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Tra asilo ed esilio

Paolo Rizzi
Langue: italien


Paolo Rizzi

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Nel marzo 2023 è morta la scrittrice Croata Dubravka Ugrešić. Sul canale Rai3 annunciavano la ristampa del suo libro ”Il museo della resa incondizionata”. L’ho comprato ed ho scoperto che la prefazione l’aveva scritta Predrag Matvejevic titolandola “tra asilo ed esilio” proprio come il suo libro epistolario. Dubravka Ugrešić era una autrice costretta, come lui, ad abbandonare il suo paese in quanto pacifista, quindi “strega che tradisce la propria patria”. Mi è venuta voglia di rileggere anche i libri di Predrag, una delle persone più belle che ho incontrato nella mia vita e dedicargli un omaggio.

Predrag-Matvejevic


Predrag è nato nel 1932 e suo padre Vsevolod, dopo la deportazione in Siberia, a partire dal 1945 è stato giudice a Mostar. Io nel 1994 dopo la morte di mia moglie Annamaria ho ospitato nella mia casa di Milano Biljana Marjanovic e suo figlio Marko scappati da Sarajevo. Biliana era anche lei giudice in tribunale ed avendo processato sia serbi che bosniaci correva seri pericoli. Quando un suo collega fu ucciso per strada da un cecchino lasciò la Bosnia per proteggere se stessa ed il figlio di otto anni. Di lei non ho foto ma conservo la registrazione della sua voce in una delle tante iniziative che organizzammo per chiedere la fine di quella guerra fratricida in Europa.

Il suo "asilo" fu difficile perché era incapace, non avendoli mai fatti, di eseguire lavori manuali, e soffriva di questa sua inadeguatezza che per mesi non le consentì di trovare un lavoro a Milano. Io mi trasferii a Pombia e loro restarono a Milano fino alla fine della guerra Jugoslava avvenuta il 15 dicembre 1995 con gli accordi di Dayton. Il suo "esilio" non è mai terminato. Predrag a conclusione del libro “I signori della guerra” dice appunto: “nei Balcani la parola dialogo ha perso significato, molti se ne andranno pochi torneranno dietro. E’ difficile tornare sul luogo di tanti stermini.”

Biljana non volle più ritornare a Sarajevo, le procurammo un visto per gli USA in Louisiana . La accompagnai all'aeroporto di Malpensa dove salì sull'aereo su cui era imbarcato suo marito e attraversarono l'oceano. Vivono ancora lì e Marko suo figlio dopo la laurea in economia. Lavora al dipartimento della giustizia.
Incontrai Matvejevic la prima volta nel 1996 in Italia, conservo una sua affettuosa dedica sul libro “ Epistolario per un’altra Europa”. Lo accompagnai insieme a Nunzio sulle rive del Ticino e ci fece molte domande sulla roggia molinara che muoveva le antiche macine dei mulini. Raccoglieva informazioni per il suo libro “pane nostro”.

Ricordo poi che nel 2004, come Contratto Mondiale dell’acqua, organizzammo un convegno a Mostrar in occasione dell’inaugurazione del ponte ricostruito. Avevo annotato le profetiche parole di Predrag, annunciava la speranza che i nuovi entrati in Europa non si trasformassero in guardiani di quegli stessi confini che li in passato li avevano respinti. Purtroppo la realtà lo ha smentito la “rotta balcanica” è piena di filo spinato.

Predrag Matvejević disse "Il Ponte è stato finalmente ricostruito, ma il lavoro non è stato completato. Lo sarà quando le sue pietre saranno calpestate da cittadini liberi, senza pregiudizi. Solo allora la ricostruzione potrà dirsi completata. Fate bene a parlare di acqua in questi giorni. Dobbiamo ripensare l'acqua, questa acqua che ci viene rubata, confiscata, che diventa un oggetto di mercato, inquinata, sanguinante, come quella della Neretva, per le tante migliaia di Mostarini che sono stati uccisi." "Io sono stato uno di quelli che hanno combattuto la follia di dividere il Paese, sono di padre ortodosso e madre cattolica, ma qui a Mostar mi sento Musulmano. Perché qui a Mostar le vittime sono stati i Musulmani, ed io sono dalla parte delle vittime”. Fu docente di Letteratura Francese a Zagabria e poi di Letterature Comparate alla Nouvelle Sorbonne-Paris III. Dal 1994 al 2008 alla Sapienza di Roma alla cattedra che fu di Repellino

La canzone è un omaggio ad un grande uomo di cultura e di pace vi metto questo link pubblicato il giorno della sua morte nel 2017 che ne descrive la figura Predrag Matvejević e il Mediterraneo: tra asilo ed esilio Dialoghi Mediterranei

La musica l'ho composta rubando la melodia al grande cantautore Djordje Balasevic . Il brano è il suo famoso Zivot je more che trovate su questo sito. Ho modificato il motivo del "ritornello" e la tonalità che è in Rem.
Di emigrati felici
Non ne hai mai incontrati profughi sbandati
Tra asilo ed esilio
Nella free land Europa
Davi alla Pace una chance
eri uno scrittore free lance
Tra asilo ed esilio

Dissidente e nomade
Extracomunitario esule volontario
Tra asilo ed esilio
Abbandoni una patria
Terra di mattanza chiedi cittadinanza
Tra asilo ed esilio

Dicesti il dialogo
Li dove son nato perse il suo significato
alla buca delle lettere
un colpo di pistola per toglierti la parola
e fu asilo ed esilio

Del mar Mediterraneo hai scritto un breviario
Dell'Est Europa un epistolario
Il ponte di Mostar distrutto dai cristiani
Confermò il tuo domani
Tra asilo ed esilio

Padre russo nato a Odessa
Jugoslava la tua cultura ti condannò la "democratura"
Tra asilo ed esilio
Hai celebrato il pane nostro
Elogiato il mite asino fosti oggetto di biasimo
Tra asilo ed esilio

Predrag Matvejevic
I tuoi libri sono geopoetica la tua vita narra un’etica
Tra asilo ed esilio
Attraversavi i confini
Del melograno e del rosmarino della mandragora e del timo
Tra asilo ed esilio

Venezia porta d’oriente
Ricordi gli Sciavuni nelle galee tra remi e funi
Il tuo mondo ex
Ex appartenenza esercizio di pazienza
Tra asilo ed esilio

Del mar Mediterraneo hai scritto un breviario
Dell'Est Europa un epistolario
Il ponte di Mostar distrutto dai cristiani
Confermò il tuo domani
Tra asilo ed esilio

envoyé par Paolo Rizzi - 15/5/2023 - 11:31




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