Via mamma mia, via sì
portami via via da qui
ché ci sono le nuvole
fai una magia mamma
portami via, sai che a me
sai che a me piace ridere
Ora tutti in fila
i più grandi davanti, i più piccoli in cima
seduti, compatti, le mani a catena
ma senza paura, tu via
e ripetete al mattino
nessuno nasce cattivo
adesso a passo spedito
c’hanno tradito
il mondo è impazzito oh
Guarda c’è un’altalena (oh oh)
che dondola da sola (oh oh)
forse domani non c’è scuola
Gli aerei volano
secondo te ci vedono
dimmi anche una bugia, portami via
Via mamma mia via sì
portami via via da qui
ché ci sono le nuvole
fai una magia mamma
portami via, sai che a me
sai che a me piace ridere
Tu stammi sempre vicino
dentro la pancia di un treno
sotto le stelle del cielo
guarda c’è un altro bambino
giochiamo un po’ a nascondino
se vinci ti do un bacio
tra i fuochi d’artificio
poi ci mettiamo a correre
Gli aerei volano
Chissà se poi ci vedono
Via mamma mia via sì
portami via via da qui
ché ci sono le nuvole
fai una magia mamma
portami via, sai che a me
sai che a me piace ridere
Guarda guarda le girandole
non ci sono più le macchine
spariremo come quella scia
chiudo gli occhi, tu fai una magia
Via mamma mia via sì, portami via
Via mamma mia via sì
portami via via da qui
ché ci sono le nuvole
fai una magia mamma
portami via, sai che a me
sai che a me piace ridere
portami via via da qui
ché ci sono le nuvole
fai una magia mamma
portami via, sai che a me
sai che a me piace ridere
Ora tutti in fila
i più grandi davanti, i più piccoli in cima
seduti, compatti, le mani a catena
ma senza paura, tu via
e ripetete al mattino
nessuno nasce cattivo
adesso a passo spedito
c’hanno tradito
il mondo è impazzito oh
Guarda c’è un’altalena (oh oh)
che dondola da sola (oh oh)
forse domani non c’è scuola
Gli aerei volano
secondo te ci vedono
dimmi anche una bugia, portami via
Via mamma mia via sì
portami via via da qui
ché ci sono le nuvole
fai una magia mamma
portami via, sai che a me
sai che a me piace ridere
Tu stammi sempre vicino
dentro la pancia di un treno
sotto le stelle del cielo
guarda c’è un altro bambino
giochiamo un po’ a nascondino
se vinci ti do un bacio
tra i fuochi d’artificio
poi ci mettiamo a correre
Gli aerei volano
Chissà se poi ci vedono
Via mamma mia via sì
portami via via da qui
ché ci sono le nuvole
fai una magia mamma
portami via, sai che a me
sai che a me piace ridere
Guarda guarda le girandole
non ci sono più le macchine
spariremo come quella scia
chiudo gli occhi, tu fai una magia
Via mamma mia via sì, portami via
Via mamma mia via sì
portami via via da qui
ché ci sono le nuvole
fai una magia mamma
portami via, sai che a me
sai che a me piace ridere
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Il racconto è quello di bambini che lasciano le loro case. Un coro infatti canticchia: “Fai la magia, mamma, fai la magia, portami via. Sai che a me piace ridere”. Ovvio che il primo riferimento che venga in mente sia all’enorme migrazione che stiamo vedendo ai giorni nostri all’interno (e fuori) dalla Striscia di Gaza.
«Il brano è nato l’anno scorso, quindi è stato influenzato principalmente dalla Guerra in Ucraina. Anche se è chiaro che c’è un’assonanza con questi giorni, perché le guerre ci sono sempre. In realtà si riferisce a qualsiasi fenomeno di migrazione, che sia per le rotte nel Mediterraneo o sia nei Balcani. Poi penso abbia una sua grande vitalità, nonostante il tema. E poi mi spiace legare queste riflessioni a una qualche forma di promozione».
Margherita Vicario e "Magia": «Solo con una canzone riesco a parlare di guerra e bambini»
È però una puntata speciale perché, a differenza dei precedenti episodi, ho deciso di non registrare un podcast. Questo perché nonostante il brano sia pieno di spunti, penso non sia il tempo di indagare e di chiacchierare in maniera più o meno profonda a riguardo. È un momento di lutto e dovrebbe essere un momento di indignazione mondiale e collettiva.
Il dolore provocato dalle immagini di cui siamo tutti testimoni si aggiunge per me alla rabbia e all’impotenza di fronte ai dibattiti televisivi e alle parole dei nostri politici che si ostinano a schierarsi dalla parte del più forte, quando è in atto un bagno di sangue di civili intrappolati in un carcere a cielo aperto.”
Margherita Vicario