristezza sembrano prevalere. E’ il vano tentativo del Poeta di lasciare il luogo in cui si sente intrappolato, perché, ovunque guardi, vede le “nere rovine” della sua vita. Vi si trova, certo, espresso il desiderio di un viaggio che lo faccia evadere dalla banale e spiacevole realtà; e non si tratta di un pensiero fugace, dato che il Poeta sottolinea di aver compiuto molti tentativi per passare dalla teoria alla pratica. Ma ogni sforzo si è rivelato vano, e quel desiderio è diventata una fantasticheria sempre più sbiadita.

Forse perché le cose che lo trattengono, per quanto spiacevoli, sono sempre più importanti di ciò che potrebbe trovarsi davanti. Il Poeta è convinto che il suo destino non cambierà, e che la vita e la quotidianità in quel dato luogo siano inevitabili. Si sente come condannato, sa che non andrà “altrove”, che non si ritroverà nella terra della sua speranza, poiché non esistono né nave e né strada che lo conducano fuori dalla sua prigione. E’ quindi un rapporto di amore-odio con la sua città, che da un lato è la sua terra natale, ma che, dall’altro, lo tiene prigioniero dei suoi errori, dei suoi fallimenti e delle sue stesse percezioni. Una città anch’essa condannata ad essere un eterno punto di partenza per una sempre più vaga “lontana destinazione” che non viene mai indicata.

Una destinazione che pare essere sempre lontana da Alessandria, in una società aperta, tollerante e progressista; qui, però, Kavafis sembra dimenticare totalmente l’Inghilterra e tutti gli anni che vi aveva trascorso, forse perché tutta quell’apertura, quella tolleranza e quel progresso erano soltanto apparenti. Tutti i “viaggi poetici” di Kavafis non presentano peraltro traccia alcuna di “avventura”; e, quindi, non poteva mancare la Città, dove ristagna il paesaggio cupo della vita del Poeta, senza alcun segno luminoso, senza una benché minima speranza di cambiamento o di miglioramento. La mancanza di avventura è una scelta del Poeta, ma egli non è capace di fare i conti con il suo vuoto. Da qui il soffocamento, l’inquietudine, la solitudine. Vi è un pesante senzo di autorimprovero (ma mai di autocommiserazione): Kavafis rimprovera severamente a se stesso tutti gli errori che ha commesso nella vita, e soprattutto la sua incapacità di sfuggire loro, e di andare avanti creando un nuovo inizio da qualche altra parte. Domina una cupissima negatività, talmente grande da non lasciare spazio alla speranza ed al futuro. La Città esclude categoricamente ogni possibilità di avanzamento della sua libertà, spirituale e fisica.

Il viaggio di redenzione è compiuto soltanto dal nostro pensiero astratto, pieno di speranze che non corrispondono minimamente alla realtà. Siamo intrappolati. Abbiamo soltanto alcuni progetti, o alcuni sogni, che solitamente non portiamo a termine, rimanendo con la stessa disperazione con la quale avevamo iniziato a cercare i mezzi per fuggire. La Città, però, non è soltanto un viaggio incompiuto per il Poeta, ma anche un viaggio interiore colmo di desideri, di conflitti, di ostacoli, di impasse che paralizzano la sua mente, portandolo ad appassire. Si sente morto, anche se è ancora vivo; da sottolineare il fatto che Kavafis, quando scrisse questa poesia, aveva trentuno anni. Era nato a Alessandria d’Egitto, la Città, il 29 aprile 1863.

Ci invia messaggi che sono molteplici, e più profondi dello schema di reclusione e immobilità. Ci trasmette la sensazione che la percezione di ogni luogo è il risultato del nostro stato mentale e della nostra generale percezione della vita. Se non speriamo e insistiamo a guardare soltanto le vie di fuga e le “nere rovine” della nostra esistenza, non ci sarà per noi alcuna via d’uscita dal piccolo “nido” a cui siamo predisposti. Se non proviamo a cambiare noi stessi, nulla attorno a noi cambierà poiché siamo noi, e soltanto noi, che diamo e possiamo dare colore alle cose. La felicità dipende e ha origine da noi stessi; rimane intatta ovunque siamo, finché non s’insinuano in noi la delusione e la disperazione.

Inoltre, la felicità è qualcosa che dipende e ha origine da noi, quindi rimane intatta ovunque siamo finché non portiamo dentro di noi delusione e disperazione. Pubblicando questa poesia nella raccolta del 1910, Kavafis la inserì assieme al suo malinconico viaggio a Itaca, un viaggio che pur sempre rappresenta un cambiamento. Il Poeta prende coscienza del fatto che, se manteniamo il pensiero ad alti livelli, ci poniamo allora degli obiettivi e guardiamo avanti, lasciandoci toccare dalla pura e squisita emozione. Un luogo non può essere che l’inizio di un percorso creativo che farà decollare lo spirito libero.

