Language   

Прости-прощай, Одесса мама [Some of these days]

Shelton Brooks
Languages: Russian, English


Shelton Brooks

List of versions


Related Songs

Sui piani alti di un palazzo
(GaLoni)
My Yiddishe Momme
(Sophie Tucker)
Kartka z dziennika Akcji
(Władysław Szlengel)


[ 1929 ]
Prosti-prošćaj, Odessa-mama [Some of these days]

текст песни / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat :
Leonid Osipovič Utësov [Леонид Осипович Утёсов]

музыка / Musica / Music / Musique / Sävel
Shelton Brooks

в исполнении / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
1.Orchestra Sovremennik [Оркестр Современник] dal film Мы из джаза [My iz džaza]/ Noi del jazz
2.Odessa Street singer / Уличный Певец

Odessa, Feb 20,2022 credit: AP
Odessa, Feb 20,2022 credit: AP


Chi potrebbe immaginare un anello di congiunzione tra un compositore afroamericano del primo Novecento, una cantante di origine yiddish, un mattatore russo, un maître à penser francese icona di una generazione, il jazz e il cinema in Russia nella seconda metà del secolo scorso? Ebbene il nesso c’è. Anticipiamo intanto i nomi : Shelton Brooks, Sophie Tucker , Leonid Utësov, Jean Paul Sartre, Karen Šachnazarov . Ecco la storia singolare che ruota intorno al brano qui proposto, il vero protagonista.

Il compositore afroamericano Shelton Brooks era noto nel circuito del vaudeville e del ragtime a Detroit nei primi anni del Novecento. La sua notorietà balzò in avanti quando riuscì a fare interpretare la sua canzone Some of these days alla famosa vedette Sophie Tucker nel 1909. Sophie Tucker, nata Sonja Kališ , di famiglia ebraica emigrata dalla Russia negli Stati Uniti, era la regina indiscussa del vaudeville negli States, nota come "The last of the Red Hot Mamas", l’ultima delle mamme roventi” per la sua versatilità nel proporre canzoni piene di doppi sensi. Sophie si faceva apprezzare per l’arguzia e l’ironia che non sconfinavano nella volgarità. Peraltro all’epoca nell’America puritana bastava poco per oltrepassare la soglia della trasgressione. Per inciso fu lei a lanciare nel 1925 la celebre ballata My Yiddishe Momme, dopo la morte di sua madre.
Some of these days fu incisa su cilindri fonografici nel 1910, il boom arrivò nel 1926 quando la Tucker la registrò su un 78 giri. Fu un enorme successo, venne in seguito interpretata da molte celebrità, tra cui Louis Armstrong, Bing Crosby, Ella Fitzgerald, Judy Garland, Sidney Bechet. Viene tuttora interpretata di frequente.
Leonid Utësov, cantante e attore di Odessa, molto popolare in Unione Sovietica dal 1920 al 1982, visitò nel 1929 Parigi e assistette ad un musical americano dal sapore piccante in cui si esibiva "The last of the Red Hot Mamas" la quale aprì lo spettacolo, come al solito, cantando Some of these days. Fu attratto dalla melodia e scrisse le parole del brano qui proposto. Il nome del compositore fu taciuto a lungo da Utësov sino al 1982 in occasione delle riprese del film a cui accenneremo avanti.
Nel 1938 esce “La nausea”. Il protagonista Antoine Roquentin fa riferimento alla canzone Some of these days in nove passi. Antoine l’ascolta riprodotta da un disco ogni sera al Ritrovo dei Ferrovieri, prima di salire all’appartamento di Anny, la padrona del bistrot. Ne riportiamo due passi:
... La nausée
Quelques secondes encore et la Négresse va chanter. Ca semble inévitable, si forte est la nécessité de cette musique : rien ne peut l’interrompre, rien qui vienne de ce temps où le monde est affalé ; elle cessera d'elle-même, par ordre. Si j'aime cette belle voix, c'est surtout pour ҫa : ce n'est ni pour son ampleur ni pour sa tristesse, c'est qu'elle est l’évenement que tant de notes ont prepare, de si loin, en mourant pour qu'il naisse. Et pourtant je suis inquiet ; il faudrait si peu de chose pour que le disque s'arrête : qu'un ressort se brise, que le cousin Adolphe ait an caprice. Comme il est étrange, comme il est émouvant que cette dureté soit si fragile. Rien ne peut l’interrompre et tout peut la briser.
Le dernier accord s'est anéanti. Dans le bref silence qui suit, je sens fortement que ca y est, que quelque chose est arrivé.
Silence.
Some of these days You'll miss me honey!
Ce qui vient d'arriver, c'est que la Nausée a disparu. Ouand la voix s'est elevée, dans le silence, j'ai senti mon corps se durcir et la Nausée s'est évanouie. D'un coup c'était presque pénible de devenir ainsi tout dur, tout rutilant. En même temps la durée de la musique se dilatait, s'enflait comme une trombe. Elle emplissait la salle de sa transparence métallique, en écrasant contre les murs notre temps miserable. Je suis dans la musique. Dans les glaces roulent des globes de feu ; des anneaux de fumée les encerclent et tournent, voilant et dévoilant le dur sourire de la lumière
[…]
Et moi aussi j'ai voulu être. Je n'ai même voulu que cela; voilà le fin mot de ma vie : au fond de toutes ces tentatives
qui semblaient sans liens, je retrouve le même désir : chasser l'existence hors de moi, vider les instants de leur graisse, les tordre, les assécher, me purifier, me durcir, pour rendre enfin le son net et précis d'une note de saxophone. Ça pourrait même faire un apologue; il y avait un pauvre type qui s'était trompé de monde. Il existait, comme les autres gens, dans le monde des jardins publics, des bistrots, des villes commerçantes et il voulait se persuader qu'il vivait ailleurs, derrière la toile des tableaux, avec les doges du Tintoret, avec les braves Florentins de Gozzoli, derrière les pages des livres, avec Fabrice del Dongo et Julien Sorel, derrière les disques de phono, avec les longues plaintes sèches de s jazz. Et puis, après avoir bien fait l'imbécile, il a compris, il a ouvert les yeux, il a vu qu'il y avait maldonne : il était dans un bistrot, justement, devant un verre de bière tiède. Il est resté accablé sur la banquette; il a pensé : je suis un imbécile. Et à ce moment précis, de l'autre côté de l'existence, dans cet autre monde qu'on peut voir de loin, mais sans jamais l'approcher, une petite mélodie s'est mise à danser, à chanter ; « C'est comme moi qu'il faut être; il faut souffrir en mesure. » La voix chante: Some of these days You'll miss me honey.

