Noi non vogliamo più fare il militare
perché siam soggetti a delle leggi ingrate
noi la famiglia l'abbiamo lasciata
in mezzo al pianto e in mezzo al dolor
Quando saremo in cima di quei monti
saluteremo amici e parenti
noi da lontano saluterem le genti
che vanno in piazza il pane a reclamar
E voi vigliacchi scendete dal trono
e deponete le vostre corone
avanti popolo, rivoluzione!
che di questa guerra vogliamo la fin
perché siam soggetti a delle leggi ingrate
noi la famiglia l'abbiamo lasciata
in mezzo al pianto e in mezzo al dolor
Quando saremo in cima di quei monti
saluteremo amici e parenti
noi da lontano saluterem le genti
che vanno in piazza il pane a reclamar
E voi vigliacchi scendete dal trono
e deponete le vostre corone
avanti popolo, rivoluzione!
che di questa guerra vogliamo la fin
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Dalla raccolta di Gian Luigi Beccaria nelle Langhe proviene un altro testo inedito, assai interessante. Noi non vogliamo più fare il militare è un canto registrato a Dogliani da un certo Andrea Borra, di cui non si conoscono i dati biografici, ma che probabilmente era un militante dell'idea socialista o anarchica.
Un testo collocabile negli ultimi anni di guerra, certamente dopo la Rivoluzione d'Ottobre.
Da Castelli-Jona-Lovatto, Al rombo del cannon. Grande Guerra e canto popolare, Neri Pozza, 2018, pag. 745.