A conclusione di questo mio piccolo “saggio introduttivo” (nel mio fonosimbolismo che farebbe impallidire anche Otto Jespersen, nutro un’antipatia viscerale per il termine “saggio”, in ogni sua accezione), vorrei ringraziare a chiare lettere Riccardo Gullotta, che ha inserito La Città nel sito senza ricorrere a nessun “Extra”, omaggiando perdipiù Gian Piero Testa con la proposta della sua traduzione italiana. Lo ringrazio perché, forse senza saperlo, ha inserito qua dentro uno dei componimenti della mia vita, cioè quella di uno strano tipo che, all’età di quindici anni scarsi, già si bacava con Kavafis un cervello probabilmente già bacato fin dalla nascita, facendo addirittura mettere in musica la poesia Γκρίζα (“Grigio”, o “Occhi Grigi”) da un amico che sapeva fare due accordi con la chitarra, e cantandola in greco, Κυττάζοντας δυο ωραία γκρίζα μάτια.... E lo ringrazio anche perché, stavolta sapendolo benissimo, ha percepito con esattezza perché La Città non rappresenta proprio nessun “Extra”, nessuna divagazione. Costringendoci a misurarci col viaggio, ci costringe a misurarci con le sue ragioni e le sue infinite modalità. Il viaggio di Costantino Kavafis su questa terra, che è anch’essa Città anche nel punto più remoto dell’Oceano o nel profondo del deserto più desolato, si concluse con un perfetto ciclo: morì dov’era nato, al compimento esatto dei suoi settant’anni, il 29 aprile 1933. Poiché sono nato esattamente cent’anni dopo Kavafis, nel 1963, non nascondo che il 25 settembre 2033 -se ci arriverò- proverò un certo non so ché. Del tutto teorico, naturalmente, poiché sono tutt’altro che un Poeta. [RV]
Εἶπες, « Θά πάγω σ’ἄλλη γῆ, θά πάγω σ’ἄλλη θάλασσα
Μιά πόλις ἄλλη θά βρεθεῖ, καλλίτερη ἀπ’ αὐτή
Εἶπες, κάθε προσπάθειά μου, μιά καταδίκη εἶναι γραφτῆ
Κι εἴν’ἡ καρδιά μου, σάν νεκρός θαμμένη
Ὁ νοῦς μου ὧς πότε μές στό σπαραγμό αὐτόν θά μένει
Ὅπου τό μάτι μου γυρίσω, ὅπου κι ἄν δῶ
Ἐρείπια μαῦρα τῆς ζωῆς μου βλέπω ἐδῶ
Ποῦ τόσα χρόνια πέρασα καί ρήμαξα καί χάλασα. »

Καινούριους τόπους δέν θά βρεῖς, δέν θἄβρεῖς ἄλλες θάλασσες
Ἡ πόλις θά σ’ἀκολουθεῖ. Στούς δρόμους θά γυρνᾷς
Τούς ἴδιους. Καί στές γειτονιές τές ἴδιες θά γερνᾷς,
Καί μές στά ἴδια σπίτια αὐτά θ’ἀσπρίζεις.
Πάντα στήν πόλι αὐτή θά φτάνεις, γιά τ’ἀλλοῦ - μή ἐλπίζεις.
Δέν ἔχει πλοῖο γιά σέ, δέν ἔχει ὁδό.
Ἔτσι ποῦ τήν ζωή σου ρήμαξες ἐδῶ
Στήν κώχη τούτη τήν μικρή, σ’ὅλη τήν γῆ τήν χάλασες.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 00:14




Langue: italien

Traduzione italiana / Μετέφρασε στα ιταλικά / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Gian Piero Testa
LA CITTA’

Hai detto: «Andrò a un'altra terra, andrò a un altro mare.
Un'altra città si troverà di questa assai migliore.
A ogni mio sforzo sta già scritta una condanna:
ed è il mio cuore - come un morto - già sepolto.
La mia mente fino a quando resterà in tal languore.
Ovunque l'occhio giri, ovunque guardi
della mia vita nere rovine io qui vedo,
dove tant'anni ho passato, che ho distrutto e dissipato».

Luoghi nuovi non troverai, non troverai altri mari.
La città si moverà con te. Ti aggirerai per le stesse
strade. E negli stessi quartieri diventerai vecchio:
e ti farai canuto dentro queste stesse case.
Sempre giungerai a questa città. Per quanto è altrove
- non sperarlo -
non c'è nave per te, non c'è cammino.
Come hai distrutto la tua vita qui,
in questa nicchia angusta, così l'hai dissipata sulla terra tutta.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 00:19




Langue: italien

Μετέφρασαν στα ιταλικά / Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio:
Nelo Risi - Margherita Dalmati
Konstantinos Kavafis: Settantacinque Poesie, traduzione di Nelo Risi e Margherita Dalmati, Einaudi, 1992

Nelo Risi (1920-2015)
Nelo Risi (1920-2015)
Margherita Dalmàti (1921-2009)
Margherita Dalmàti (1921-2009)


La Città

Hai detto: «Andrò in altra terra, andrò in altro mare.
Un’altra città, migliore di questa, ci sarà.
Ogni mio tentativo è destinato a fallire;
e il mio cuore – come morto – è sepolto.
Fino a quando potrò reggere questo sfinimento.
Se mi guardo intorno, dei tanti anni
di una vita trascorsa e sprecata qui,
non mi restano che nere macerie e rovina».

Non troverai altri luoghi, non troverai altri mari.
La città ti seguirà. Andrai vagando per le stesse
strade. Negli stessi quartieri invecchierai,
e ti farai bianco tra queste stesse case.
Arriverai sempre a questa città. Per altri luoghi – non sperare –
non c’è nave né strada per te.
La vita che hai sciupato
in questo buco angusto, in tutta la terra l’hai sprecata.

envoyé par Riccardo Venturi - 27/11/2023 - 08:33




Langue: italien

Μετέφρασε στα ιταλικά / Versione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen versio:
Nicola Crocetti
Konstantinos Kavafis, “Le poesie”, traduzione e cura di Nicola Crocetti, Einaudi, 2015

La Città

Dicesti: «Andrò in un’altra terra, su un altro mare.
Ci sarà una città meglio di questa.
Ogni mio sforzo è una condanna scritta;
e il mio cuore è sepolto come un morto.
In questo marasma quanto durerà la mente?
Ovunque giro l’occhio, ovunque guardo
vedo le nere macerie della mia vita, qui
dove tanti anni ho trascorso, distrutto e rovinato».