La nausea
Ancora qualche secondo e la negra comincerà a cantare. Ciò sembra inevitabile, tanto forte è la necessità di questa musica: nulla può interromperla, nulla che provenga da questo tempo ove il mondo s‘è arenato; cesserà da sé, più tardi. Questa bella voce mi piace non per la sua pienezza o per la sua tristezza, ma specialmente perché è l‘avvenimento che tante note hanno preparato, tanto in anticipo, morendo per farla nascere. E tuttavia sono inquieto; basterebbe così poco perché il disco s‘arrestasse: che si spezzasse una molla, che il cugino Adolfo [cugino di Anny,ndr] avesse un capriccio. Com‘è strano, com‘è emozionante che questa durezza sia così fragile. Nulla può interromperla e tutto può spezzarla.
L‘ultimo accordo s‘è annullato. Nel breve silenzio che segue sento acutamente che ci siamo, che qualcosa è accaduto.
Silenzio.
Some of these days You’ll miss me honey.
Quello che è accaduto è che la Nausea è scomparsa. Quando la voce s‘è levata, nel silenzio, ho sentito il mio corpo indurirsi e la Nausea è svanita. Di colpo: è stato quasi doloroso diventar così duro, tutto rutilante. Nel tempo stesso la durata della musica si dilatava, si gonfiava come una tromba d‘aria. Colmava la sala con la sua trasparenza metallica, schiacciando contro i muri il nostro tempo miserabile. Io sono dentro la musica. Negli specchi roteano globi di fuoco; anelli di fumo li circondano velando e svelando il duro sorriso della luce.
[…]
E anch‘io ho voluto essere. Anzi non ho voluto che questo; questo è il vero significato della storia. Vedo chiaro nell‘apparente disordine della mia vita: nel fondo di tutti questi tentativi che sembravano slegati, ritrovo lo stesso desiderio: cacciare l‘esistenza fuori di me, vuotare gli istanti del loro grasso, torcerli, disseccarli, purificarmi, indurirmi per rendere infine il suono netto e preciso d‘una nota di sassofono. Potrebbe perfino essere un apologo: c‘era un povero diavolo che s‘era sbagliato di mondo. Esisteva, come gli altri, nel mondo dei giardini pubblici, delle bettole, delle città commerciali e voleva persuadersi che viveva altrove, dietro la tela dei quadri, con i dogi del Tintoretto, con i gravi fiorentini di Gozzoli, dietro le pagine dei libri, con Fabrizio del Dongo e Julien Sorel, dietro i dischi fonografici, con i lunghi lamenti secchi del jazz. E poi, dopo aver fatto ben bene l‘imbecille, ha capito, ha aperto gli occhi, e ha visto che c‘era stato uno sbaglio: era in una bettola, per l‘appunto, davanti ad un bicchiere di birra tiepida. È rimasto accasciato sul sedile, ed ha pensato: sono un imbecille. Ed in quel momento preciso dall‘altra parte dell‘esistenza, in quell‘altro mondo che si può veder da lontano, ma senza mai avvìcinarvisi, una piccola melodia s‘è messa a danzare, a cantare: «Bisogna essere come me; bisogna soffrire a tempo di musica».
La voce canta: Some of these days You’ll miss me honey. [Jean Paul Sartre]

