Więc stanie się, co stać się musi
Nieuchronna to losu kolej
Krwi plama na mapy obrusie
Annuszka rozlała już olej
Władimir pod nosem zanuci
Poniosą się echem czastuszki
Za późno już, żeby zawrócić
Rozlany już olej Annuszki
Krew spłynie jak armia - czerwona
W łez błoto na ziemskim padole
Niejeden Leonid tu skona
Annuszka rozlała już olej
Przekroczą nad ranem granice
I staną w płomieni opałach
Wyrzutnie, platformy, haubice,
Annuszka już olej rozlała
I zacznie się bal, śmierci taniec
I pójdzie Wołodia w niewolę
I skończy jak papa w Afganie
Annuszka rozlała już olej
Nim zamkną na klucz okrążenie
Pandory otworzy się puszka
I ześle na wszystkich cierpienie
Rozlała już olej Annuszka
I zwali się Iwan w czarnoziem
Wyrośnie mu kwiat w oczodole
A matka się nawet nie dowie
Annuszka rozlała już olej
Światowym kryzysem zaiskrzy
Zapłonie znów Wołyń, Podole
Lecz zajmie się Kreml od tej iskry
Rozlała Annuszka już olej
Nieuchronna to losu kolej
Krwi plama na mapy obrusie
Annuszka rozlała już olej
Władimir pod nosem zanuci
Poniosą się echem czastuszki
Za późno już, żeby zawrócić
Rozlany już olej Annuszki
Krew spłynie jak armia - czerwona
W łez błoto na ziemskim padole
Niejeden Leonid tu skona
Annuszka rozlała już olej
Przekroczą nad ranem granice
I staną w płomieni opałach
Wyrzutnie, platformy, haubice,
Annuszka już olej rozlała
I zacznie się bal, śmierci taniec
I pójdzie Wołodia w niewolę
I skończy jak papa w Afganie
Annuszka rozlała już olej
Nim zamkną na klucz okrążenie
Pandory otworzy się puszka
I ześle na wszystkich cierpienie
Rozlała już olej Annuszka
I zwali się Iwan w czarnoziem
Wyrośnie mu kwiat w oczodole
A matka się nawet nie dowie
Annuszka rozlała już olej
Światowym kryzysem zaiskrzy
Zapłonie znów Wołyń, Podole
Lecz zajmie się Kreml od tej iskry
Rozlała Annuszka już olej
Language: Italian
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 21-09-2023 12:08
Riccardo Venturi, 21-09-2023 12:08
- “Via, adesso lei sta esagerando. So più o meno esattamente che cosa farò stasera. Naturalmente, se mentre passo per la Bronnaja mi cade una tegola in testa...”
- Una tegola, - lo interruppe gravemente lo sconosciuto- non cadrà mai in testa a nessuno così, senza una ragione. In particolare, posso assicurarle che lei non corre affatto questo rischio. Lei morirà di un’altra morte.
- Forse lei sa di quale, - s’informò Berlioz con un’ironia perfettamente naturale, lasciandosi trascinare in una conversazione veramente assurda, - e me lo vorrà dire?
- Volentieri,- replicò lo sconosciuto. Misurò Berlioz con lo sguardo, come se si accingesse a fargli un vestito, borbottò tra i denti qualcosa come: ‘Uno, due...Mercurio è nella seconda casa...la luna è scomparsa...sei: disgrazia...sera: sette...’ e annunciò con voce forte e gioiosa: - Le taglieranno la testa!
Con astio e stupore Bezdomnyj spalancò gli occhi sul disinvolto sconosciuto, mentre Berlioz chiese con un sorriso forzato:
- Chi per la precisione? Nemici? Invasori?
- No, -rispose l’interlocutore, - una donna russa, un membro della Gioventù comunista.
- Hm...mugolò Berlioz, irritato dallo scherzetto dello sconosciuto, - scusi sa, ma è poco verosimile.
- Mi scusi lei,- rispose il forestiero, - ma è proprio così. Ah già, le volevo chiedere che cosa fa stasera, se non è un segreto?
- Non lo è. Adesso vado un momento a casa, sulla Sadovaja, poi alle dieci di sera al MASSOLIT ci sarà una seduta, e io la presiederò.
