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Su e giù per le montagne

anonyme
Langue: italien



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[1944]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
anonimo

Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Roberto Jattoni

Album: Canti della Resistenza Italiana



Dedicata ai Partigiani caduti e alla festa della Liberazione antifascista

La canzone è stata riscoperta grazie a Roberto Jattoni, partigiano nella brigata garibaldina Costrignano, divisione Modena Armando, nell'Appennino modenese. La melodia è quella della canzone folcloristica Lo spazzacamino.

18 Marzo 1944. Strage di Monchio, Susano e Costrignano

La strage di Monchio, Susano e Costrignano fu una rappresaglia compiuta dalle truppe naziste in Italia il 18 marzo 1944, contro la costituzione delle prime brigate partigiane sull'appennino modenese. Tutti i fatti sono avvenuti in frazioni del comune di Palagano. 136 persone inermi vengono trucidate e i paesi saccheggiati e distrutti.


I martiri della strage

Frazione di Monchio:
Abbati Callisto, Abbati Cristoforo, Abbati Giuseppe, Abbati Milziade, Abbati Raffaele, Abbati Remo, Abbati Tommaso, Albicini Ermenegildo, Barozzi Augusto, Barozzi Adelmo, Barozzi Mario, Bedostri Giuseppe, Bedostri Luigi, Bucciarelli Livio, Braglia Ambrogio, Cornetti Adele, Cornetti Luigi, Caminati Giovanni, Caselli Alberto, Carani Ernesto, Carani Geminiano, Compagni Ernesto, Debbia Enrico, Debbia Franco, Debbia Valerio, Debbia Roberto, Facchini Sisto, Ferrari Egidio, Ferrari Remo, Ferrari Teobaldo, Fiorentini Giuseppe, Fontanini Teodoro, Giberti Attilio, Giberti Eleuterio, Giusti Giuseppe, Guglielmini Aurelio, Guglielmini Emilio, Guglielmini Luigi, Guglielmini Renato, Guglielmini Giuseppe, Sajelli Pia, Magnani Amilcare, Marchi Ivo, Martelli Giuseppe, Martelli Alvino, Massari Gino, Mesini Celso, Mesini Alessandro, Mussi Remo, Ori Attilio, Ori Ernesto, Pancani Claudio, Pancani Ernesto, Pancani Marco, Pancani Tonino, Pistoni Leonildo, Pistoni Michele, Pistoni Luigi, Ricchi Ernesto, Ricchi Viterbo, Rioli Antonio, Rioli Pellegrino, Rioli Mauro, Silvestri Agostino, Tincani Ennio, Tincani Geminiano, Venturelli Dante, Silvestri Ines, Venturelli Gioacchino, Venturelli Florindo e Sassatelli Adelmo.

Frazione di Susano:
Gualmini Celso, Aschieri Clerice, Aschieri Massimiliano, Gualmini Raffaele, Baschieri Maria, Gualmini Lavinia, Gualmini Celso di Raffaele, Gualmini Viterbo, Gualmini Aurelio, Albicini Delia, Marastoni Ursilia, Marastoni Orfeo, Carlo di NN, Gherardo Filippo, Garzoni Francesca, Baldelli Camillo, Casacci Dovindo, Casini Battista, Casolari Florigi, Pagliai Domenico, Pagliai Tonino, Peli Giuseppe, Peli Andrea, Zenchi Dante.

Frazione di Costrignano:
Barbati Ersidio, Barbati Ignazio, Barbati Luigi, Barbati Pasquino, Baschieri Mario, Beneventi Pellegrino, Beneventi Giacomo, Beneventi Giuseppe, Caminati Adelmo, Casinieri Luigi, Ceccherelli GianBattista, Chiesi Sante, Compagni Tolmino, Ferrari Secondo, Ferrari Nino, Ghiddi Lorenzo, Lami Alcide, Lami Silvio, Lami Ennio, Lami Mario, Lorenzini Marcellina, Maestri Massimo, Pancani Giuseppe, Pigoni Luigi, Pigoni Lino, Rioli Ernesto, Rioli Claudio, Rioli Pellegrino, Rosi Dante, Sassatelli Lodovico, Severi Enrico.
Frazione di Savoniero:
Sassatelli Adelmo (catturato e poi ucciso il 19 marzo presso la rocca di Montefiorino).

