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Lettera a Costante, o La pipa di Costante

Ivan Della Mea
Langue: italien


Ivan Della Mea

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[1972]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ivan Della Mea
Album / Albumi: Se qualcuno ti fa morto

A Ivan Della Mea piaceva scrivere lettere, come quella a Angela, la sua prima moglie; come si sa, ne venne fuori una delle più belle canzoni di amore operaio, e di amore ammazzato dal lavoro, che siano mai state scritte. Questa lettera, invece, Ivan la scrisse a un vecchio contadino del suo paese, di nome Costante. Ivan Della Mea era nato a Lucca, ma la sua famiglia veniva da uno di quei paesi toscani dal nome altisonante e fiabesco, Torrealta di Ponte del Giglio. Nella sua semplice e antica vita di contadino abbarbicato ai suoi ulivi, Costante si fumava il suo sigaro toscano, ma non buttando mai via i mozziconi; li sbriciolava per spiaccicarli dentro una vecchia pipa scalcinata, regalatagli da Ivan Della Mea, e fumarseli nei giorni di festa. La pipa, a un certo punto, si era rotta; ma Costante la aveva rabberciata perché non si butta via nulla. Ecco, questa è la canzone che Ivan scrisse per Costante e per la sua pipa, il giorno della sua morte. Se c'è una canzone di Ivan Della Mea che ho sentito poche volte, addirittura rare, è questa; ma poche sere fa mi è ricapitato, in riva a un grande fiume. A Ivan, si diceva, piaceva scrivere lettere; e, infatti, nell'album Se qualcuno ti fa morto, del 1972, di cinquant'anni fa, ce ne sono ben quattro: quella a Chaim, quella a Michele, quella ad Angela, e questa (che, peraltro, con quella ad Angela condivide la medesima linea musicale). Credo che faccia bene riascoltarla, un gran bene. [RV]



Costante ha ottant'anni
È un contadino del mio paese:
Torrealta di Ponte del Giglio, Lucca.
Un paese di ulivi e vigneti.
Costante è un uomo buono e sereno:
Ti fa sedere, ti offre il suo vino,
Ti parla delle sue cose e ti ascolta.
 
Costante fuma il toscano,
E le cicche le tiene per la pipa.
Costante è un uomo
Che non ha il problema di essere qualcuno:
Costante è soltanto Costante,
Sempre, nel bene e nel male.

Ti ho dato una pipa e ti si è rotta,
L'hai rappezzata, ma con tanto amore.
M'ha detto mio fratello che la fumi
Solo di festa, e per poche ore,
Solo di festa, e per poche ore.
 
Costante, oggi è festa qui al paese,
Tu scendi piano piano giù dal colle
Con l'occhio dolce, teso sugli ulivi,
Con la mia pipa e col suo fumo molle,
Con la mia pipa e col suo fumo molle.
 
La pipa della festa è il tuo cammino,
È come la novella di una vita,
È tutta scritta e secca come il vino,
È sempre bella e sempre rifiorita,
È sempre bella e sempre rifiorita.
 
Costante, ci hai due baffi in allegria,
La faccia larga e buona e sorridente,
Vorrei che la tua pace fosse mia,
Vorrei saperla dire alla mia gente,
Vorrei saperla dire alla mia gente.
 
Vorrei, ma quella pipa è lì in cucina,
Nessuno più la fuma quando è festa.
Costante se n'è andato stamattina
Come l'ulivo quando schianta e resta,
Come l'ulivo quando schianta e resta,
Come l'ulivo quando schianta e resta.

envoyé par Riccardo Venturi - 11/10/2022 - 15:22




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