- No, questo non è assolutamente possibile, - rispose con fermezza il forestiero.
- Perché?
- Perché,- rispose l’altro, e con gli occhi socchiusi guardò il cielo dove, presentendo la frescura della sera, uccelli neri sfrecciavano in silenzio, - Annuška ha già comprato l’olio di girasole e non solo l’ha comprato, ma l’ha anche rovesciato. Perciò la seduta non avrà luogo.”
Michail Afanas’evič Bulgakov, “Il Maestro e Margherita”, traduzione italiana di Vera Dridso, Torino: Einaudi, 1967, pp. 13-14
- Una tegola, - lo interruppe gravemente lo sconosciuto- non cadrà mai in testa a nessuno così, senza una ragione. In particolare, posso assicurarle che lei non corre affatto questo rischio. Lei morirà di un’altra morte.
- Forse lei sa di quale, - s’informò Berlioz con un’ironia perfettamente naturale, lasciandosi trascinare in una conversazione veramente assurda, - e me lo vorrà dire?
- Volentieri,- replicò lo sconosciuto. Misurò Berlioz con lo sguardo, come se si accingesse a fargli un vestito, borbottò tra i denti qualcosa come: ‘Uno, due...Mercurio è nella seconda casa...la luna è scomparsa...sei: disgrazia...sera: sette...’ e annunciò con voce forte e gioiosa: - Le taglieranno la testa!
Con astio e stupore Bezdomnyj spalancò gli occhi sul disinvolto sconosciuto, mentre Berlioz chiese con un sorriso forzato:
- Chi per la precisione? Nemici? Invasori?
- No, -rispose l’interlocutore, - una donna russa, un membro della Gioventù comunista.
- Hm...mugolò Berlioz, irritato dallo scherzetto dello sconosciuto, - scusi sa, ma è poco verosimile.
- Mi scusi lei,- rispose il forestiero, - ma è proprio così. Ah già, le volevo chiedere che cosa fa stasera, se non è un segreto?
- Non lo è. Adesso vado un momento a casa, sulla Sadovaja, poi alle dieci di sera al MASSOLIT ci sarà una seduta, e io la presiederò.
- No, questo non è assolutamente possibile, - rispose con fermezza il forestiero.
- Perché?
- Perché,- rispose l’altro, e con gli occhi socchiusi guardò il cielo dove, presentendo la frescura della sera, uccelli neri sfrecciavano in silenzio, - Annuška ha già comprato l’olio di girasole e non solo l’ha comprato, ma l’ha anche rovesciato. Perciò la seduta non avrà luogo.”
Michail Afanas’evič Bulgakov, “Il Maestro e Margherita”, traduzione italiana di Vera Dridso, Torino: Einaudi, 1967, pp. 13-14
Annuška
E quindi succede quel che deve succedere
E’ la svolta inevitabile del destino,
Macchia di sangue sulla tovaglia della mappa:
Annuška ha già versato l’olio.
Vladimir canticchia tra sé e sé
Echeggiando častuški [1]
E’ troppo tardi per tornare indietro:
Annuška ha già versato l’olio.
Il sangue correrà come un’armata -rossa!
In lacrime di fango sulla valle terrena,
Più di un Leonid è morto qui:
Annuška ha già versato l’olio.
In mattinata attraverseranno il confine
E prenderanno fuoco i carburanti,
Catapulte, piattaforme, obici:
Annuška ha già versato l’olio.
Comincia il ballo, la danza della morte
E Volodia [2] sarà ridotto in schiavitù
E finirà come il babbo in Afghanistan:
Annuška ha già versato l’olio.
Prima che il cerchio si richiuda
Si aprirà il vaso di Pandora,
E a tutti quanti arrecherà sofferenza:
Annuška ha già versato l’olio.
E Ivan sarà chiamato nella nera terra,
Gli crescerà un fiore dalla cavità oculare,
E sua madre nemmeno lo saprà:
Annuška ha già versato l’olio.
Si scatenerà la crisi globale,
Volinia e Podolia bruceranno di nuovo
Ma da questa scintilla brucerà il Cremlino.
Annuška ha già versato l’olio.
E quindi succede quel che deve succedere
E’ la svolta inevitabile del destino,
Macchia di sangue sulla tovaglia della mappa:
Annuška ha già versato l’olio.
