Dalle colline dell'Appennino
la nostra voce comincia un canto
anche se avete rubato tanto
riprenderemo la libertà
anche se avete rubato tanto
riprenderemo la libertà
in mezzo ai rovi nella pineta
ci prepariamo con gli strumenti
volete farci morire di stenti
Ma presto il vento cambierà
volete farci morire di stenti
ma presto il vento cambierà
Ci disturbate con il cannone
mentre suoniamo questa canzone
ma vi conviene stare a sentire
cos'è che succederà in aprile
voi prepotenti con le pistole
avete fatto sprecare vent'anni
ma quest'Italia già piena di affanni
Ma presto il vento cambierà
Ci sentirete per fischiare dai monti
lungo la strada che scende in città
a liberare la patria siam pronti
con le chitarre accordate a metà
Voi che marciate col passo dell'Oca
con gli stivali neri lucidi e belli
incontrerete parecchi ribelli
coi piedi scalzi davanti a voi
voi sempre tristi sempre arrabbiati
noi poveracci con il sorriso
ricuciremo il paese diviso
riporteremo un po' dal allegria
Ci sentirete arrivare cantando
dentro le piante delle città
a liberare la patria siam pronti
con le chitarre accordate a metà
Siamo la meglio gioventù
che sotto terra non ci vuole andare
che nonostante vent'anni di guai
dall'Appennino continua a cantare
dall'Appennino Continua a cantare
la nostra voce comincia un canto
anche se avete rubato tanto
riprenderemo la libertà
anche se avete rubato tanto
riprenderemo la libertà
in mezzo ai rovi nella pineta
ci prepariamo con gli strumenti
volete farci morire di stenti
Ma presto il vento cambierà
volete farci morire di stenti
ma presto il vento cambierà
Ci disturbate con il cannone
mentre suoniamo questa canzone
ma vi conviene stare a sentire
cos'è che succederà in aprile
voi prepotenti con le pistole
avete fatto sprecare vent'anni
ma quest'Italia già piena di affanni
Ma presto il vento cambierà
Ci sentirete per fischiare dai monti
lungo la strada che scende in città
a liberare la patria siam pronti
con le chitarre accordate a metà
Voi che marciate col passo dell'Oca
con gli stivali neri lucidi e belli
incontrerete parecchi ribelli
coi piedi scalzi davanti a voi
voi sempre tristi sempre arrabbiati
noi poveracci con il sorriso
ricuciremo il paese diviso
riporteremo un po' dal allegria
Ci sentirete arrivare cantando
dentro le piante delle città
a liberare la patria siam pronti
con le chitarre accordate a metà
Siamo la meglio gioventù
che sotto terra non ci vuole andare
che nonostante vent'anni di guai
dall'Appennino continua a cantare
dall'Appennino Continua a cantare
envoyé par Dq82 - 1/11/2023 - 18:17
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Resistere all'inverno
"Ribelli coi piedi scalzi" è stata scritta per il disco "Resistere all'inverno" dei Radìs
E' stata poi ripresa qualche tempo dopo da L'Acquavite in una nuova versione.
La canzone era in origine in parte ispirata dai giorni della Liberazione di Ravenna nel Dicembre 1944, e in parte dallo spettacolo "La banda Corbari" dei Briacabanda.