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La mia classe

Marco Sonaglia
Langue: italien


Marco Sonaglia

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2021
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Testo : Salvo Lo Galbo
Musica: Marco Sonaglia




L’album si chiude con “La mia classe”, che è una vera e propria riflessione sugli ideali smarriti di una certa sinistra, di un certo sindacato e del movimento operaio, ideali che tuttavia rifioriranno in un futuro forse non troppo lontano (“La mia classe riavrà tutto quando Classe riavrà nome, quando l’altra classe, come classe, avrà odiato e distrutto, e da niente, sarà tutto”); potrebbe sembrare una chiusura senza speranza ma proprio l’ultimo verso ci indica il futuro…e da niente, sarà tutto. Anche qui la voce e la chitarra sono i padroni della scena e grazie al loro ritmo incalzante forniscono ancora più vigore e più significato alle parole di Lo Galbo.
estatica.it
La mia classe, nelle sere
Di provincia, che rincasa
Nel degrado di un quartiere
Popolare, con la spesa
Con la spesa a buon mercato
Con le arance già marcite
Coi centesimi da lazo
Non si sanno mai le uscite
La mia classe, che han dipinta
Pronta al suo dovere
E di granitica grinta
E lo sguardo all'avvenire
La mia classe ha gli occhi in terra
La impaurisce e la confonde
Questa quotidiana guerra
Che il nemico le nasconde

La mia classe non ha quadri
Né teoria, non analizza
Non sa più a chi dar dei ladri
Non si unisce né organizza
L'ha venduta ai sindacati
Per due mance e qualche sedia
Vi si sono accomodati
Pubblico e parte in commedia
La mia classe non ha terra
La sua terra è il mare intero
La mia classe la sotterra
Un azzurro cimitero
Come per l'azzurra Europa
La mia classe rischia e scafo
Di crepare e se non crepa
Dicono è mangiare a sbafo

La mia classe bastonata
Dalla polizia assassina
Che vedrai in prima serata
Familiare e sbarazzina
La mia classe è muta e sola
Quanti guru intellettuali
Che se ne fecero i sali
Ne rinnegan la parola
La mia classe è classe media
Resa in testa, mai in cassa
Mediasettizzata in massa
Massa media da mass media
La mia classe è montepremi
La mia classe è tette e cosce
Poi su un talamo d'angosce
Naufragato senza remi

La mia classe, per chi nacque
In questi anni, forse è un mito
Forse neanche mai esistito
Solo che narrarsi piacque
Perché è vero, la mia classe
Seppe muovere all'assalto
Degli obesi dèi dall'alto
Di un olimpo di carcasse
La mia classe è un leone
Che han solo anestetizzato
Ricordando di chi è stato
Già capace il suo padrone
Ma la droga che lo seda
Che dal sonno suo si trae
Prima o poi si esaurirà e
Farà preda chi depreda

La mia classe alla sua gloria
Tornerà quando avrà in faccia
Che non può lasciar la storia
A chi, al posto suo, la faccia
La mia classe riavrà tutto
Quando classe riavrà nome
Quando l'altra classe, come
Classe, avrà odiato e distrutto
E da niente sarà tutto

envoyé par Dq82 - 13/11/2023 - 17:18




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