Vladimir canticchia tra sé e sé
Echeggiando častuški [1]
E’ troppo tardi per tornare indietro:
Annuška ha già versato l’olio.
Il sangue correrà come un’armata -rossa!
In lacrime di fango sulla valle terrena,
Più di un Leonid è morto qui:
Annuška ha già versato l’olio.
In mattinata attraverseranno il confine
E prenderanno fuoco i carburanti,
Catapulte, piattaforme, obici:
Annuška ha già versato l’olio.
Comincia il ballo, la danza della morte
E Volodia [2] sarà ridotto in schiavitù
E finirà come il babbo in Afghanistan:
Annuška ha già versato l’olio.
Prima che il cerchio si richiuda
Si aprirà il vaso di Pandora,
E a tutti quanti arrecherà sofferenza:
Annuška ha già versato l’olio.
E Ivan sarà chiamato nella nera terra,
Gli crescerà un fiore dalla cavità oculare,
E sua madre nemmeno lo saprà:
Annuška ha già versato l’olio.
Si scatenerà la crisi globale,
Volinia e Podolia bruceranno di nuovo
Ma da questa scintilla brucerà il Cremlino.
Annuška ha già versato l’olio.
[1] Specie di canzoncine popolari russe, formate da quartine, spesso di argomento satirico o ironico.
[2] Da notare che i nomi dei “soldatini” russi presi ad esempio sono “Leonid” (“più di un Leonid”…), ovvero il nome di Brežnev, e “Volodia”, che è -del tutto casualmente- il diminutivo di “Vladimir”. Una curiosità linguistica: mentre il nome normale russo (Vladimir, appunto) è di origine slavo-ecclesiastica, quindi colta e religiosa, il diminutivo (Volodia) è autenticamente russo e di vera origine popolare -lo si vede dalla -olo- che è la vera forma della fonetica popolare russa. E’ lo stesso motivo per cui le città si chiamano classicamente “grad” (Stalingrad, Leningrad ecc.) mentre il termine normale per “città” è “gorod” [город]. L’ucraino, col suo Volodymyr, è in questo caso più “popolare”.
[2] Da notare che i nomi dei “soldatini” russi presi ad esempio sono “Leonid” (“più di un Leonid”…), ovvero il nome di Brežnev, e “Volodia”, che è -del tutto casualmente- il diminutivo di “Vladimir”. Una curiosità linguistica: mentre il nome normale russo (Vladimir, appunto) è di origine slavo-ecclesiastica, quindi colta e religiosa, il diminutivo (Volodia) è autenticamente russo e di vera origine popolare -lo si vede dalla -olo- che è la vera forma della fonetica popolare russa. E’ lo stesso motivo per cui le città si chiamano classicamente “grad” (Stalingrad, Leningrad ecc.) mentre il termine normale per “città” è “gorod” [город]. L’ucraino, col suo Volodymyr, è in questo caso più “popolare”.
Language: French
Version française – ANNOUCHKA – Marco Valdo M.I. - 2023
d’après la traduction italienne de Riccardo Venturi
d’une chanson polonaise – Annuszka - Szymon Podwin - 2022
« – Là, vous exagérez. Pour moi, par exemple, je sais à peu près exactement ce que je vais faire ce soir. Évidemment, si dans la rue Bronnaïa, une tuile me tombe sur la tête…
– Jamais une tuile ne tombera par hasard sur la tête de qui que ce soit, interrompit l’étranger avec un grand sérieux. Vous, en particulier, vous n’avez absolument rien à craindre de ce côté. Vous mourrez autrement.
– Vous savez sans doute exactement comment je mourrai ? s’enquit Berlioz avec une ironie parfaitement naturelle, acceptant de suivre son interlocuteur dans cette conversation décidément absurde. Et vous allez me le dire ?
– Bien volontiers, répondit l’inconnu.
Il jaugea Berlioz du regard, comme s’il voulait lui tailler un costume, marmotta entre ses dents quelque chose comme : « Un, deux… Mercure dans la deuxième maison… la lune est partie… six – un malheur… le soir – sept… », puis, à haute voix, il annonça gaiement :
– On vous coupera la tête !
