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Lucio Dalla
Langue: italien


Lucio Dalla

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(Lucio Dalla)
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(Lucio Dalla)
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(Lucio Dalla)


da "Cambio" (1990)
Testo di Roberto Roversi
Musica di Lucio Dalla
dalla cambio

Canzone immancabile in una collezione come la vostra!!!
Proclamiamo guerra alla guerra con l'unico mezzo possibile: LA PACE!!!

Originariamente intitolata "Ho cambiato la faccia di un Dio", faceva parte dello spettacolo "Il futuro dell'automobile e altre storie" che poi Dalla, in rotta con Roversi - autore delle parole - decise di pubblicare in parte nel disco "Automobili". Questa decisione segnò la fine della collaborazione tra Dalla e il poeta bolognese.
La canzone fu pubblicata solo anni dopo nell'album "Cambio" con un titolo diverso.
Canto l'uomo che è morto
non il Dio che è risorto
canto l'uomo infangato
non il Dio che è lavato

Canto l'uomo impazzito
non il Dio rinsavito
canto l'uomo ficcato
dentro il chiodo ed il legno
un uomo che è tutta una croce
un uomo senza più voce
un uomo intirizzito
l'uomo nudo,straziato
l'uomo seppellito

Canto la rabbia e l'amore
dell'uomo che è stato vinto
canto l'uomo respinto
non l'uomo vincitore
Canto l'uomo perduto
l'uomo che chiede aiuto
l'uomo che guarda
nell'acqua del fiume
dove l'acqua conduce
L'uomo che accende una luce
o quello che trova la voce

Canto l'uomo che è morto
non il Dio che è risorto
canto l'uomo salvato
non l'uomo sacrificato
Canto l'uomo risorto
non il Dio che è lì morto
Canto l'uomo che è solo
come una freccia nel suolo
L'uomo che vuole lottare
e che non vuole morire

Canto Andrea del Vento
ragazzo di Crotone
che si fa avanti e racconta
la sua vita di cafone
Anch'io sono partito
piangevo alla stazione
e poi là nella neve
dove si poteva sperare
Non c'era l'onda del mare
Là,sono arrivato
anch'io mi sono fermato

Canto l'uomo che ascolto
con la voce distesa sul prato
Canto chi vuole tornare
non chi vuole fuggire

Canto Andrea che dice
quella era la mia terra
adesso la prendo e la mangio
Io,adesso la prendo e la mangio
OOOOOOOOHHHH...UUOuooooooo....

envoyé par Marco


Le CCG/AWS vi presentano: Lucio Dalla Opus Dei Show

Letta questa canzone su testo di Roberto Roversi? La conoscevate? E conoscete questo signore che, almeno per larga parte della sua carriera, ha fatto -diciamo così- un bel po' di soldini almeno proponendosi come cantautore "impegnato" da una certa parte, cantando (anche se non scrivendo) tra le altre cose una (bella) canzone come questa? Beh, oramai non resta altro da dire: nulla di nuovo sotto il sole. A Dio verrebbe soltanto da dire: salvaci dagli ex comunisti, anzi, da quelli che non lo sono mai stati, per essere precisi.

Oddio, che il Dalla da Bologna già da anni e anni avesse subito una delle più penose involuzioni della storia del cantautorato italiano, lo si sapeva più che bene; che oramai più nessuno lo considerasse altro che un canzonettaro qualsiasi -sicuramente dotato musicalmente, certo-, è palese. Quel che segue, quindi, deve in fondo tutt'altro che stupire. Ne rendiamo conto, come sito di canzoni che ne ospita alcune di sue, senza nessun problema e, anzi, con immutata convinzione; non sarebbe possibile non tenere conto, ad esempio, de Le parole incrociate (anche se qualcuno ha detto giustamente che una canzone bella come quella, Dalla non se la meritava).

Insomma, tutto questo per dirvi che, dopo il Lindo Ferretti, pure Dalla si è convertito sulla via di Damasco. Non contento del solito Ratzinger, è divenuto pure un adepto dell'Opus Dei, la santa organizzazione del cui fondatore, mons. Escrivá de Balaguer, Dalla si è dichiarato fervente ammiratore. L'Opus Dei, la avete presente? Quella cosina che, praticamente, per una cinquantina d'anni ha avuto in mano la Spagna franchista, implicata nei peggiori troiai di questo secolo (e non solo in Spagna) eccetera eccetera. Da oggi conta su un nuovo apostolo impegnato contro l'ateismo, antiabortista, antirelativista eccetera eccetera; insomma, tutto il consueto corollario del pippocristiano di inizio millennio.

