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Staffette in bicicletta

Vinicio Capossela
Langue: italien


Vinicio Capossela

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[2023]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Vinicio Capossela

Album: Tredici Canzoni Urgenti
con Mara Redeghieri

Staffetta partigiana


«Su un muro di cemento lungo la pista ciclabile di Scandiano, nella biciclettata del 25 aprile scorso, vidi dipinti una trentina di nomi di donne. Nomi che oggi non si usano più, soppiantati da altri più alla moda. Quei nomi ci parlano di un’altra Italia, l’Italia della Resistenza e del Dopoguerra. Sul muro era scritto “omaggio alle staffette partigiane”. Fra le azioni che svolsero c’è soprattutto quella di conservare e tenere vivo ciò per cui la vita vale la pena di essere vissuta: il valore stesso della vita».

Vinicio Capossela: “Il mio concerto per le staffette partigiane”


Sulle  mani di Mara Redeghieri i nomi delle staffette Partigiane. A Casa Cervi con VINICIO CAPOSSELA .
Sulle mani di Mara Redeghieri i nomi delle staffette Partigiane. A Casa Cervi con VINICIO CAPOSSELA .
Vanda, Gina
Rina, Rosina
Bruna, Antonia, Elisabetta
La staffetta in bicicletta

Pompa cuore
Il sangue ancora
Batti cuore, batti nel cuore
La staffetta in bicicletta
Serafina, Alice, Anita
Passa il ferro, l'arma, la vita
Passa il testimone
Che arrivi fino a noi

Come il vento di primavera
Non si ingabbia nella rete
Come i vostri capelli, come i sorrisi
Come l'aria quando corre in bicicletta
Questa è la libertà: azione e responsabilità

Guardo i vostri nomi che sanno di bucato
Che sanno di un altro paese
Di aspirazioni migliori in cui è venuto naturale
Prendere parte e da che parte stare

Iside, Nelda
Natalina
Adriana, Stella
Ada, Armina
La staffetta in bicicletta

Emma, Zaira
Alma, Corina, Vincenzina
Desdemona, Lina
La staffetta in bicicletta
Baluardo di civiltà
Testimoni di umanità

Fiori sulle sepolture
E cure, cure
Per fare guerra alla guerra
Dispacci nascosti nei bigodini
E poi guanti e maglioni
Filati e calzini
E nomi di martiri in cornici
Arrotolati nelle canne delle bici

Ada, Gina
Agnese, Armida
Che scrivete una storia minore
Di partecipazione
Un litro di latte
Un pezzo di pane
Un chilo di carbone tolto al nemico
È fermare l'occupazione
Resistenza, latitanza
Corrimi dietro, corri veloce
Non dire parole
(Non dire parole, non dire parole
Non dire parole)
E non dire parole

Voi che passate il testimone
Perché arrivi più avanti
Perché arrivi fino a noi
Che ancora abbiamo da resistere
Al mostro e le sue fauci
Sepolte ai nostri piedi
Per fermare la guerra
Per fermare ogni guerra, insegnateci
Voi madri, figlie
Sorelle, compagne dell'umanità, ricordateci

Come il vento di primavera
Non si ingabbia nella rete
Come i vostri capelli, come i sorrisi
Come l'aria quando corre in bicicletta

Questa è la libertà: azione e responsabilità
Voi che di voi dite che
Non vi sembra d’aver fatto granché

25/4/2023 - 17:39


Il cantautore ed il Prete Partigiano

Vinicio Caposela e Don Andrea Gallo Genova 2013
https://www.youtube.com/watch?v=XFg8ihhMy0U

ciao il 22 maggio 2023 saranno passati 10 anni dalla morte di Don Andrea Gallo.
Vi mando questo video (intervista e concerto) girato il 18 aprile 2013 quindi 1 mese prima della morte di Don Gallo.
E’ stato girato in occasione del concerto di Vinicio Caposela alla sala della chiamata a Genova tappa del suo tour dedicato alla musica rebetica poi sfociato nel film “In debito” di Andrea Segre e tratto dal libro di Vinicio : “Tefteri”. Don Gallo alla fine del video sale sul palco di Vinicio e ricorda Vittorio Arrigoni ed il suo restiamo umani.
Ieri all’assemblea di Banca Etica a Brescia hanno ricordato che Don Gallo, prete partigiano, benediceva con queste parole : nel nome del padre del figlio dello spirito santo e dell’antifascismo.
Note del mio incontro con Don Andrea Gallo al G8 di Genova
Della sala della chiamata ho un ricordo tragicomico. In preparazione del G8 di Genova nel 2001, come Genova Social Forum, mesi prima della “macelleria messicana” avevamo affittato la sala della chiamata per fare delle prove di nonviolenza, una sorta di gioco di ruolo in cui alcuni di noi interpretavano i poliziotti, altri i manifestanti, altri i giornalisti ecc ecc. Lo scopo era vedere se le tecniche di resistenza passiva avrebbero funzionato. Essendo un gioco quelli che volevano interpretare i poliziotti e fare i cattivi erano la maggioranza ma cercammo di suddividerci al meglio. Il risultato ci rivelò quello che sarebbe successo ma di cui non immaginavamo la portata. La forza ha la meglio, sarà stato l’impegno dei pacifisti diventati cattivi per gioco ma sbaragliarono ogni tentativo di resistenza passiva.
Mesi dopo il 20 luglio in Piazza Manin fummo sbaragliati dalla polizia vera. Mi trovavo in piazza quando sono arrivati i black block alla cui spalle salivano le camionette dei poliziotti. Con Don Gallo e altri pacifisti facemmo una cordone dandoci la mano per impedire ai black block di scendere nel viale teatro della nostra dimostrazione pacifica. Don Andrea a fianco a me vestito di nero affrontò i “ragazzi cattivi” dicendo loro : su ragazzi non fate scherzi andate via, vedete anche io sono vestito di nero come voi vediamo di capirci “.
Loro se ne andarono ma la carica arrivò subito dopo da parte di chi doveva invece garantire la sicurezza. I pestaggi in quel viale sono tragica memoria così come lo è l’uccisione di Carlo Giuliani in un’altra piazza : Alimonta.
Ciao Andrea riposa in pace
Paolo Rizzi

paolo Rizzi - 21/5/2023 - 11:44




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