Stupéfié par cette impertinence, Biezdomny dévisagea l’étranger avec une haine sauvage cependant que Berlioz demandait en grimaçant un sourire :
– Ah ! bon ? Et qui cela ? L’ennemi ? Les interventionnistes ?
– Non, répondit l’autre. Une femme russe, membre de la Jeunesse communiste.
– Hum…, grogna Berlioz, irrité par cette plaisanterie de mauvais goût, excusez-moi, mais c’est peu vraisemblable.
– Excusez-moi à votre tour, répondit l’étranger, mais c’est la vérité. Ah ! oui, je voulais vous demander ce que vous comptiez faire ce soir, si ce n’est pas un secret.
– Ce n’est pas un secret. Je vais d’abord rentrer chez moi, rue Sadovaïa, puis, à dix heures, j’irai présider la réunion du Massolit.
– C’est tout à fait impossible, répliqua l’étranger d’un ton ferme.
– Et pourquoi ?
Clignant des yeux, l’étranger regarda le ciel que des oiseaux noirs, pressentant la fraîcheur du soir, zébraient d’un vol rapide, et répondit :
– Parce qu’Annouchka a déjà acheté l’huile de tournesol. Et non seulement elle l’a achetée, mais elle l’a déjà renversée. De sorte que la réunion n’aura pas lieu. »
Extrait de Mikhaïl Boulgakov LE MAÎTRE ET MARGUERITE, p.p. 19-22
Pour expliquer un peu mieux cette chanson de Szymon Podwin, il faut rappeler un célèbre roman russe, si célèbre que peu de gens l'ont lu jusqu'au bout (comme c'est généralement le cas pour tous les romans russes, je n'ai encore rencontré personne - moi y compris - qui soit allé jusqu'au bout de "Guerre et Paix" ou de "Crime et Châtiment"). Je parle du "Maître et Marguerite" de Mikhaïl Boulgakov (Мастер и Маргарита), écrit (et dans différentes éditions) entre 1928 et 1940, au plus fort de la terreur stalinienne. Il n'a été publié qu'entre 1966 et 1967, de surcroît dans une version "expurgée" non négligeable ; en 1967, la première traduction italienne (par Vera Dridso) a été publiée par Einaudi, avec une préface et des notes du grand russophile Vittorio Strada.
Au début de ce "roman du Diable", dans le premier chapitre (intitulé "Ne parlez jamais aux étrangers"), Satan apparaît à Moscou (Union soviétique). Deux écrivains rencontrent un type qui parle bien russe, mais avec un accent quelque peu étranger (Bezdomnyj le prend, oui, pour un Polonais) ; une conversation intéressante s'ensuit. À ce moment précis, en effet, une brave femme, Annouchka ("l'Annina", en somme), a déjà acheté une bouteille d'huile de tournesol et, en marchant, en a renversé sur les rails du tramway. L’écrivain Berlioz, après l'étrange conversation avec l'inconnu, glisse sur l'huile renversée par Annouchka au moment où le tramway passe, qui lui arrache la tête. Il faut savoir que, depuis, la phrase russe : Aннушка уже купила масло ! "Annouchka a déjà acheté l’huile !" est pratiquement passée en proverbe. Cela signifie que, quelque part, un événement apparemment insignifiant est sur le point de changer le cours de l'histoire.
[...]
Ainsi, toute l'histoire du séjour insensé de Satan à Moscou, de ses sbires et du chat Béhémoth a pour origine une dame qui a versé de l'huile de tournesol sur les rails du tramway. A partir de là, on comprend, je l'espère, un peu mieux le sens de cette chanson de Szymon Podwin dans laquelle Annouchka a déjà versé de l'huile et un type, un type qui s'appelle Vladimir Poutine, a déjà commencé la guerre. Ensuite, ce qui doit arriver arrivera en gardant à l'esprit, bien sûr, comme le contributeur anonyme (en fait, très anonyme) nous l'indique, que cette chanson a été composée moins d'un mois après l'attaque de Poutine sur l'Ukraine, avec toutes les craintes d'une attaque directe sur la Pologne qui l'accompagnent. [RV]
d’après la traduction italienne de Riccardo Venturi
d’une chanson polonaise – Annuszka - Szymon Podwin - 2022
« – Là, vous exagérez. Pour moi, par exemple, je sais à peu près exactement ce que je vais faire ce soir. Évidemment, si dans la rue Bronnaïa, une tuile me tombe sur la tête…
– Jamais une tuile ne tombera par hasard sur la tête de qui que ce soit, interrompit l’étranger avec un grand sérieux. Vous, en particulier, vous n’avez absolument rien à craindre de ce côté. Vous mourrez autrement.