Riportiamo, dal Corriere della Sera, l'intera intervista a Dalla, senza nessun altro commento; è una testimonianza di tante cose. Ognuno ne tragga le proprie conclusioni, che magari potrebbero essere, legittimamente, molto diverse dalle nostre.

Intervista rilasciata al quotidiano cattolico online Petrus
Dalla: con l'Opus Dei contro l'ateismo
«Professione di fede» del cantautore bolognese: «Mai stato marxista. Ammiro Escrivá de Balaguer»

MILANO — «Nessuno può impedire all'uomo di aspirare al divino. Dio è in ogni luogo, nel volto degli uomini, nel sorriso di un bambino, anche in una canzone ben eseguita». Lo dice oggi Lucio Dalla. Pochi mesi ai sessantacinque anni, alle spalle una storia di note e parole diventate immortali, l'artista bolognese racconta la sua anima di oggi, che abbraccia fede, religione e Dio. E che disconosce quella sinistra che, volente o nolente, per anni lo ha considerato una delle sue voci. Anche se lui non la pensa così, pur avendo più volte confermato di aver «sempre votato Pci, poi Ulivo».

«Non sono mai stato né marxista né comunista» ha sottolineato in un'intervista al quotidiano cattolico online Petrus. Anzi «sfatiamo questa leggenda, se mi sono esibito alle manifestazioni di sinistra è perché sono un professionista: gli organizzatori mi hanno pagato ed io ho cantato. Non credo che un cattolico — perché io tale sono — debba rifiutare le offerte che gli vengono fatte solo per una questione ideologica». Non solo. Dalla rivela di essere anche un devoto di Josemaría Escrivá de Balaguer, il fondatore dell'Opus Dei. Si sente vicino al santo spagnolo per la sua logica del lavoro, spiega: «Io credo nella ricerca del bello, nella santità e nella mistica del lavoro, che poi vuol dire santificarsi per mezzo della propria professione», e anche Escrivá de Balaguer «non faceva del lavoro un idolo, ma affermava che qualsiasi attività dovesse essere eseguita con scrupolo, professionalità e dedizione. Così ci si santifica nel lavoro e si santifica il lavoro»: quello che la voce di «Henna», «Caruso», «Disperato Erotico Stomp» cerca di fare ogni giorno della sua esistenza, «anche attraverso la mia affiliazione all'Opus Dei», contrastando «ogni forma di ateismo e di secolarismo, fenomeni che mortificano purtroppo i nostri tempi».

Professione di fede inaspettata da un personaggio come lui, sempre un po' controcorrente. Ma Lucio Dalla è un profondo credente. Va a messa, rifiuta l'aborto («La vita va difesa sempre e comunque »), cerca Dio («La ricerca del divino e della trascendenza fanno parte della natura umana»). Lo scorso settembre cantava a Loreto davanti ai giovani e a Benedetto XVI, ama papa Ratzinger, «un grande e grande e fine intellettuale », di cui ha apprezzato l'enciclica sulla Speranza, «il livello della sua catechesi è così elevato da sfuggire a quelle menti che ricercano, nel mondo attuale, solo l'insulto». Ma in fondo, a suo modo, Lucio Dalla la sua fede la cantava anche ieri. Nel 1971, sull'ingessato palco di Sanremo «4/3/1943» dove fu costretto a censurare il suo Gesù Bambino messo tra i «ladri e le puttane». Oppure anni dopo, quando in «Se io fossi un angelo» parlava con Dio chiedendogli: «I potenti che mascalzoni/ e tu cosa fai li perdoni?». Fino al 2007, quando nel suo ultimo, mistico, disco, scrive «I.N.R.I.» («La dedicherei al Papa») e si rivolge al crocefisso: «Io non ho dubbi Tu/ esisti/ e splendi con quel viso da ragazzo con la barba senza età... di cercarti io non smetterò/ abbiamo tutti voglia di/ parlarti mi senti/ mi senti...». Pochi anni prima, in «Il Duemila, il gatto e un re» faceva cenare insieme Karl e Jesus: «tutti e due coi blue-jeans e un giacchettone dicono che nessuno ha più ragione/ concludono che religione e ideologia saranno mescolate nei problemi/ precise come l'orario per i treni».

