che ci facciamo in fondo al mare amore mio
che ieri stavi arriva ai piedi all'onda
ci scende sulla testa la tua bambola e
e quattro stracci a fare girotondo
che ci facciamo un pasto ai pesci figlia mia
nell'acqua scura che ci recita il rosario
nell'acqua tremula che non ci ama più
è alla cima dell'umile calvario
ma le ragazze s'agghindano come fosse una festa
si illudono i capelli con basilico e menta
nel cortile che è un ricordo di pane e di sole
e sole si ritrovano lì
e sole si ritrovano qui
stringimi la mano amore mio
stringi questa mano di famiglia
che siamo in fondo al mare senza colpa
e dio ci disconosce come figli
i figli suoi sono capitani coraggiosi
conquistatori e ladri di cavalli
stanno alla prua col vento di levante
la verità negli occhi e in cuore quasi nulla
ma le ragazze si promettono come fosse in America
quando torni se torni verrò via con te
nell'Italia del cinema e dei Campi Elisi
e sole si ritrovano lì
e sole si ritrovano qui
vennero a galla stupefatti
le loro braccia già arrese
come Lakota alle giacche azzurre
come i bambini a Phnom Pen
come i salvatori della Breda
come i monaci tibetani
come tuo padre ai fascisti
che ieri stavi arriva ai piedi all'onda
ci scende sulla testa la tua bambola e
e quattro stracci a fare girotondo
che ci facciamo un pasto ai pesci figlia mia
nell'acqua scura che ci recita il rosario
nell'acqua tremula che non ci ama più
è alla cima dell'umile calvario
ma le ragazze s'agghindano come fosse una festa
si illudono i capelli con basilico e menta
nel cortile che è un ricordo di pane e di sole
e sole si ritrovano lì
e sole si ritrovano qui
stringimi la mano amore mio
stringi questa mano di famiglia
che siamo in fondo al mare senza colpa
e dio ci disconosce come figli
i figli suoi sono capitani coraggiosi
conquistatori e ladri di cavalli
stanno alla prua col vento di levante
la verità negli occhi e in cuore quasi nulla
ma le ragazze si promettono come fosse in America
quando torni se torni verrò via con te
nell'Italia del cinema e dei Campi Elisi
e sole si ritrovano lì
e sole si ritrovano qui
vennero a galla stupefatti
le loro braccia già arrese
come Lakota alle giacche azzurre
come i bambini a Phnom Pen
come i salvatori della Breda
come i monaci tibetani
come tuo padre ai fascisti
envoyé par Dq82 - 16/4/2023 - 11:47
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Il 28 marzo del 1997, la corvetta "Sibilla" della Marina Militare italiana, sperona, nel tentativo di fermarla, un'imbarcazione albanese che trasporta circa 120 profughi. La nave affonda e restituisce solo 34 persone. In fondo al mare finiscono anche una giovane madre con la figlioletta. A loro è dedicata questa canzone.