Non troverai nuove terre, non troverai altri mari.
Ti verrà dietro la città. Per le stesse strade
girerai. Negli stessi quartieri invecchierai;
e in queste stesse case imbiancherai.
Finirai sempre in questa città. Verso altri luoghi – non sperare –
non c’è nave per te, non c’è altra via.
Come hai distrutto la tua vita qui
in questo cantuccio, nel mondo intero l’hai perduta.

envoyé par Riccardo Venturi - 27/11/2023 - 10:35


Due cose a cui non ho resistito:

La prima: riportare il testo cavafiano in una sorta di greco politonico. Dico “una sorta”, perché -purtroppo- questo sito non permette più di visualizzare correttamente il vero greco politonico (tritonico, con acuto grave e circonflesso), ma soltanto il ditonico con acuto e circonflesso (come si usava negli ultimi tempi prima della riforma definitiva del 1982, che mantenne soltanto l’acuto eliminando ogni altro segno grafico classico, inclusi gli spiriti e lo iota sottoscritto). Kavafis, però, nei suoi scritti usava -com’era in uso all’epoca- il tritonico più rigoroso. Chi volesse vedere com’è questo testo in tritonico autentico, lo può vedere qui. Ne ho comunque approfittato anche per risistemare il testo nelle vere dizioni cavafiane: il testo proposto originariamente da Riccardo Gullotta era, in una certa misura, “modernizzato”. E’ noto che Kavafis, la cui lingua materna era l’inglese, scriveva un greco “di ritorno”, particolarissimo e tutto suo, anche dal punto di vista dell'ortografia. Il greco cavafiano è stato, e continua ad essere, oggetto di studio apposito.

kavapoly


La seconda: Accanto alla traduzione italiana di Gian Piero Testa (di cui domani ricorre il nono anniversario dalla scomparsa), mi sono permesso di riportare anche quella “classica” di Nelo Risi e Margherita Dalmati (riprendendola dalle “Settantacinque Poesie” nell’edizione Einaudi del 1992, quella che ho). Celebre l’operazione poetica: Margherita Dalmati traduceva dal greco alla lettera, ma con ogni più minuta sfumatura di significato, mentre Nelo Risi -che non conosceva una parola di greco- rimetteva il tutto in italiano poetico, secondo la sua sensibilità. Un’operazione che fece inorridire i filologi, ma che ha dato sicuramente tra le più belle versioni di Kavafis in qualsiasi lingua.

Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 27/11/2023 - 08:34




Langue: français

Version française – LA VILLE – Marco Valdo M.I. – 2023
d’après la traduction de Gian Piero Testa d’une
Chanson grecque - Ἡ Πόλις - Konstandinos Kavafis / Κωνσταντίνος Καβάφης - 1894
Poème : Konstandinos Kavafis

1. Musique : Dimos Moutsis
Interprétée par :
Alkistis Protopsalti [Άλκηστις Πρωτοψάλτη]
Hristos Lettonos [Χρήστος Λεττόνος]
Album: Τετραλογία

2. Musique :
Evanthia Reboutsika [Ευανθία Ρεμπούτσικα]
Ο Καθρεπτής Του Ουρανού
Interprétée par : Stavros Lantsias [ Σταύρος Λάντσιας]
Album: Μικρές Ιστορίες

"Kavafis méditait sur lui-même. Une expression artistique authentique va au-delà des urgences immédiates et du sentiment individuel. C'est ce qu'on retrouve dans ce très beau poème, qui naît de l'impulsion de perturber l'esprit en faisant constamment la navette entre l'origine et la destination. Si l'on ne connaissait pas l'auteur, on dirait qu'il a été écrit aujourd'hui, tant les temps et les humeurs qui nous traversent sont lisibles."
[Riccardo Gullotta].


Petit Dialogue Maïeutique

ALEXANDRIE AU TEMPS DE KAVAFIS
ALEXANDRIE AU TEMPS DE KAVAFIS


Comme on le voit, Lucien l’âne mon ami, notre Riccardo Venturi est venu ajouter une deuxième traduction en italien, en plus de celle de Gian Piero Testa, et il s’en explique comme ceci :

« Outre la traduction italienne de Gian Piero Testa (dont c'est demain le neuvième anniversaire de la mort), je me suis permis de citer la traduction "classique" de Nelo Risi et Margherita Dalmati (tirée des "Soixante-quinze poèmes" de l'édition Einaudi de 1992, que je possède). L'opération poétique est célèbre : Margherita Dalmati traduit du grec à la lettre, mais avec les moindres nuances de sens, tandis que Nelo Risi - qui ne connaissait pas un mot de grec - restitue le tout en italien poétique, selon sa sensibilité. Une opération qui a horrifié les philologues, mais qui a certainement donné quelques-unes des plus belles versions de Kavafis, toutes langues confondues.... »

Oh, dit Lucien l’âne, quelle bonne idée. C’est du moins ce que je vois dans ton œil papillonnant de joie.

Eh oui, dit Marco Valdo M.I., on ne m’a jamais tendu une si belle perche.

Quoi ?, demande Lucien l’âne, tu comptes sauter par dessus les nuées ?

Évidemment non, répond Marco Valdo M.I., je n’ai pas l’ambition d’un astronaute. Ce qui me plaît dans la réflexion de Riccardo Venturi, c’est cette idée d’une traduction (selon moi, bien entendu, en ce cas, il s’agit d’une version) faite par quelqu’un qui ne connaît pas la langue qu’il est censé traduire. Comme tu le sais, c’est la plupart du temps mon cas.