– Vous savez sans doute exactement comment je mourrai ? s’enquit Berlioz avec une ironie parfaitement naturelle, acceptant de suivre son interlocuteur dans cette conversation décidément absurde. Et vous allez me le dire ?
– Bien volontiers, répondit l’inconnu.
Il jaugea Berlioz du regard, comme s’il voulait lui tailler un costume, marmotta entre ses dents quelque chose comme : « Un, deux… Mercure dans la deuxième maison… la lune est partie… six – un malheur… le soir – sept… », puis, à haute voix, il annonça gaiement :
– On vous coupera la tête !
Stupéfié par cette impertinence, Biezdomny dévisagea l’étranger avec une haine sauvage cependant que Berlioz demandait en grimaçant un sourire :
– Ah ! bon ? Et qui cela ? L’ennemi ? Les interventionnistes ?
– Non, répondit l’autre. Une femme russe, membre de la Jeunesse communiste.
– Hum…, grogna Berlioz, irrité par cette plaisanterie de mauvais goût, excusez-moi, mais c’est peu vraisemblable.
– Excusez-moi à votre tour, répondit l’étranger, mais c’est la vérité. Ah ! oui, je voulais vous demander ce que vous comptiez faire ce soir, si ce n’est pas un secret.
– Ce n’est pas un secret. Je vais d’abord rentrer chez moi, rue Sadovaïa, puis, à dix heures, j’irai présider la réunion du Massolit.
– C’est tout à fait impossible, répliqua l’étranger d’un ton ferme.
– Et pourquoi ?
Clignant des yeux, l’étranger regarda le ciel que des oiseaux noirs, pressentant la fraîcheur du soir, zébraient d’un vol rapide, et répondit :
– Parce qu’Annouchka a déjà acheté l’huile de tournesol. Et non seulement elle l’a achetée, mais elle l’a déjà renversée. De sorte que la réunion n’aura pas lieu. »
Extrait de Mikhaïl Boulgakov LE MAÎTRE ET MARGUERITE, p.p. 19-22
Pour expliquer un peu mieux cette chanson de Szymon Podwin, il faut rappeler un célèbre roman russe, si célèbre que peu de gens l'ont lu jusqu'au bout (comme c'est généralement le cas pour tous les romans russes, je n'ai encore rencontré personne - moi y compris - qui soit allé jusqu'au bout de "Guerre et Paix" ou de "Crime et Châtiment"). Je parle du "Maître et Marguerite" de Mikhaïl Boulgakov (Мастер и Маргарита), écrit (et dans différentes éditions) entre 1928 et 1940, au plus fort de la terreur stalinienne. Il n'a été publié qu'entre 1966 et 1967, de surcroît dans une version "expurgée" non négligeable ; en 1967, la première traduction italienne (par Vera Dridso) a été publiée par Einaudi, avec une préface et des notes du grand russophile Vittorio Strada.
Au début de ce "roman du Diable", dans le premier chapitre (intitulé "Ne parlez jamais aux étrangers"), Satan apparaît à Moscou (Union soviétique). Deux écrivains rencontrent un type qui parle bien russe, mais avec un accent quelque peu étranger (Bezdomnyj le prend, oui, pour un Polonais) ; une conversation intéressante s'ensuit. À ce moment précis, en effet, une brave femme, Annouchka ("l'Annina", en somme), a déjà acheté une bouteille d'huile de tournesol et, en marchant, en a renversé sur les rails du tramway. L’écrivain Berlioz, après l'étrange conversation avec l'inconnu, glisse sur l'huile renversée par Annouchka au moment où le tramway passe, qui lui arrache la tête. Il faut savoir que, depuis, la phrase russe : Aннушка уже купила масло ! "Annouchka a déjà acheté l’huile !" est pratiquement passée en proverbe. Cela signifie que, quelque part, un événement apparemment insignifiant est sur le point de changer le cours de l'histoire.
