Il voto scolastico: ascesa e declino di un’arma di distinzione di massa
Francesco CamattiniLanguage: Italian
Il voto è un vuoto
di senso smarrito
non vede, non sente
maè molto tagliente,
costringe a una gara
anche chi non è in vena,
loodio, lo invoco
è gioia e anche pena,
poi sento dei cori,
tra distinti signori
che cantano, cantano così:
bisogna prenderle
ed abituarcisi
il mondo è duro sai
ma ti fortifica
anche nei denti sì
farà un po’ male ma
le abbiamo prese noi
non siamo certo eroi
voto non chiede
se sto zoppicando,
se ho un arto in cancrena,
se sguazzo nel fango,
il 5 corrode,
il 6- è una frode,
il 7 accontenta
ma nessuno gode,
Poi sento dei cori,
tra i distinti signori
che cantano, cantano così:
bisogna prenderle
per poi ridargliele
le abbiamo prese noi
ed ora tocca a voi
anche nei denti sì
farà un po’ male ma
le abbiamo prese noi
ed ora tocca a voi
Il quattro ti getta
in fondo a un burrone
e per risalire
non c’è l’ascensore
il dieci è una manna
ti loda ti Inganna
non puoi starne senza
sei già in astinenza, poi
sento quei cori,
tra distinti signori
che cantano, cantano così:
bisogna prenderle
ed abituarcisi
le abbiamo prese noi
non siamo certo eroi
anche nei denti sì
farà un po’ male ma
le abbiamo prese noi
ed ora tocca a voi
Protesto e mi sdraio
su questo divano
mi scavo anche un buco
per starvi lontano
sprofondo e scompaio
lo so sembra strano
mi tolgo dal gioco
per restare… sano!
di senso smarrito
non vede, non sente
maè molto tagliente,
costringe a una gara
anche chi non è in vena,
loodio, lo invoco
è gioia e anche pena,
poi sento dei cori,
tra distinti signori
che cantano, cantano così:
bisogna prenderle
ed abituarcisi
il mondo è duro sai
ma ti fortifica
anche nei denti sì
farà un po’ male ma
le abbiamo prese noi
non siamo certo eroi
voto non chiede
se sto zoppicando,
se ho un arto in cancrena,
se sguazzo nel fango,
il 5 corrode,
il 6- è una frode,
il 7 accontenta
ma nessuno gode,
Poi sento dei cori,
tra i distinti signori
che cantano, cantano così:
bisogna prenderle
per poi ridargliele
le abbiamo prese noi
ed ora tocca a voi
anche nei denti sì
farà un po’ male ma
le abbiamo prese noi
ed ora tocca a voi
Il quattro ti getta
in fondo a un burrone
e per risalire
non c’è l’ascensore
il dieci è una manna
ti loda ti Inganna
non puoi starne senza
sei già in astinenza, poi
sento quei cori,
tra distinti signori
che cantano, cantano così:
bisogna prenderle
ed abituarcisi
le abbiamo prese noi
non siamo certo eroi
anche nei denti sì
farà un po’ male ma
le abbiamo prese noi
ed ora tocca a voi
Protesto e mi sdraio
su questo divano
mi scavo anche un buco
per starvi lontano
sprofondo e scompaio
lo so sembra strano
mi tolgo dal gioco
per restare… sano!
Contributed by Noemi Falla - 2023/11/9 - 13:11
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Voto e valutazione sono due cose ben diverse, ma non tutti lo sanno: ormai i tempi sono maturi per eliminare dalla scuola il primo e introdurre una “buona” e “sana” valutazione che abbia lo scopo di migliorare, che non umili nessuno, che rafforzi le capacità di ciascuno e che valorizzi ciò che si sa fare e si conosce.
La discussione in tante scuole italiane è già iniziata da tempo. Inoltre c’è bisogno di autovalutazione, ovvero di strumenti per fare il punto con “sé stessi”; per capire cosa vogliamo e che direzione prendere, ovvero di strumenti per orientarsi (ed orientare) nel complesso mondo in cui viviamo. Eliminare il voto non significa eliminare la valutazione, anzi, sarebbe il tempo di concentrarsi di più su cosa significa valutare (per migliorare) e autovalutarsi (molte indicazioni ministeriali e dall’Europa ci stimolano già in questo senso!).
Camattini ancora una volta, attraverso il voto scolastico, affronta un tema che attraversa la contemporaneità, ovvero quello della “competizione”: essa, infatti, è scesa nel profondo della nostra società e parafrasando il pedagogista Philippe Meirieu, il voto è diventato strumento di distinzione a prescindere dal merito del contenuto che il voto è chiamato a verificare. Io ho preso 9 e tu 5 io sono più alto di te, migliore di te… ecc… ovviamente questo è solo un aspetto ma la dice lunga sul senso attribuito al voto, ovvero di fine (come se stare a scuola fosse una “gara”) e non di mezzo per la promozione del sé.
Certamente ci sono esperienze positive ed esperienze negative ma siamo nel 2023 e questa fase del voto come glorificazione o abbassamento dell’individuo-studente ovvero come “arma di distinzione di massa” è ormai tempo di superarla con strumenti più idonei e responsivi. Più sofisticati e faticosi? Può darsi… per cambiare occorre impegno!
Questa canzone è solo un invito alla riflessione. Oggi ci sono tante, troppe esperienze di segno diverso e nuovo, tanti affluenti che stanno lentamente scendendo a valle riempiendo il corso della nostra grande e meravigliosa Scuola Pubblica. Basta solo farle venire alla luce!