Com’è difficile parlare di pace
sotto questi cieli bruciati di guerra,
sotto questo odio sempre presente
come olio nero che avvelena la terra,
in questi anni di stragi e rovine,
di nebbia sporca e di strade sbarrate,
di ferite aperte, di sogni sconfitti,
lungo dolore e certezze saltate.
Com’è difficile parlare di pace
aggrappati a questo nostro tempo
con la mente che vola alta nel cielo
e i piedi costretti sul pavimento,
srotolando rosari di ricordi,
amore e musica e canzoni
e ascoltando arrivare piano la sera
tra il sangue in tv e gli aquiloni.
Com’è difficile parlare di pace
senza sentirci piangere addosso,
guardando acqua e vita scorrere via
e portare alla foce tutto quel rosso
e sono uomini donne bambini
mani cuori volti tagliati
e sono armi e percorsi assassini
e i $oldi che dirigono i mercati.
Com’è difficile parlare di pace
con questo silenzio che ci incatena,
con questo oggi che fugge via,
con questo nulla che ci avvelena,
tra soliti lavori e vita quotidiana,
tra risa, pensieri e faccende normali,
fino ai prossimi tg di sangue,
fino ai prossimi rossi giornali.
Com’è difficile parlare di pace
eppure è di pace che dobbiamo parlare,
è di pace che dobbiamo bere il sogno,
è di pace che dobbiamo costruire il reale,
di pace possiamo scegliere la strada,
pace per tirare giù un altro muro,
pace come sogno grande adesso
comune cammino dentro al futuro.
Com’è difficile parlare di pace
eppure è la pace che dobbiamo portare,
perché se non siamo pace adesso,
domani la pace non potrà più parlare.
Com’è difficile costruire la pace,
ma dobbiamo farlo su questa terra,
anche se le nostre mani sono così piccole,
anche se ci sommerge la guerra.
sotto questi cieli bruciati di guerra,
sotto questo odio sempre presente
come olio nero che avvelena la terra,
in questi anni di stragi e rovine,
di nebbia sporca e di strade sbarrate,
di ferite aperte, di sogni sconfitti,
lungo dolore e certezze saltate.
Com’è difficile parlare di pace
aggrappati a questo nostro tempo
con la mente che vola alta nel cielo
e i piedi costretti sul pavimento,
srotolando rosari di ricordi,
amore e musica e canzoni
e ascoltando arrivare piano la sera
tra il sangue in tv e gli aquiloni.
Com’è difficile parlare di pace
senza sentirci piangere addosso,
guardando acqua e vita scorrere via
e portare alla foce tutto quel rosso
e sono uomini donne bambini
mani cuori volti tagliati
e sono armi e percorsi assassini
e i $oldi che dirigono i mercati.
Com’è difficile parlare di pace
con questo silenzio che ci incatena,
con questo oggi che fugge via,
con questo nulla che ci avvelena,
tra soliti lavori e vita quotidiana,
tra risa, pensieri e faccende normali,
fino ai prossimi tg di sangue,
fino ai prossimi rossi giornali.
Com’è difficile parlare di pace
eppure è di pace che dobbiamo parlare,
è di pace che dobbiamo bere il sogno,
è di pace che dobbiamo costruire il reale,
di pace possiamo scegliere la strada,
pace per tirare giù un altro muro,
pace come sogno grande adesso
comune cammino dentro al futuro.
Com’è difficile parlare di pace
eppure è la pace che dobbiamo portare,
perché se non siamo pace adesso,
domani la pace non potrà più parlare.
Com’è difficile costruire la pace,
ma dobbiamo farlo su questa terra,
anche se le nostre mani sono così piccole,
anche se ci sommerge la guerra.
Contributed by i.FermentiVivi
questa canzone è commovente e la più attuale di questi tempi dove la guerra soprattutto nei paesi più deboli come l' Africanista IRAK DOVE PER LORO LA GUERRA E VITA QUODITIANA SECONDOME SE NON CE PACE NON SI PUO VIVERE NON SI PUO CAMPARE VIVVA LA PACE VIVA LA GIORNATA MONDIALE PER LA PACE MA SECONDO ME LA GUERRA NON è SOLO NEI PAESI DEL IRAK MA E ANCHE IN ITALIA CON IL FATTO DEGLI IMMIGRATI CON LA MAFIA E I DELITTI DI MAFIA CON LA POLITICA E LA GUERRA POLITICA PERCHE PENSANO SOLO AI LORO INTERESSI E NON AL BENE DEL POPOLO E POI I GIOVANI DI OGGI SONO COSTRETTI ADNDARE A CERCARE LAVORO ALLESTERO E INVECE TROVANO LA MORTE
SECONDOME LA PACE COME DICE ANCHE LA CANZONE SI DEVE COSRTUIRE A PARTIRE DA NOI STESSI COME INDIVIDUO PERSONA AD ARRIVARE AL GRUPPO ALLA POPOLAZZIONE PERCHE SE NON C'è PACE SI ALIMENTA LA GUERRA E QUINDI IL PECCATO ALLA FINE VALA PACE
SECONDOME LA PACE COME DICE ANCHE LA CANZONE SI DEVE COSRTUIRE A PARTIRE DA NOI STESSI COME INDIVIDUO PERSONA AD ARRIVARE AL GRUPPO ALLA POPOLAZZIONE PERCHE SE NON C'è PACE SI ALIMENTA LA GUERRA E QUINDI IL PECCATO ALLA FINE VALA PACE
CHIARA - 2013/10/25 - 19:45
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Il commento di chi resta vivo può essere solo altro dolore, pianto, ricordo e impegno.
testo di Benedetto Mortola, musica di Andrea Brignole