[...]
Ainsi, toute l'histoire du séjour insensé de Satan à Moscou, de ses sbires et du chat Béhémoth a pour origine une dame qui a versé de l'huile de tournesol sur les rails du tramway. A partir de là, on comprend, je l'espère, un peu mieux le sens de cette chanson de Szymon Podwin dans laquelle Annouchka a déjà versé de l'huile et un type, un type qui s'appelle Vladimir Poutine, a déjà commencé la guerre. Ensuite, ce qui doit arriver arrivera en gardant à l'esprit, bien sûr, comme le contributeur anonyme (en fait, très anonyme) nous l'indique, que cette chanson a été composée moins d'un mois après l'attaque de Poutine sur l'Ukraine, avec toutes les craintes d'une attaque directe sur la Pologne qui l'accompagnent. [RV]
ANNOUCHKA
Ce qui doit arriver, arrivera, c’est certain ;
C'est le cours inévitable du destin :
Tache de sang sur la nappe fragile.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Vladimir fredonne sa haine
En écho à la rengaine.
Il est trop tard pour qu’on recule.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Le sang courra comme une armée : rouge !
En larmes de boue sur le val de terre,
Plus d'un Leonid mourra ici seul.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
La frontière au matin, ils franchiront
Avec canons, chars, missiles
Et les carburants brûleront.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Le bal s’ouvre, la danse de la mort va commencer,
Et Volodya s’en ira en captivité
Et comme son père en Afghanistan finira débile.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Avant que le cercle ne se boucle,
La boîte de Pandore va s’ouvrir,
Et le monde entier va souffrir :
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Et Ivan roulera sur la terre meuble,
Une fleur, hors de son œil, poussera
Et sa mère ne le saura même pas :
Annouchka a déjà renversé l'huile.
La crise mondiale va éclater,
La Volinie et la Podolie vont brûler
Et le Kremlin cramera de cette étincelle.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Ce qui doit arriver, arrivera, c’est certain ;
C'est le cours inévitable du destin :
Tache de sang sur la nappe fragile.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Vladimir fredonne sa haine
En écho à la rengaine.
Il est trop tard pour qu’on recule.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Le sang courra comme une armée : rouge !
En larmes de boue sur le val de terre,
Plus d'un Leonid mourra ici seul.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
La frontière au matin, ils franchiront
Avec canons, chars, missiles
Et les carburants brûleront.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Le bal s’ouvre, la danse de la mort va commencer,
Et Volodya s’en ira en captivité
Et comme son père en Afghanistan finira débile.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Avant que le cercle ne se boucle,
La boîte de Pandore va s’ouvrir,
Et le monde entier va souffrir :
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Et Ivan roulera sur la terre meuble,
Une fleur, hors de son œil, poussera
Et sa mère ne le saura même pas :
Annouchka a déjà renversé l'huile.
La crise mondiale va éclater,
La Volinie et la Podolie vont brûler
Et le Kremlin cramera de cette étincelle.
Annouchka a déjà renversé l'huile.
Contributed by Marco Valdo M.I. - 2023/9/24 - 17:49
@Riccardo
L'ultima frase dice:
"Ma da questa scintilla, andrà a fuoco (prenderà fuoco, brucerà) il Cremlino", pero'.
Un gran bel lavoro, comunque.
Grazie.
Anonimissimo
L'ultima frase dice:
"Ma da questa scintilla, andrà a fuoco (prenderà fuoco, brucerà) il Cremlino", pero'.
Un gran bel lavoro, comunque.
Grazie.
Anonimissimo
@Anonimo Anonimissimo
Grazie per la correzione della mia autentica cantonata, proprio di quelle belle sode, senza se e senza ma. Ho già provveduto a correggere la traduzione. Ne ho approfittato anche per scrivere un’ulteriore nota, nella quale -naturalmente- ho infilato, di riffa o di raffa, anche la mia solita considerazione linguistica.
Grazie per la correzione della mia autentica cantonata, proprio di quelle belle sode, senza se e senza ma. Ho già provveduto a correggere la traduzione. Ne ho approfittato anche per scrivere un’ulteriore nota, nella quale -naturalmente- ho infilato, di riffa o di raffa, anche la mia solita considerazione linguistica.