Oui, dit Lucien l’âne, et je dois souligner ton obstination à refuser le terme de traduction en ce qui concerne tes versions venues de langues diverses. Et puis, tout le monde sait ou devrait se rendre compte que dans un site où l’on pratique des dizaines de langues et parmi elles, certaines réellement exotiques, il est plus que probable que l’on trouve des textes traduits par des gens qui ne connaissent pas la langue d’origine. C’est d’autant plus probable à l’heure des traducteurs automatiques, dont il faut dire que la pertinence augmente sensiblement avec le temps. Ceci n’exclut en rien la nécessité d’une certaine compétence en la matière. Cependant, l’art de la traduction et de la version, même s’il s’agit de choses proches, mais différentes, reste quand même mystérieux quand il s’agit de poésie ou de littérature. La chose est tout autre quand il s’agit de traduire un manuel technique ou une brochure scientifique d’une science bien établie. Ainsi, pour illustrer cette idée d’art de traduire, c’est à dire de traduction considérée comme un talent plus que comme une technique, je prendrai l’exemple de Pierre Leyris, grand traducteur d’anglais vers le français, dont notamment des œuvres de Shakespeare, Melville, T. S. Eliot, Yeats, Dickens, Stevenson, Hawthorne, de Quincey, Milton et d’autres, expliquait qu’il était venu un peu par hasard à la traduction et qu’au début, il ne connaissait pas l’anglais.

Je suis bien d’accord, Lucien l’âne mon ami. Ce qui me fait dire que comme la marche s’apprend et se perfectionne en marchant, la traduction s’apprend et s’améliore en traduisant. C’est du moins l’expérience que j’en ai. Un corollaire, c’est qu’en matière de traduction-version, ce qui compte essentiellement, c’est de bien maîtriser la langue dans laquelle on traduit. En l’occurrence pour moi, le français. Par parenthèse, un ami hexagonal avait l’habitude de dire que pour lui, le français était la seule langue qu’il comprenait sans avoir besoin de traduction. Mais restons en là et j’en termine en disant deux mots de la chanson-poème de Kavafis. Il faut d’abord insister sur le fait qu’il était originellement de langue anglaise et qu’il a connu le grec dans une ville grecque (I Polis – La ville ; qui devait selon moi, être Alexandrie, ville grecque d’Égypte) et qu’il y fut si complètement absorbé qu’il est devenu poète grec. Il est un autre exemple d’une pareille métamorphose, partant aussi de l’anglais, et d’une ville (en l’occurrence, Lisbonne) , le poète Fernando Pessoa (c’est-à-dire Personne, comme aimait à se définir Ulysse) est devenu un grand maître de la langue portugaise. Et de fait, Kavafis voyagea beaucoup par mer, vit bien des terres et des villes (en Angleterre, en France, en Grèce), mais finit à Alexandrie.

Moi aussi, dit Lucien l’âne, je suis un être errant, mais je ne sais dans quelle ville ou dans quel lieu, j’irai finir ma longue promenade à travers les siècles. Enfin, cela dit, tissons le linceul de ce vieux monde morcelé, décomposé, écartelé et cacochyme.

Heureusement !

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
La Ville

Tu disais : "J'irai sur une autre terre, j'irai sur une autre mer.
Une autre ville je trouverai, meilleure, plus prospère".
Tu disais : À l'échec, sont voués mes efforts
Et mon cœur est enterré comme un mort.
Jusqu’à quand je pourrai supporter cette déliquescence ?
Où que je voie, où que je tourne mon regard,
De ma vie, je contemple les vestiges noirs ;
J'ai passé tant d'années entre ruine et décadence. "

Ni nouvelles terres, ni nouvelles mers, tu trouveras ;
La ville te suivra. Dans ses rues, tu reviendras
Et dans ses quartiers, tu vieilliras,
Et dans ses maisons, tu blanchiras.
Toujours ici, tu reviendras - Une autre ville ?, oublie-la ! –
Il n'y a pas de bateau, pas de route pour toi.
Ta vie, dans cette petite crique, tu l’as gâtée ;
Ainsi, sur toute la terre, tu l'as gâchée.

envoyé par Marco Valdo M.I. - 27/11/2023 - 18:27




Langue: anglais

English translation / Μετέφρασε στα αγγλικά / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Edmund Keeley
THE CITY

You said: “I’ll go to another country, go to another shore,
find another city better than this one.
Whatever I try to do is fated to turn out wrong
and my heart lies buried like something dead.
How long can I let my mind moulder in this place?
Wherever I turn, wherever I look,
I see the black ruins of my life, here,
where I’ve spent so many years, wasted them, destroyed them totally.”

You won’t find a new country, won’t find another shore.
This city will always pursue you.
You’ll walk the same streets, grow old
in the same neighborhoods, turn gray in these same houses.
You’ll always end up in this city. Don’t hope for things elsewhere:
there’s no ship for you, there’s no road.
Now that you’ve wasted your life here, in this small corner,
you’ve destroyed it everywhere in the world.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 11:16




Langue: espagnol

Traducción Española / Ισπανική μετάφραση / Traduzione spagnola / Spanish translation / Traduction espagnole/ Espanjankielinen käännös:
Miguel Castillo Didier
LA CIUDAD

Iré a otra ciudad -dijiste - iré a otro mar.
Otra ciudad mejor que esta encontraré
Todo esfuerzo mío está de antemano condenado.
Y mi corazón yace - como muerto - en el sepulcro
Hasta cuándo permanecerá mi espíritu en esta aflicción?
Adonde vuelvo mis ojos, hacia donde mire
veo las ruinas sombrías de mi vida aquí,
donde pasé y arruiné y perdí tantos años.

Nuevos lugares no hallarás, no hallarás nuevos mares.
La ciudad te seguirá. Vagarás por las mismas
calles. Y envejecerás en los mismos barrios
y en las mismas casas blanquearán tus cabellos.
Siempre llegarás a esta ciudad. Para otra tierra- no lo esperes -
ya no hay barco para ti, no hay camino.
Así como has destruido aquí tu vida
en este pequeño rincón, en todo el mundo la arruinaste

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 11:18




Langue: allemand

Deutsche Übersetzung / Μετέφρασε στα γερμανικά / Traduzione tedesca / German translation / Traduction allemande / Saksankielinen käännös:
Gerda Kazakou
DIE STADT

Du sagtest, «Zu anderer Erde werde ich gehen, zu anderen Meeren.
Eine bessere Stadt wird sich finden als diese hier,
allen meinen Anstrengungen ist das Scheitern bestimmt,
und ist mein Herz – wie tot – begraben.
Bis wann wird mein Verstand in diesem Verfall aushalten.
Wohin sich mein Auge wendet, wohin ich auch blicke,
Schwarze Ruinen meines Lebens sehe ich hier,
wo ich so viele Jahre verbracht und ruiniert und verschwendet habe».

