Paese di terra terra di cani
paese di terra e di polvere
paese di pecore e pescecani
e fuoco sotto la cenere
dentro le stanze del Potere
l'Autorità va a tavola con l'Anarchia
mentre il ritratto della Verità si sta squagliando
e la vernice va via
e il pubblico spera che tutto ritorni com'era
che sia solo un fatto di tecnologia
e sotto gli occhi della Fraternità
la Libertà con un chiodo tortura la Democrazia
Paese di terra terra di fumo
paese di figli di donne di strada
e dove se rubi non muore nessuno
e dove il crimine paga
c'è un segno di gesso per terra
e la gente che sta a guardare
qualcuno che accusa qualcuno
però lo ha visto solamente passare
e nessuno ricorda la faccia del boia
è un ricordo spiacevole
e resta soltanto quel segno di gesso per terra
però non c'è nessun colpevole
Paese di zucchero, terra di miele
paese di terra di acqua e di grano
paese di crescita in tempo reale
e piani urbanistici sotto al vulcano
paese di ricchi e di esuberi
e tasse pagate dai poveri
e pane che cresce sugli alberi
e macchine in fila nel sole
paese di banche, di treni di aerei di navi
che esplodono ancora in cerca d'autore
paese di uomini tutti d'un pezzo
che tutti hanno un prezzo
e niente c'ha valore
Paese di terra terra di sale
e valle senza più lacrime
giardino d'Europa, stella e stivale
papaveri e vipere e papere
dov'è finita la tua dolcezza famosa tanto tempo fa
è chiusa a chiave dentro la tristezza
dei buchi neri delle tue città
chissà se davvero esisteva una volta o se era una favola
o se tornerà
e però se potessi rinascere ancora
preferirei non rinascere qua
paese di terra e di polvere
paese di pecore e pescecani
e fuoco sotto la cenere
dentro le stanze del Potere
l'Autorità va a tavola con l'Anarchia
mentre il ritratto della Verità si sta squagliando
e la vernice va via
e il pubblico spera che tutto ritorni com'era
che sia solo un fatto di tecnologia
e sotto gli occhi della Fraternità
la Libertà con un chiodo tortura la Democrazia
Paese di terra terra di fumo
paese di figli di donne di strada
e dove se rubi non muore nessuno
e dove il crimine paga
c'è un segno di gesso per terra
e la gente che sta a guardare
qualcuno che accusa qualcuno
però lo ha visto solamente passare
e nessuno ricorda la faccia del boia
è un ricordo spiacevole
e resta soltanto quel segno di gesso per terra
però non c'è nessun colpevole
Paese di zucchero, terra di miele
paese di terra di acqua e di grano
paese di crescita in tempo reale
e piani urbanistici sotto al vulcano
paese di ricchi e di esuberi
e tasse pagate dai poveri
e pane che cresce sugli alberi
e macchine in fila nel sole
paese di banche, di treni di aerei di navi
che esplodono ancora in cerca d'autore
paese di uomini tutti d'un pezzo
che tutti hanno un prezzo
e niente c'ha valore
Paese di terra terra di sale
e valle senza più lacrime
giardino d'Europa, stella e stivale
papaveri e vipere e papere
dov'è finita la tua dolcezza famosa tanto tempo fa
è chiusa a chiave dentro la tristezza
dei buchi neri delle tue città
chissà se davvero esisteva una volta o se era una favola
o se tornerà
e però se potessi rinascere ancora
preferirei non rinascere qua
envoyé par Roberto Oliva - 21/10/2007 - 19:20
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da “Pezzi” (2005)
Impietoso sguardo su tutta l’Italia moderna, dalle camere del potere agli “uomini tutti d’un pezzo che hanno un prezzo ma non un valore”(che credo siano più o meno la stessa cosa…), passando per l’omertà della strada. Forse, una delle più belle canzoni di Francesco De Gregori.
Lorenzo