Riccardo Venturi - 2023/9/21 - 21:46
Ciao interessantissimo questo autore ha la voce forte e ruvida di Vladimir Vysotskij suona magnificamnete la chitarra e ama trasformare in canzoni le poesie dei poeti polacchi.
Io non so la lingua ma il traduttore automatico mi ha tradotto la pagina a questo suo link in cui lanciava una raccolta fondi per il suo 5 disco.
Grazie Vittorio per la scoperta
https://polakpotrafi.pl/projekt/plyta-...
"Signore e signori, mi chiamo Szymon Podwin e sono il fondatore e conduttore del Wrocławski Salon Jacek Kaczmarski e il fondatore e chitarrista della band, attualmente un duo, Triada Poetica.
Svolgo anche attività solistica, scrivo canzoni mie e arrangio musicalmente, per chitarra classica, poesie di altri autori.
Finora ho registrato quattro album:
"Errata al mondo" e "Rusz Duszę" - alle poesie di Krzysztof Cezary Buszman.
"Rysospis" - canzoni proprie.
"Stato di invalidità" - poesia di Przemysław Wróblewski.
Ho anche registrato un programma con canzoni su poesie di Julian Tuwim intitolato "Terra Iuliana" . Oltre agli album sopra menzionati, tra i miei lavori figurano anche composizioni di canzoni di, ad esempio, Jacek Kaczmarski, Stanisław Barańczak, Halina Poświatowska e Krzysztof Kamil Baczyński.
Ti incoraggio a seguire le mie attività artistiche sul mio canale YouTube e sul mio profilo Facebook.
Se vuoi contattarmi, utilizza la sezione messaggi sul mio profilo Facebook o contattami via e-mail all'indirizzo: szymon.podwin@gmail.com
Io non so la lingua ma il traduttore automatico mi ha tradotto la pagina a questo suo link in cui lanciava una raccolta fondi per il suo 5 disco.
Grazie Vittorio per la scoperta
https://polakpotrafi.pl/projekt/plyta-...
"Signore e signori, mi chiamo Szymon Podwin e sono il fondatore e conduttore del Wrocławski Salon Jacek Kaczmarski e il fondatore e chitarrista della band, attualmente un duo, Triada Poetica.
Svolgo anche attività solistica, scrivo canzoni mie e arrangio musicalmente, per chitarra classica, poesie di altri autori.
Finora ho registrato quattro album:
"Errata al mondo" e "Rusz Duszę" - alle poesie di Krzysztof Cezary Buszman.
"Rysospis" - canzoni proprie.
"Stato di invalidità" - poesia di Przemysław Wróblewski.
Ho anche registrato un programma con canzoni su poesie di Julian Tuwim intitolato "Terra Iuliana" . Oltre agli album sopra menzionati, tra i miei lavori figurano anche composizioni di canzoni di, ad esempio, Jacek Kaczmarski, Stanisław Barańczak, Halina Poświatowska e Krzysztof Kamil Baczyński.
Ti incoraggio a seguire le mie attività artistiche sul mio canale YouTube e sul mio profilo Facebook.
Se vuoi contattarmi, utilizza la sezione messaggi sul mio profilo Facebook o contattami via e-mail all'indirizzo: szymon.podwin@gmail.com
Paolo Rizzi - 2023/9/22 - 22:17
@ Paolo Rizzi
Scusa la curiosità: ma chi è Vittorio?....
Saluti carissimi
Scusa la curiosità: ma chi è Vittorio?....
Saluti carissimi
Riccardo Venturi - 2023/9/23 - 00:52
@ Paolo Rizzi
Ok e grazie a te. E' la prima volta che vengo chiamato Vittorio, di solito quando sbagliano mi chiamano Roberto :-)
Un abbraccio
Ok e grazie a te. E' la prima volta che vengo chiamato Vittorio, di solito quando sbagliano mi chiamano Roberto :-)
Un abbraccio
Riccardo Venturi - 2023/9/23 - 11:06
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
"Wrocław, 14-15 marzo 2022"
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique: Szymon Podwin
Inedito / Unreleased
Per spiegare un po’ meglio questa canzone di Szymon Podwin, bisogna riandare con la memoria a un famoso romanzo russo; talmente famoso, che non molti lo hanno letto fino in fondo (come succede in genere con tutti i romanzi russi, devo ancora conoscere qualcuno -me compreso- che sia arrivato in fondo a "Guerra e pace" o a "Delitto e castigo").