Neue Orte wirst du nicht finden, nicht finden andere Meere.
Die Stadt wird dir folgen. In denselben Straßen
Wirst du herumgehen. In denselben Nachbarschaften wirst du altern
Und in eben diesen Häusern wird dein Haar weiß werden.
Immer wirst du in dieser Stadt ankommen. Auf das Woanders – hoffe nicht –
Kein Schiff gibt es für dich, keinen Weg.
So wie du dein Leben hier ruiniert hast,
in dieser kleinen Ecke hier, hast du es auf der ganzen Erde verdorben.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 11:19




Langue: serbe

Srpski prevod / Σερβική μετάφραση / Traduzione serba / Serbian translation / Traduction serbe / Serbiankielinen käännös:
Ksenija Maricki Gađanski
GRAD

Kažeš: „Poći ću u neku drugu zemlju, poći ću do drugog
mora.
Naći će se drugi grad bolji od ovog.
Svaki moj napor je ovde proklet, osuđen;
i srce mi je – kao leš – pokopano.
Dokle će mi um ostati u ovoj tmini.
Kud god da skrenem pogled, kud god da pogledam,
crne ruševine svog života spazim, ovde,
gde sam proveo tolike godine, proćerdao ih i upropastio.“
Nove zemlje nećeš naći, nećeš pronaći druga mora.
Ovaj grad će te pratiti. Ulicama ćeš se kretati
istim. U istom ćeš susedstvu ostariti:
u istim ćeš kućama osedeti.
Uvek ćeš u ovaj grad stizati. Da nekud drugde odeš – ne nadaj se –
nema za tebe broda, nema puta.
Kao što si svoj život ovde proćerdao, u ovom tako malom
kutu,
straćio si ga i na celoj kugli zemaljskoj.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 11:20




Langue: catalan

Traducció al català / Καταλανική μετάφραση / Traduzione catalana / Catalan translation / Traduction catalane / Katalaaninkielinen käännös:
Carles Riba
LA CIUTAT

Has dit:”Me n’aniré en una altra terra,
me n’aniré en una altra mar.
Bé hi haurà una ciutat millor que aquesta.
Cada esforç meu és una sentència que em condemna;
i el meu cor sembla un mort colgat dins una tomba.
¿Fins quan ha de ser que em romangui
l’esperit en aquest marasme?
Cap on sigui que giro l’ull i pertot on miro
veig de la meva vida aquí les negres runes,
aquí on he passat tants anys
i he devastat i he fet destrossa”.

Uns nous indrets, no els trobaràs,
no trobaràs, no, unes altres mars.
La ciutat, on tu vagis anirà. Pels mateixos
carrers faràs el tomb. I en els mateixos barris
t’envelliràs, i en aquestes mateixes
cases et sortiran els cabells blancs.
Sempre serà en aquesta ciutat que arribaràs.
Cap a uns altres llocs, no ho esperis,
no hi ha vaixell per’tu, no hi ha camí.
Tal com has devastat aquí la teva vida,
aquí, en aquest racó petit,
és en tota la terra que n’has fet la destrossa.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:11




Langue: russe

Русский перевод / Ρωσική μετάφραση / Traduzione russa / Russian translation / Traduction russe / Venäjänkielinen Käännös:
РуСтих
ГОРОД

Сказал ты: «Еду в край чужой, найду другое море
и город новый отыщу, прекраснее, чем мой,
где в замыслах конец сквозит, как приговор немой,
а сердце остывает, как в могиле.
Доколе разум мой дремать останется в бессилье?
Куда ни брошу взгляд — руины без числа:
то жизнь моя лежит, разрушена дотла,
ее сгубил, потратил я с судьбой в напрасном споре».

Нет, не ищи других земель, неведомого моря:
твой Город за тобой пойдет. И будешь ты смотреть
на те же самые дома, и медленно стареть
на тех же самых улицах, что прежде,
и тот же Город находить. В другой — оставь надежду —
нет ни дорог тебе, ни корабля.
Не уголок один потерян — вся земля,
коль жизнь свою потратил ты, с судьбой напрасно споря.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:12




Langue: polonais

Πολωνική μετάφραση / Versione polacca / Polish version / Version polonaise / Puolankielinen versio 1: Zygmunt Kubiak
Miasto

Powiedziałeś: „Pojadę do innej ziemi, nad morze inne.
Jakieś inne znajdzie się miasto, jakieś lepsze miejsce.
Tu już wydany jest wyrok na wszystkie moje dążenia
i pogrzebane leży, jak w grobie, moje serce.
Niechby się umysł wreszcie podźwignął z odrętwienia.
Tu, cokolwiek wzrokiem ogarnę,
ruiny mego życia czarne
widzę, gdziem tyle lat przeżył, stracił, roztrwonił”.

