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Uomo in mare [Il racconto di Stefano Massini]

Stefano Massini
Langue: italien


Stefano Massini

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[9 Marzo 2023]

Parole / متن ترانه / بول / كلمات / Erayada / Sanat / Paroles / Lyrics / Στίχοι / Sözleri :
Stefano Massini

Pugno chiuso
Sono partito dalla Siria nel 2015
Sono andato dalla Siria in Turchia
Sono rimasto 8 anni in Turchia,
in Turchia facevo il muratore in Turchia
Attaccavo le piastrelle in Turchia.
Però avevo mio nipote e per lui avrei fatto qualunque cosa.
Un giorno un amico mi ha detto
“Ho conosciuto in rete un palestinese, si chiama Abo Naser,
lui se vuoi può farci partire.”
Ed ecco, è iniziato tutto così.

Ci hanno chiusi dentro una stanza
Siamo stati una notte intera chiusi dentro una stanza
Saremo stati 150 credo in una stanza
Chiusi dentro di notte a Istanbul.
Poi ci hanno caricati tutti dentro un camion.
Siamo stati tre ore incastrati, donne bambini dentro quel camion.
Poi hanno aperto il camion, c'hanno fatti scendere
Era un bosco, era notte, era buio.
Abbiamo camminato tre ore dentro il bosco, al buio.
Improvvisamente davanti c'era tutto quanto nero
E nel nero c'erano come dei segni di luce
Abbiamo capito che quella era la nostra barca.
Erano le tre di notte del 22 febbraio.

Siamo saliti a bordo, siamo partiti, abbiamo detto: è fatta.
Dopo poco tempo però qualcuno ha cominciato a sentire dei rumori
E uno dei due pakistani ha detto
” scusate il motore è andato”.
Dobbiamo cambiare barca e a quel punto è arrivata l'altra barca.
Era tutta di legno, cadeva a pezzi
Non c'era neppure un sedile per star seduti.
Donne bambini li hanno messi tutti quanti sotto e noi anche
Eravamo incastrati, credo fossimo 150
Forse 180 non lo so quanti eravamo.
Siamo partiti, c'erano grandi pozze di gasolio a bordo
E dopo un po' ci siamo trovati tutti quanti sporchi di gasolio.

Gli scafisti erano in tutto quattro
C'erano due pakistani, c'era un siriano, c'era un turco,
Il turco aveva un grande tatuaggio sul viso
Il Siriano invece era un uomo corpulento
Tutti quanti obbedivano agli ordini del turco.
Ogni tanto ci facevano uscire di sopra, a turno
Dicevano per respirare.
Poi tornavi di sotto dove in effetti non si respirava.
Ogni tanto uno dei due pakistani scendeva di sotto
E portava l'acqua per i bambini
E si arrabbiava se i bambini piangevano.
Diceva “perché cazzo li fate piangere i bambini”.

A un certo punto eravamo arrivati vicino all'Italia
Credo, perché abbiamo chiesto quanto mancava
E loro c'hanno detto poche ore, raccogliete la vostra roba.
Io mi sono guardato con mio nipote gli ho detto
“Dai, abbiamo fatto, ci siamo riusciti, è fatta”.
Siamo saliti di sopra con mio nipote
Il mare era spaventoso
il mare era terrificante, tremava ogni cosa
Donne bambini erano rimasti sotto
E io non so cosa sia accaduto, so soltanto che
a un certo punto abbiamo sentito come un grande rumore
Puzza di olio bruciato e c'erano
C'erano delle grandi colonne di fumo da sotto si soffocava.
Sentivo gridare da sotto le donne i bambini gridavano
E poi, poi la nave ha urtato contro qualcosa,
Non so cosa fosse fatto sta che la nave si è incrinata.

Ha cominciato a imbarcare acqua e sotto stavano annegando.
Io sentivo le grida di quelli che annegavano sotto,
Ho preso mio nipote, ho salvato mio nipote,
Ci siamo gettati fuori e
E tutto quello che ricordo è che
C'erano cadaveri ovunque galleggiavano ovunque
C'erano cadaveri ovunque galleggiavano ovunque
C'erano cadaveri ovunque galleggiavano ovunque

C'eranocadaveriovunquec'eranocadaveriovunque,

C'eranocadaveriovunquec'eranocadaveriovunque

envoyé par Riccardo Gullotta - 11/3/2023 - 00:28




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