E’ opportuno annotare che la “cantante negra” era Ella Fitzgerald

Nel 1983 il regista russo Karen Shakhnazarov [Карен Георгиевич Шахназаров] produsse il film Jazzmen [Мы из джа́за ], una commedia musicale di grande successo. La canzone proposta, Prosti-prošaj, Odessa-mama, fece parte della colonna sonora. Dal successo del film conseguì il revival della canzone, eseguita dal cameraman Vladimir Shevtsik.

Adiessa, adieu.
[Riccardo Gullotta]
Прости-прощай, Одесса-мама,[1]
Мне не забыть твой чудный вид
И море Чёрное, упрямо
Волнами бьющее о твой гранит,

Твоих садов и порта гаммы
Где юность вся моя текла.
Прости-прощай, Одесса-мама, мама.
Спасибо, что меня ты родила.

Прости-прощай, Одесса-мама,
Мне не забыть твой чудный вид
И море Чёрное, упрямо
Волнами бьющее о твой гранит,

Твоих садов и порта гаммы
Где юность вся моя текла.
Прости-прощай, Одесса-мама, мама.
Спасибо, что меня ты родила.

Твоих садов и порта гаммы
Где юность вся моя текла.
Прости-прощай, Одесса-мама, мама.
Спасибо, что меня ты родила
Спасибо, что меня ты родила
Спасибо, что меня ты родила …
[1] Transcription / Trascrizione

Prosti-prošćaj, Odessa-mama,
Mne ne zabyť tvoj čudnyj vid
I more Čërnoe, uprjamo
Vołnami b’јušćee o tvoj granit,

Tvoix sadov i porta gammy
Gde junosť vsja moja tekła.
Prosti-prošćaj, Odessa-mama, mama.
Spasibo, čto menja ty rodiła.

Prosti-prošćaj, Odessa-mama,
Mne ne zabyť tvoj čudnyj vid
I more Čërnoe, uprjamo
Vołnami b’jušćee o tvoj granit,

Tvoix sadov i porta gammy
Gde junosť vsja moja tekła.
Prosti-prošćaj, Odessa-mama, mama.
Spasibo, čto menja ty rodiła.

Tvoix sadov i porta gammy
Gde junosť vsja moja tekła.
Prosti-prošćaj, Odessa-mama, mama.
Spasibo, čto menja ty rodiła
Spasibo, čto menja ty rodiła
Spasibo, čto menja ty rodiła…

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/3/4 - 14:20




Language: English

English translation / английский перевод / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös :
teksti-pesenok
FORGIVE, GOOD-BYE, ODESSA-MOTHER

Forgive, good-bye, Odessa-mother,
I do not forget your wonderful view
And the Black Sea, stubbornly
Waves breaking on your granite.

Your gardens and parks gamma,[1]
Where my youth was flowing,
Forgive, good-bye, Odessa-mother,
Thank you for giving me birth!

Forgive, good-bye, Odessa-mother,
I do not forget your wonderful view
And the Black Sea, stubbornly
Waves breaking on your granite.

Your gardens and parks gamma,
Where my youth was flowing,
Forgive, good-bye, Odessa-mother,
Thank you for giving me birth!

