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Pieta

Karel Kryl
Language: Czech


Karel Kryl

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[1969]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Karel Kryl
Album / Albumi: Bratříčku, zavírej vrátka

Michelangelo: la Pietà Rondanini
Michelangelo: la Pietà Rondanini


Non è certo una Pietà michelangiolesca, quella che sta là, in una città incupita dalla guerra. “A uno sputo dalla stazione”, sistemata su un canale di scolo (altresì detto fogna), sotto una ciminiera: un'atmosfera di guerra o dopoguerra, di truppe di occupazione, di guarnigioni locali, di depositi di munizioni e di soldati ubriachi, non dissimile da quella di un capolavoro di Karel Kryl, Lásko!. La povera statua, che s'immagina annerita dal fumo della ciminiera, serve quasi da punto di raccolta e sfogatoio per una soldataglia di briachi, la locale guarnigione: gliene combinano di tutti i colori. Davanti a lei fumano, s'imbriacano di grappa, mangiano schifezze dopo aver marciato per chilometri, le cantano canzonacce da cabaret presi poi dal disgusto. E lei se ne sta lì ferma, ferma come una statua, mentre i soldati, “infettati dalla guerra”, rubano arredi sacri e guardano le foto delle famiglie che non vedono da anni, sbavando per qualche pezzo di verdura. Vanno a puttane, pagandole poi a colpi di manico di baionetta; vanno a chiudere i depositi di munizioni, e poi si mettono a sedere accanto alla statua maledicendo quella vita schifosa e noiosa al tempo stesso. La statua della Pietà serve loro anche da messaggeria: col gessetto ci scrivon sopra dei saluti a una ragazza che si sono ripassati tutti quanti senza vergogna (che, ironicamente, si chiama “Marietta”, diminutivo di “Maria”...). I “quadretti di vita militare” di Karel Kryl, proprio come nel caso di Lasko!, sono, a dir poco, desolanti e si distinguono per esplicita crudezza (anche nel linguaggio, che al contempo si mantiene miracolosamente poetico -una caratteristica che lo avvicina a Fabrizio De André); eppure, in questa canzone che si intitola “Pietà”, si avverte veramente un senso di pietà, soprattutto per quei disgraziati fatti imputridire in nome di non si sa chi e che cosa. Alla fine se ne vanno, trasferiti chissà dove; restà là la statua della Pietà, ricoperta di scritte che attirano una bambina di cinque anni... e al resto ci pensa la pioggia. [RV]
V rohu náměstí
kousek od nádraží,
pod černým baldachýnem
komínem vytvořeným,
němá bolestí
stála nad drenáží
Madona s mrtvým synem
umučeným.

Stála zmatená
nenadálým hlukem,
na ruce déšť jí padal
jak slzy velekněze,
trochu zděšená
podnapilým plukem
co vůbec nevypadal
na vítěze.

Stojíce u Piety,
kouřili cigarety
a šnapsem žízeň hnali
kilometr klusem.
Kuplety z kabaretu
zpívali pro Pietu,
a když je dozpívali
otřásli se hnusem.

Měli monstrance
cestou nakradené,
a snímky pro rodiny
jež léta neviděli.
Místní sebrance
válkou nakažené,
tu trochu zeleniny
záviděli.

Holky z ulice
trochu pomuchlali,
a pak jim zaplatili
držadlem bajonetu.
Sklady munice
pečlivě zavírali,
a pak se posadili
pod Pietu.

Sedíce pod Pietou
cpali se omeletou,
hlasitě nadávali
na pitomou nudu.
Čmárali po Pietě
pozdravy Mariettě
kterou si půjčovali
neznajíce studu.

Jednu neděli,
polní zabalili,
poslední pohlednici
příbuzným odeslali.
Potom odjeli
aniž zaplatili,
na cestě železnicí
usínali.

Nikdo neplakal,
nikdo nelitoval,
nikoho nebolelo
že jeli bez loučení.
Někdo přitakal,
jiný poděkoval,
nikomu nescházelo
poroučení.

A jenom pod Pietou,
holčičku pětiletou,
písmena zaujala
načmáraná křídou.
Číst se však neučila,
tak nápis pohladila,
písmena rozmazala.
Zbytek umyl déšť
zbytek umyl déšť.

Contributed by Riccardo Venturi - 2022/11/24 - 16:03



Language: Italian

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 24-11-2022 16:04
(Con alcuni interventi di Stanislava - si veda qui)

kkry
La Pietà

All'angolo della piazza,
a uno sputo dalla stazione,
sotto il baldacchino nero
creato da una ciminiera,
inebetita dal dolore
lei stava là sullo scolo:
una Madonna col figlio
morto martirizzato.

Se ne stava là, confusa
da un baccano repentino,
le pioveva sulle mani
come lacrime d'un sommo sacerdote.
Era un po' terrorizzata
da una soldataglia di briachi
che proprio non sembravan
vincitori.

Là vicini alla Pietà
pippavan sigarette
e scacciavan via la sete prendendola
a calci in culo per un chilometro a grappini.
Strofe da avanspettacolo
cantavan per la Pietà,
e quando avevan finito
sobbalzavano schifati.

Ci avevan degli ostensori
rubati strada facendo,
e foto delle famiglie
che non vedevan da anni.
A quella banda di raccattati
lì del posto, infettati dalla guerra,
invidiavano quel po' di verdura
che ci avevano.

Con le ragazze di strada
si sciagattavano un po',
e poi le pagavano
col manico della baionetta.
Chiudevano perbene
i depositi di munizioni,
e poi si sedevano
vicini alla Pietà.

Seduti vicini alla Pietà
s'ingozzavano di frittate,
e maledicevano a voce alta
quella stupida noia.
Scarabocchiavan sulla Pietà
dei saluti a Marietta,
che se l'erano ripassata tutti
senza nessuna vergogna.

Una domenica
levarono le tende
e l'ultima cartolina
spedirono ai parenti.
Poi se ne partirono
senza pagare,
cascando addormentati
sulla ferrovia.

Nessuno pianse,
nessuno si commosse.
Nessuno si offese
che se n'erano andati senza salutare.
Qualcuno fu d'accordo,
altri accettaron la cosa,
ma a nessuno mancarono
i loro saluti.

Là, sotto la Pietà,
una bimba di cinque anni
fu attirata dalle scritte
tracciate col gessetto.
Non sapeva leggere,
e allora accarezzava le lettere,
cancellava quelle scritte,
e il resto fu lavato via dalla pioggia,
il resto fu lavato via dalla pioggia.

2022/11/24 - 16:05




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