Sto parlando del “Maestro e Margherita” (Мастер и Маргарита) di Michail Bulgakov, scritto presumibilmente (e in diverse redazioni) tra il 1928 e il 1940, in pieno terrore staliniano. Fu pubblicato soltanto tra il 1966 e il 1967, peraltro in una versione non poco “purgata”; nel 1967 fu pubblicata da Einaudi la prima traduzione italiana (di Vera Dridso), con prefazione e note del grande russista Vittorio Strada.
All’inizio di questo “romanzo sul Diavolo”, nel primo capitolo (intitolato “Non parlare mai con gli sconosciuti”), Satana compare a Mosca (Unione Sovietica). Vicino agli Stagni Patriaršie (“Stagni del Patriarca”) incontra due scrittori: Michail Aleksandrovič Berlioz, capo dell’associazione letteraria MASSOLIT (sigla di “Letteratura di massa”) ed il giovane poeta Ivan Nikolaevič Ponyrëv, che scrive sotto lo pseudonimo di “Bezdomnyj” (cioe “senza casa, senzatetto”). I due scrittori incontrano un tipo che parla bene il russo, ma con un accento un po’ forestiero (Bezdomnyj lo prende, ebbene sì, per un polacco); si instaura una interessante conversazione, durante la quale i due letterati tentano di convincere il forestiero -che è il Diavolo in persona!- che Dio non esiste e che Gesù Cristo non è mai vissuto. Il forestiero, che si fa chiamare Woland e che si presenta come un professore straniero esperto di magia nera , sostiene che Gesù è vissuto eccòme, e, anzi, addirittura di avere assistito in persona al suo processo a Gerusalemme (e, tra le altre cose, di essere stato invitato di persona a fare colazione da Immanuel Kant). Sostiene infine di essere in grado di predire come e quando Berlioz morirà: una donna gli taglierà la testa.
L’ho fatta parecchio breve. Importa sapere che, da allora, la frase russa: Aннушка уже купила масло! “Annuška ha già comprato l’olio!” è passata, praticamente, in proverbio. Significa che, da qualche parte, un avvenimento apparentemente insignificante sta per cambiare il corso della Storia. E’ un’anticipazione dell’altrettanto famoso “Effetto Farfalla”, formulato nel 1962 da Edward Lorenz in un suo scritto per la New York Academy of Sciences. Secondo tale documento, "un meteorologo fece notare che se le teorie fossero state corrette, un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre". Lorenz scoprì l'effetto quando osservò che nello sviluppo di un modello meteorologico, con dati di condizione iniziale arrotondati in modo apparentemente irrilevante, non si sarebbero riprodotti i risultati delle analisi con i dati di condizione iniziale non arrotondati. Un piccolo cambiamento nelle condizioni iniziali aveva creato un risultato significativamente diverso. In discorsi e scritti successivi, Lorenz usò la più poetica farfalla, forse ispirato dal diagramma generato dagli attrattori di Lorenz, che somigliano proprio a tale insetto, o forse influenzato dai precedenti letterari (anche se mancano prove a supporto). "Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?" fu il titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1972.
Tutta la storia della folle permanenza di Satana a Mosca, dei suoi scagnozzi e del gatto Behemoth (e anche della morte di Gesù Cristo!) deriva da una tizia che versa un po’ d’olio di girasole sulle rotaie del tram. Da qui si capisce, spero, un po’ meglio il senso di questa canzone di Szymon Podwin nella quale Annuška ha già versato l’olio e un tizio, tale Vladimir Putin, ha già scatenato la guerra. Poi, accadrà quel che deve accadere (tenendo naturalmente conto che, come ci informa l'anonimo (anzi, anonimissimo) contributore, che questa canzone è stata composta meno di un mese dopo l'attacco putiniano all'Ucraina, con tutte le relative paure di un attacco diretto alla Polonia. [RV]