Nowych nie znajdziesz krain ani innego morza.
To miasto pójdzie za tobą. Zawsze w tych samych dzielnicach
będziesz krążył. W tych samych domach włosy ci posiwieją.
Zawsze trafisz do tego miasta. Będziesz chodził po tych samych ulicach
Nie ma dla ciebie okrętu – nie ufaj próżnym nadziejom –
nie ma drogi w inną stronę.
Jakeś swoje życie roztrwonił
w tym ciasnym kącie, tak je w całym świecie roztrwoniłeś.

envoyé par N.N. - 30/11/2023 - 12:51




Langue: polonais

Πολωνική μετάφραση / Versione polacca / Polish version / Version polonaise / Puolankielinen versio 2: Ireneusz Kania
Miasto

Powiedziałeś: „Do innego przeniosę się kraju, nad inne morze.
Na pewno jest gdzieś inne, lepsze od tego miasto.
Tu, cokolwiek zrobię, będzie jak zapisany już wyrok.
A moje serce – jak trup – jest pogrzebane.
Jak długo mój umysł będzie tkwił w martwocie.
Gdziekolwiek wzrok obrócę, na cokolwiek spojrzę,
tu widzę tylko czarne ruiny mego życia,
tu, gdziem tyle lat spędził, zniszczył je i strwonił”.

Nie znajdziesz nowych miejsc, nad inne morza nie dotrzesz.
Miasto pójdzie za tobą. Po drogach będziesz krążył
tych samych. W tych samych dzielnicach się zestarzejesz,
w tych samych domach posiwieją ci włosy.
Zawsze do tego samego trafisz miasta. Rzuć nadzieję,
że jest dla ciebie statek w inne strony, albo droga.
Tak, jakeś zrujnował swoje życie tutaj,
w tym ciasnym kącie, zrujnowałeś je wszędzie.

envoyé par N.N. - 30/11/2023 - 12:54




Langue: polonais

Πολωνική μετάφραση / Versione polacca / Polish version / Version polonaise / Puolankielinen versio 3: Jacek Hajduk
Miasto

Powiedziałeś: „Pójdę do innej ziemi, wypłynę na inne morze.
Znajdzie się inne miasto lepsze od tego.
Każdy mój wysiłek skazany jest na klęskę;
a moje serce - jak trup - leży pogrzebane.
Jak długo mój rozum trwać może w takim marazmie?
Gdzie bym nie rzucił okiem, gdzie bym nie spojrzał,
czarne ruiny mojego życia widzę tam,
gdzie przez tyle lat żyłem i trwoniłem i marnowałem”.

Ale nowych miejsc nie znajdziesz, nie wypłyniesz na inne morza.
Miasto podąży za tobą. Ulice będziesz przemierzał
te same. W tych samych dzielnicach będziesz dojrzewał;
i w tych samych domach posiwiejesz.
Zawsze przybędziesz do tego miasta. Do innego - nie miej nadziei -
nie ma statku dla ciebie, nie ma drogi.
Tak jak swoje życie roztrwoniłeś tutaj,
w tym małym zakątku, na całej ziemi je zmarnowałeś.

envoyé par N.N. - 30/11/2023 - 13:01




Langue: hébreu

תרגום עברי / Εβραϊκή μετάφραση / Traduzione in ebraico / Hebrew translation / Traduction en hébreu / Hepreankielinen käännös:
Là. J. Brunovsky
העיר

אמרת: "אלך לארת אחרת, אפליג בים אחר,
תימצא לי עיר שונה, טובה מזאת פי כמה
כאן כל שאעשה מועד לכישלון
כאן נמק ליבי כמו בתוך הקבר.
כלום לא תקום בי רוח להתנער מן הריפיון?
בכל אשר אפנה את מבטי אני רואה
רק את החורבות המשחירות של חיי –
כאן חייתי כה הרבה שנים, כאן להבל זריתי ימיי".
*
"לא תמצא ערים שונות, לא תפליג בים אחר –
העיר תלך בעקבותיך, תמיד תיסוב באותם הרחובות
הזקנה תשיג אותך בתוך אותם הרבעים
ובאותם בתים ילבין שיער ראשך.
תמיד תימצא לך רק זאת העיר. אל תקוה לשוא
אין ספינה תוליכך מכאן, אין דרך.
כי כאשר כאן להבל זרית את ימיך
זרית אותם על פני האדמה כולה, על פני כל הימים".

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:14




Langue: arabe

الترجمة العربية / Αραβική μετάφραση / Traduzione araba / Arabic translation / Traduction arabe / Arabiankielinen käännös :
قهوة سوداء /em> [qahwat sawda]
المدينة

لتَ: "سأذهب إلى بلاد أخرى، سأذهب إلى ضفة أخرى،
سأجد مدينة أفضل من هذه المدينة.
كل جهودي محتومة بالفشل
وقلبي متمدد ومدفون كما لو كان ميتا.
إلى متى سأصبر على اهتراء عقلي في هذا المكان؟
أينما ولّيت وجهي، أينما نظرت،
أشاهد الأطلال القاتمة لحياتي، هنا،
حيث قضيت سنوات عديدة، أضعتها، دمرتها تمامًا".


لن تجد بلادًا جديدة، لن تجد ضفة ثانية،
هذه المدينة ستطاردك. سوف تمشي
في الشوارع نفسها، تشيخ في الأحياء نفسها،
ستُصْبَغ رماديًا في هذه المنازل نفسها.
سينتهي بك المآل دائما إلى هذه المدينة. لا تتأمل أشياءً في مكان آخر:
ليس ثمة سفينة لأجلك، ليس ثمة طريق.
بينما كنت تبدد حياتك هنا، في هذا الركن الصغير،
دمرتها في كل مكان آخر من العالم.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:15




Langue: tchèque

Český překlad / Τσεχική μετάφραση / Traduzione ceca / Czech translation / Traduction tchèque / Tšekinkielen käännös:
Růženy Dostálové a Jiřího Pelána
MĚSTO

Řekl jsi: „Půjdu jinam, půjdu k jinému moři.
Najdu si jiné město, živější, půvabnější.
Každé mé úsilí tu chřadne, v zemi zdejší
je moje srdce mrtvé, jsem jako pohřbený.
Žít dál v tom marasmu je věru bez ceny.
Vidím, kam pohlédnu, kam vedou mne mé kroky,
jen černé spáleniště, plané roky,
čas, jejž jsem promrhal a darmo nechal shořet.“

