kusta generazioni
pesada kun su trummentu
de kini po' nosus adi
trabalhau a fora de kontu!
piciochedhusu ki imoi
parinti nasciusu imparausu
no connoscinti sa vida
de ki sa storia s'adi kontau!
sa storia no e' scetti
mei libbrusu!
sa pranta si scidi
nò crescidi kentz'e s'aqua
s'arreixi pò bivvi
oidi terra, no su xiummentu!
s'ommi folha non di tenidi
ma sa storia e' s'arraxi
nò si podidi crexi kenza
sa terra a-suta!
(kenza sa propriu storia a-suta)
kontaisì su ki eisi bivviu
prima kin d'abarridi sceti prùini
su ki est-etiu scritu
est'imbrutau de sangui e dinay
e s'infamia passada
sighit a s'afungay
sa storia ki studias in-ischolha
d'adi scrita kini adi motu de prusu
pesada kun su trummentu
de kini po' nosus adi
trabalhau a fora de kontu!
piciochedhusu ki imoi
parinti nasciusu imparausu
no connoscinti sa vida
de ki sa storia s'adi kontau!
sa storia no e' scetti
mei libbrusu!
sa pranta si scidi
nò crescidi kentz'e s'aqua
s'arreixi pò bivvi
oidi terra, no su xiummentu!
s'ommi folha non di tenidi
ma sa storia e' s'arraxi
nò si podidi crexi kenza
sa terra a-suta!
(kenza sa propriu storia a-suta)
kontaisì su ki eisi bivviu
prima kin d'abarridi sceti prùini
su ki est-etiu scritu
est'imbrutau de sangui e dinay
e s'infamia passada
sighit a s'afungay
sa storia ki studias in-ischolha
d'adi scrita kini adi motu de prusu
Contributed by Riccardo Venturi - 2007/10/19 - 12:52
Language: Italian
La traduzione italiana (dal Sito ufficiale):
QUESTA GENERAZIONE
questa generazione
cresciuta con la fatica
di chi per noi ha
lavorato fino a morire
ragazzini che oggi
sembrano sapere tutto a prescindere
non conoscono però la vita
di chi la storia ci ha tramandato
la storia non si legge
solo nei libri
una pianta, si sa
non cresce senza l'acqua
le radici per vivere
necessitano di terra non di cemento
l'uomo non ha foglie
ma la sua storia sono le sue radici
non si può crescere senza
la terra sotto i piedi
(senza la propria storia dietro)
raccontateci ciò che avete visto
prima che svanisca come polvere
ciò che è stato scrittto è sporco
di sangue e soldi
e l'infamità passata
continua a schiacciare.
La storia ufficiale la scrive
chi fa più morti.
questa generazione
cresciuta con la fatica
di chi per noi ha
lavorato fino a morire
ragazzini che oggi
sembrano sapere tutto a prescindere
non conoscono però la vita
di chi la storia ci ha tramandato
la storia non si legge
solo nei libri
una pianta, si sa
non cresce senza l'acqua
le radici per vivere
necessitano di terra non di cemento
l'uomo non ha foglie
ma la sua storia sono le sue radici
non si può crescere senza
la terra sotto i piedi
(senza la propria storia dietro)
raccontateci ciò che avete visto
prima che svanisca come polvere
ciò che è stato scrittto è sporco
di sangue e soldi
e l'infamità passata
continua a schiacciare.
La storia ufficiale la scrive
chi fa più morti.
Contributed by Riccardo Venturi - 2007/10/19 - 12:57
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Aìcci ti oninti su punk!
aìcci ti oninti su pani...
si tratta di un'espressione particolarmente usata dalle nostre parti come risposta a certi modi villani, scoraggianti, umilianti o boriosi nel dare le cose (es. tipo quando un oggetto anziche' riceverlo in mano ti viene sparato in fronte o dato in maniere poco cordiali, o di malagrazia, o forzatamente e con rimorso). Quindi "così ti diano il pane" e' un caloroso augurio a ricevere così allo stesso modo quel sano bene prezioso che e' il pane...
....musica, esistenza, di volta in rivolta
abbiamo quindi tradotto in termini musico-sociali questo antico detto sostituendo all'alimento il termine PUNK, ovvero quel momento, quella attitudine, quell'essere liberti di praticare e autogestire la propria esistenza che fa uso della musica in maniera dissacrante, e sovversiva, alla ricerca entusiasta di nuove relazioni e ampi spazi di vita. Questo e' semplicemente il seguito di quello che e' stato il primo demo "istorias", dove la memoria storica vista come necessita' e strumento di riscatto della vita e dell'identita' era il filo conduttore dell'intero lavoro, stavolta si parla di totale liberta' di espressione e di azione, di autodeterminazione e di autogestione, della propria esistenza senza deleghe. Questo cd e' la nostra risposta. oltre che a questa società galera, alla mercificazione delle idee, alla falsificazione della realtà, al monopolio usa e getta di fenomeni musicali "ribelli", ai look e agli stili preconfezionati, all'idolatira verso ogni simbolo in grado di attirare attenzione per se e interessi proficui e lucrosi per altri (o anche per se); e' la nostra dichiarazione iconoclasta verso i santini dell'apparire punk rock vecchio e nuovo. Perche' la comodita' di autodefinirsi e' oggi una moda particolarmente diffusa, per cui e' forte il bisogno di rompere le acque e riportare sul piano critico - creativo tutte quelle pratiche, nuove e vecchie, in grado di fungere da stimolo per il sociale che piu' e' vicino alle situazione di musica, controinformazione e autogestione.
Stavolta abbiamo scelto come valido mezzo alla libera diffusione di questo secondo capitolo del progetto AFDA la coproduzione tra noi e diverse realta' indipendenti che fuori dalle logiche da "vetrina" e del quieto ostentare, dignitosamente vanno avanti.
A 'Fora de Arrastu - Sito ufficiale