Voi, che ogni sera sembrate dementi
Guardando la televisione,
Che ingoiate il vostro cervello
In cambio di un sogno venduto,
Che comprate la vostra condanna
Pagando con la libertà
Preferite che altri decidano per voi,
Che la sorte vi sia preparata…
Cosa vale questa vita ormai spenta?
Proprio voi, che ogni giorno subite
Lo schiaffo e lo sputo di essere schiavi,
Che obbedite tremanti e ossequiosi
Alla voce del vostro padrone,
Che agognate ideali fittizi
Creati per farvi più fessi
Preferite che altri decidano per voi,
Che la sorte vi sia preparata…
Cosa vale questa vita ormai spenta?
Proprio voi, se vorrete farete
Cadere nel fango i ladri e i tiranni,
Costruiremo un mondo più vero,
Un mondo più giusto di questo
Dove ognuno conosca il suo onore,
Riscopra la sua dignità
Proprio noi che sembriamo perduti
Scacceremo la nostra paura
E saremo come nuovi...
Guardando la televisione,
Che ingoiate il vostro cervello
In cambio di un sogno venduto,
Che comprate la vostra condanna
Pagando con la libertà
Preferite che altri decidano per voi,
Che la sorte vi sia preparata…
Cosa vale questa vita ormai spenta?
Proprio voi, che ogni giorno subite
Lo schiaffo e lo sputo di essere schiavi,
Che obbedite tremanti e ossequiosi
Alla voce del vostro padrone,
Che agognate ideali fittizi
Creati per farvi più fessi
Preferite che altri decidano per voi,
Che la sorte vi sia preparata…
Cosa vale questa vita ormai spenta?
Proprio voi, se vorrete farete
Cadere nel fango i ladri e i tiranni,
Costruiremo un mondo più vero,
Un mondo più giusto di questo
Dove ognuno conosca il suo onore,
Riscopra la sua dignità
Proprio noi che sembriamo perduti
Scacceremo la nostra paura
E saremo come nuovi...
Contributed by Riccardo Venturi - 2023/6/12 - 20:41
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Nuti - Giovanni Nuti
Album / Albumi: Le note di Cecco [2010]
Proprio oggi facevo notare la “surreale comicità” di Francesco Nuti, morto lo stesso giorno di Silvio Berlusconi. Oggi non si scampa: qualsiasi cosa tu accenda (radio, televisione, siti di informazione…) tiene banco solo il puttaniere di Arcore santificato. Così è stato d’obbligo ritirare fuori proprio questa canzone dello stesso Francesco Nuti, un inedito scritto chissà quando, ma pubblicato nel 2010 (quando il Nuti era già una larva d’uomo per l’incidente domestico che così lo aveva ridotto) a cura del fratello Giovanni e di Marco Baracchino, in un album (significativamente firmato “Nuti & Nuti”) intitolato “Le note di Cecco” che raccoglie musiche e canzoni tratte dai film di Francesco, ma anche, appunto, tre inediti tra cui questo. Una canzone che sembra proprio descrivere il berlusconismo, spietatamente ma con una speranza che, naturalmente, è andata vana. Volendo, anzi, siamo diventati ancor più dementi e schiavi. [RV]