Ahmed il Lavavetri - 27/12/2007 - 14:35


Ecco una pecorella smarrita che e' ritornata all'ovile...ma cose' che da a voi fastidio ???
L'aver ritrovato una fede ???
Per questo ora va catlogato come "nemico del popolo" ???
Cio' non mi sorprende affatto...
Come e' accaduto per il Ferretti, la vita di chunque puo' essere come la via di Damasco(a parte la condivisibile o no ammirazione per l'Opus Dei)

(Giambattista)

La Madonnina di Lourdes, nuova protettrice dei cantautori italiani "storici".
La Madonnina di Lourdes, nuova protettrice dei cantautori italiani "storici".


Per carità, nessun "fastidio". La ritengo soltanto una cosa abbastanza buffa. Per il resto, null'altro da dire, anche perché, in fondo, dei cammini "spirituali" di questo o quel cantautore mi interessa relativamente. Li posso trovare irresistibilmente comici, ma sono affari loro. Certo pensare a Lucio Dalla come "pecorella smarrita" è favoloso: con tutto il pelo che ci ha addosso, effettivamente, una tosatina... Saluti. [RV]

27/12/2007 - 16:19


Contrordine santissimi!

stalin


Stasera, in una pronta intervista del TG1 concessa a Vincenzo Mollica (e a chi altri?), Lucio Dalla ha categoricamente smentito di essere divenuto un adepto dell'Opus Dei. Visibilmente imbarazzato, ha parlato di un equivoco affermando praticamente di non sapere nulla di quella benemerita organizzazione (ripromettendosi però di documentarsi). Ne ha approfittato anche per ribadire di aver votato sempre a sinistra pur non essendo mai stato un comunista nel senso vero della parola. Imbeccato da Mollica, ha altresì dichiarato di sentirsi come Don Camillo e Peppone. Insomma, giù, Lucio, lo sappiamo tutti che fai parte della "Sezione Cantautori" del neonato Partito Democratico...niente di male, oh; solo che continui a essere terribilmente comico. E sei anche terribilmente invecchiato. Tanti auguri anche a te per un felice anno nuovo! [RV]

Riccardo Venturi - 27/12/2007 - 22:13


Comico? mmmmhhhh... Può darsi, ma non mi fa ridere. Questa gente che si rifà improbabili verginità, di questi tempi, mi suscita solo un rabbioso e assoluto disprezzo.
A parte che queste "conversioni" a seconda di come tira il vento mi puzzano solo di giubba rigirata, quello che proprio non tollero è il "non sono mai stato comunista" rilanciato recentemente anche da Veltroni... Hanno la faccia come il culo, e oltretutto si permettono di trattarci da idioti.
Indimenticabile Crozza quando fa dire al suo Veltroni che, essendo un grande sportivo, si era iscritto alla FGCI perché pensava che fosse la Federazione dei Giovani Canoisti Italiani...

Maria Cristina - 29/12/2007 - 09:42


Per Bartleby: la canzone "Ho cambiato la faccia di un Dio" è stata poi pubblicata da Dalla nel 1990 con il titolo "Comunista".

16/8/2014 - 20:44


Non ce lo sapevo... Sorry

Bernart Bartleby - 16/8/2014 - 21:23


Dovreste vergognarvi di avere opinioni così malvagie su questo poeta.

Ego - 18/5/2018 - 11:25


"I poeti, che strane creature...
Ogni volta che parlano è una truffa."

L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 18/5/2018 - 13:23


Mah... e prendere le canzoni per quello che sono? Per me le canzoni restano. I cantautori, gli ammiratori, i delatori, i detrattori e tutte le pippe mentali che gli uni e gli altri si fanno, passano inesorabilmente. Ma quello che resta degli artisti, quando saranno dimenticati, sono le loro opere. E questa resta una gran bella canzone. Come 4/3/43, La casa in riva al mare, Itaca, Sulla rotta di Cristoforo Colombo, Nuvolari, Balla ballerino, Caruso e così via. Le canzoni le valuto dalla pelle d'oca che mi fanno venire, e Dalla così ne ha fatte tante, sia che piacesse o non piacesse ai comunisti o ai cattolici.

giovanni - 19/5/2018 - 23:06


Peggio di Dalla,Renato Zero

marco - 4/11/2019 - 20:18




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