Nenajdeš jiný kraj, nenajdeš jiná moře.
Tvé město půjde s tebou. Chůzí stejně marnou
půjdeš touž ulicí, v týchž čtvrtích budeš stárnout,
v týchž domech zešedivíš. Do tohoto města
přijdeš vždy znovu. Není jiná cesta
a nedoufej, že kroky jinam zavedou tě.
Ty, kterýs promarnil svůj život v tomto koutě,
Ztratils jej navždy a všude.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:39




Langue: portugais

Tradução Português / Πορτογαλική μετάφραση / Traduzione portoghese / Portuguese translation /Traduction portugaise
Pedro Gonzaga
A CIDADE

Você diz: “irei para uma outra terra, para outros mares;
encontrarei outra cidade melhor do que esta.
Qualquer esforço que eu faça está destinado ao fracasso, perdido;
e meu coração – como uma coisa morta – queda enterrado.
Por quanto tempo minha mente continuará se degenerando assim?
Para onde quer que volte meus olhos
onde quer que teimem em pousar
vejo as ruínas negras de minha vida, aqui
onde dissipei tudo, desperdicei e arruinei tantos anos.”

Novas terras você não há de encontrar, não encontrará outros mares.
A cidade o seguirá. Você voltará a percorrer as mesmas ruas.
Envelhecerá na mesma vizinhança; e nestas
mesmas casas há de se tornar grisalho. Você sempre
chegará à mesma cidade. Não tenha qualquer esperança de escapar,
não há nenhum barco à sua espera, nenhuma estrada para fora da cidade.
Assim como você desperdiçou sua vida aqui, neste canto esquecido
desperdiçou-a no mundo todo.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:40




Langue: roumain

Traducere in romana / Ρουμανική μετάφραση / Traduzione rumena / Romanian translation / Traduction roumaine / Romanian Kielen käännös:
Aurel Rău
ORAŞUL

Ai spus: "Mă voi duce-ntr-o altă ţară, pe-o altă mare.
Un alt oraş îmi va apare mai bun decât acesta.
Orice efort al meu e aici condamnat;
şi inima îmi zace îngropată - ca un cadavru.
Până când să-mi ştiu spiritul în acest marasm?
Peste tot unde privirea mi-o îndrept, peste tot
nu văd decât negrele ruini ale vieţii mele,
aici unde am trăit atâţia ani, i-am distrus şi i-am irosit."

Noi locuri nu vei afla, şi nici alte mări.
Oraşul te va urma: pe-aceleaşi străzi te vei roti,
prin aceleaşi cartiere vei îmbătrâni;
şi sub aceleaşi acoperişuri îţi va albi părul.
Mereu vei sfârşi în acest oraş. Cât de plecare - nu spera -
nici un vapor pentru tine, şi nici un drum.
Aşa cum ţi-ai ruinat viaţa în acest ungher,
pe întregul pământ la fel ţi-ai distrus-o.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:41




Langue: hongrois

Magyar fordítás / Ουγγρική μετάφραση / Traduzione ungherese / Hungarian translation / Traduction hongroise / Unkarilainen käännös:
obsidian
A VÁROS

Szóltál: - Más földre hadd megyek, hadd fürdöm meg más tengerekben.
Egy másik város csak kerül, mely jobb lesz, mint az itteni,
minden buzgalmam eleve hol már ítélet illeti,
s hol szívem, akár halott, eltemetve elevenen.
Ó, meddig tengjen még tunyán e hervadásban szellemem?
Bárhová fordul is szemem, akárhol nézzek is körül,
mindenütt csak az életem elhagyott romja feketül,
amelyet annyi éven át züllesztettem és tönkretettem.

Új földeket ne is remélj, se tájait más tengereknek.
A város elkísér mindenhová. Mindig ugyanazok
az utcák és kerületek látják bolyongó alakod,
a házak is ugyanazok, hol hajad majd őszülni kezd.
Mindig csak e városba érsz. Mást nem találsz, ne is keresd.
Nincsen hajó számodra, nincs út, amely máshová vezet.
Szakasztott úgy, ahogyan itt elzüllesztetted életed,
e kis zugon át az egész földkerekségre tönkretetted.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:42




Langue: hongrois

Magyar fordítás / Ουγγρική μετάφραση / Traduzione ungherese / Hungarian translation / Traduction hongroise / Unkarilainen käännös:
obsidian
A VÁROS

Szóltál: - Más földre hadd megyek, hadd fürdöm meg más tengerekben.
Egy másik város csak kerül, mely jobb lesz, mint az itteni,
minden buzgalmam eleve hol már ítélet illeti,
s hol szívem, akár halott, eltemetve elevenen.
Ó, meddig tengjen még tunyán e hervadásban szellemem?
Bárhová fordul is szemem, akárhol nézzek is körül,
mindenütt csak az életem elhagyott romja feketül,
amelyet annyi éven át züllesztettem és tönkretettem.

Új földeket ne is remélj, se tájait más tengereknek.
A város elkísér mindenhová. Mindig ugyanazok
az utcák és kerületek látják bolyongó alakod,
a házak is ugyanazok, hol hajad majd őszülni kezd.
Mindig csak e városba érsz. Mást nem találsz, ne is keresd.
Nincsen hajó számodra, nincs út, amely máshová vezet.
Szakasztott úgy, ahogyan itt elzüllesztetted életed,
e kis zugon át az egész földkerekségre tönkretetted.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:49




Langue: suédois

Svensk översättning / Σουηδική μετάφραση / Traduzione svedese / Traduction suédoise / Ruotsinkielinen käännös
Börje Knös
STADEN

Du sade: ”Jag vill resa till en annan jord, ett annat hav.
Nog finns det väl en annan stad som bättre är än denna.
Här är vart försök jag gör i förväg dömt att bli fördelat,
och mitt hjärta ligger –som ett lik – i graven nedergrävt.
Hur länge skall min själ förtvina så?
Vart än jag vänder ögonen, vart än jag blickar,
jag skönjer här blott mörka spillror av mitt liv,
där jag tillbragt har ödslat och förstört så många år.”