La repubblica di Montefiorino e la Brigata Costrignano

18 Luglio 1944. Dopo alcuni vittoriosi combattimenti, le formazioni partigiane occupano Montefiorino; nasce così la prima repubblica partigiana dell'Italia occupata; vengono elette, in modo democratico, le amministrazioni locali. La zona controllata dalla Repubblica corrisponde al territorio dei comuni di Montefiorino, Prignano, Frassinoro, Polinago, Villa Minozzo, Ligonchio e Toano.
Le formazioni modenesi e reggiane della zona libera si uniscono e formano il "Corpo d'armata centro Emilia", organizzato su 4 divisioni e quattro battaglioni, per un totale di circa 5000 uomini, a cui si devono aggiungere i duemila uomini del reggiano, organizzati in due divisioni.



29 Luglio 1944. La Repubblica di Montefiorino viene attaccata da reparti di artiglieria e mezzi corazzati tedeschi. Nonostante l'ordine di "filtrare" nello schieramento nemico e di sganciarsi, alcune formazioni locali continuano ad opporre un'ostinata difesa per 4-5 giorni. Dopo il rastrellamento le forze partigiane si riorganizzano, nasce così la Divisione "Modena", che raggruppa le brigate "Bigi", "Costrignano", "Dragone", "Roveda", "A.Ferrari" e il Battaglione d'assalto "Fulmine", per un totale di circa 2000 uomini.
12 Settembre 1944. I tedeschi rastrellano la zona fra Monte Palaveggio e Monte San Martino. Tra il 12 e il 14 settembre una colonna tedesca riesce a salire alla Croce di Costrignano costringendo allo sganciamento tutte le formazioni partigiane presenti intorno a Monte San Martino. Il maggior peso del rastrellamento è sostenuto dalla Brigata Costrignano che dopo il cedimento delle linee di difesa si ritira sul Monte Palaveggio. Qui tra il 13 e il 14 settembre sostiene una dura battaglia contro i tedeschi subendo la perdita di alcuni uomini. Emilio Mazzi: ferito negli scontri a Palaveggio e nascosto nei boschi dai compagni, viene scovato e quindi freddato dai tedeschi.
25 Novembre 1944. Il 22 la Costrignano passa le linee del Passo del Lancino e giunge a Cutigliano (Pistoia). Attacco della Brigata Costrignano nei pressi dell'Abetone; viene conquistato Piansinatico, salta il dispositivo di difesa tedesco, dopo diversi inutili tentativi da parte americana.
[Riccardo Gullotta]
Su e giù per le montagne
di qua di là si sente
la voce allegramente
dei fieri partigian.

Su e giù per le montagne
di qua di là si sente
la voce allegramente
dei fieri partigian.

Un giorno disse il duce
che aveva dei leoni
ed ora noi sappiamo
che sono dei venduti.

Sì, erano venduti
per rovinar l’Italia
noialtri partigiani
la sapremo salvar.

Il più che mi dispiace
che la salita l’è dura;
o poveri fascisti
come farete a salir?

Il più che mi dispiace
che la salita l’è dura;
o poveri fascisti
come farete a salir?

Ci chiamano ribelli
ma noi ce ne freghiamo
per liberar l’Italia
teniamo l’armi in man.
Ci chiamano i ribelli
ma noi ce ne freghiamo
per liberar l’Italia
teniamo l’armi in man

envoyé par Riccardo Gullotta - 21/4/2023 - 14:59




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