Ej skall du finna några nya länder, inga andra hav.
Staden, de skall följa dig. På samma gator skall
du vandra. Åldras ska du ock i samma huskvarter,
i samma våningar ditt hår skall gråna och bli vitt.
Till denna stad du kommer alltid. Resa annorstädes –
det finns ej fartyg eller väg för dig.
Så som du här i denna lilla vrå har ödslat bort
ditt liv, har du på hela jorden givit det till spillo.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 12:50




Langue: slovène

Slovenski prevod / Σλοβενική μετάφραση / Traduzione slovena / Slovenian translation / Traduction slovène / Sloveniankielinen käännös:
Dragica Fabjan Andritsakos
MESTO

Dejal si: »Odšel v drugo bom deželo, na drugo morje se odpravil,
na kako drugo mesto, boljše, kot je to, bom že naletel.
Zapisano obsodbi je vse, karkoli sem začel:
srce – mrlič – je pokopano.
Do kdaj veneti še bo duhu tukaj dano?
Če kamorkoli gledam, če kamorkoli se ozrem,
življenja črne ruševine se odpro očem,
kjer toliko sem let preživel, jih pogubil in zapravil.«

Ne boš jih našel, novih krajev – morij drugih ne boš odkril.
Za tabo šlo bo mesto. Po istih hodil boš poteh,
staral se v soseskah boš prav teh:
v istih hišah boš sivel.
Na drugo nič se ne zanašaj, vedno v isto mesto boš prispel,
ni ladje zate, zate ceste ni.
Tako kot v temle kotu majcenem
uničil si življenje, na celem svetu bi ga pogubil.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 13:56




Langue: albanais

Përkthimi shqip / Aλβανική μετάφραση / Traduzione Albanese / Albanian translation / Traduction albanaise / Albanian Kielen käännös :
Aristotel Spiro
QYTETI

Ti the: “do të shkoj në tjetër dhe, do të shkoj në tjetër det.
Një qytet tjetër më të mirë se ky diku do të ketë.
Porse çdo sprovë imja është dënim i parathënë;
Dhe zemrën time-vdekur-kallur në varr kam vënë.
Gjer kur në këtë zvetënim mendja do të më rrijë.
Sytë, ngado t’i rrotulloj, ngado të hedh vështrimin, kam për të parë jetën time mes zisë dhe shkretimit,
Se vite plot kaluar kam prishur e rrënuar”.

Vende të tjera s’do të gjesh, s’ke për të gjetur dete.
Nga pas qyteti do të vijë. Në ato rrugë prapë
Do të kalosh. Ndër po ato mëhalla do të bëhesh plak;
Dhe ke për t’u thinjur në një të njëjtë banesë.
Gjithnjë te ky qytet do të mbërrish. Për gjetkë mos ki shpresë,
Nuk ka për ty anije, nuk ka rrugë.
Tek e shkretove këtu jetën
Te ky cep i vogël, në tërë botën ti e ke rrënuar.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 13:57




Langue: turc

Türkçe çeviri / Τουρκική μετάφραση / Traduzione turca / Turkish translation / Traduction turque / Turkinkielinen käännös:
Cevat Çapan
ŞEHİR

"Bir başka ülkeye,
bir başka denize giderim," dedin,
"bundan daha iyi bir başka şehir bulunur elbet.
Her çabam kaderin
olumsuz bir yargısıyla karşı karşıya;
- bir ceset gibi - gömülü kalbim.
Aklım daha ne kadar kalacak bu çorak ülkede?
Yüzümü nereye çevirsem, nereye baksam,
kara yıkıntılarını görüyorum ömrümün,
boşuna bunca yılı tükettiğim bu ülkede."


Yeni bir ülke bulamazsın,
başka bir deniz bulamazsın.
Bu şehir arkandan gelecektir.
Sen gene aynı sokaklarda dolaşacaksın.
Aynı mahallede kocayacaksın;
aynı evlerde kır düşecek saçlarına.
Dönüp dolaşıp bu şehre geleceksin sonunda.
Başka bir şey umma -
Bineceğin gemi yok, çıkacağın yol yok.
Ömrünü nasıl tükettiysen burada,
bu köşecikte,
öyle tükettin demektir
bütün yeryüzünde de.

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 13:58




Langue: chinois

中文翻译 / Κινεζική μετάφραση / Traduzione cinese / Chinese Translation / Traduction chinoise / Kiinalainen käännös:
黄灿然
城市

你说:“我要去另一个国家,另一片海岸,
找另一个比这里好的城市。
无论我做什么,结果总是事与愿违。
而我的心灵被埋没,好像一件死去的东西。
我枯竭的思想还能在这个地方维持多久?
无论我往哪里转,无论我往哪里瞧,
我看到的都是我生命的黑色废墟,在这里,
我虚度了很多年时光,很多年完全被我毁掉了。”

你不会找到一个新的国家,不会找到另一片海岸。
这个城市会永远跟踪你。
你会走向同样的街道,衰老
在同样的住宅区,白发苍苍在这些同样的屋子里。
你会永远结束在这个城市。不要对别的事物抱什
 么希望:
那里没有载你的船,那里也没有你的路。
既然你已经在这里,在这个小小的角落浪费了你
 的生命
你也就已经在世界上的任何一个地方毁掉了它。

envoyé par Riccardo Gullotta - 27/11/2023 - 14:01




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