Your gardens and parks gamma,
Where my youth was flowing,
Forgive, good-bye, Odessa-mother,
Thank you for giving me birth!
Thank you for giving me birth!
Thank you for giving me birth!
[1] It’s an inaccuracy, likely due to an automatic translation. Should be something like “port stairway “. It refers to the Potemkin Stairs, famous place from the movie Battleship Potemkin by Sergei Eisenstein. Further to the independence of Ukraine it has been renamed Primorsky Stairs / Приморські сходи , even if the people usually calls it by the old name ( at least, till February 2022)

[Riccardo Gullotta]

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/3/4 - 14:26




Language: English

Version sung by Sophie Tucker
Recorded September 2, 1927

SOME OF THESE DAYS

Life is a book so they say
Of records on each page
I turned my first leaf when I went upon the stage
The road was rough and it was tough
Especially for a girl alone
Heartaches, sighing, nights of crying
For my folks at home
Why I remember
Way back when
Way back when I was a young Connecticut lass
I was just as green as grass
And lots of nerve, no class
And the men I met then
They were some sweet bunch
That a star they'd make me
Right away they tried to date me
But I had a giddish hunch
Then there came a day for a job pay
I wondered if I'd make it
Only twenty things
But when your broke it seems a fortune
And you take it
And then there came along one fine song

I hope you'll never forget to remember me
When you hear

Some of these days
You'll be so lonely
Some of these days
You'll miss me honey
You'll miss my huggin'
You're gonna miss my kissin'
You're gonna miss me honey
When I'm far away

I feel so lonely for you only
'Cause you know honey
You'll have your way
And when you leave me
You know it's gonna grieve me
Gonna miss your big fat mama
Your mama
Some of these days
Some of these days
You'll miss me honey
Some of these days
You're gonna be so lonely
You'll miss my huggin'
You're gonna miss my kissin'
You're gonna miss me honey
When I'm far away

Then I'll be so lonely for you only
'Cause you know honey
You had your way
And when you leave me
You know it's gonna grieve me
Gonna miss your big fat mama
Your mama
Some of these days.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/3/5 - 11:00




Language: English

Version sung by Ella Fitzgerald
SOME OF THESE DAYS

Some of these days
You're gonna miss me, honey
Some of these days
You're gonna feel so lonely

You'll miss my huggin'
Gonna miss my kissin'
Gonna miss me, honey
When I'm away

You'll feel so lonely
Just want me only
But you know, honey
You had your way

And when you leave me
You know it'll grieve me
Gonna miss your little mama, mama, mama
Some of these days

Some of these days
You're gonna miss me, honey
Some of these days
You're gonna feel so lonely
You'll miss my huggin'
Gonna miss my kissin'
Gonna miss me, honey
When I'm away

I feel so lonely
For you only
But you know, honey
You had your way

And when you leave me
Gonna grieve me

You're gonna miss your baby some of these days
You're gonna miss me in a thousand ways
Hey daddy, remember what I say
Some of these days
I say when you leave me
Gonna grieve me
Remember when you're all alone on the shelf
Ain't got nobody but yourself
Can't drink those Bloody Marys by yourself
Ah, ah, I say, tell me you leave me
I know, I know it's gonna grieve me
Baby, some of these days.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/3/5 - 12:06




Language: Finnish

Versione finlandese / Finnish version / Version finnoise / Suomenkielinen versio: Orvokki Itä (Reino Helismaa)

Audio link to the song performed by M. A. Numminen ( & the Neo-Vulgar Jazz Orchestra on their 1970 album Swingin kutsu (The Call of Swing):



M. A. Numminen
NÄINÄ PÄIVINÄ

On päivät nää
kuin kangastusta.
Jos lähdet, jää
ain' murhe musta.
Saan silloin varmaan
taas päivän harmaan,
kun ääntä armaan
en kuulla voi.

Ei loista tähdet,
jos pois nyt lähdet,
ja laulu linnun
ei koskaan soi.
Et koskaan silloin
sä lausu illoin:
Oi, oma pieni armahain,
nyt luokseni jää.

Ei loista tähdet,
jos pois nyt lähdet,
ja laulu linnun
ei koskaan soi.
Et koskaan silloin
sä lausu illoin:
Oi, oma pieni armahain,
nyt luokseni jää.

Contributed by Juha Rämö - 2022/3/5 - 19:31




Languages: English, Russian

Widespread ordinary version, interpreted by the Dixie Brothers Band

SOME OF THESE DAYS

Some of these days
You'll miss your honey
Some of these days
You'll feel so lonely

You'll miss my hugging
You'll miss my kisses
You'll miss me, honey
When you go away

I feel so lonely
Just for you only
For you know, honey
You've had your way

And when you leave me
I know you'll grieve me
You'll miss your little honey
Some of these days

Прости - прощай, Одесса - мама,
Мне не забыть твой чудный вид
И море Чёрное, упрямо
Волнами бьющее о твой гранит,

Твоих садов и порта гаммы
Где юность вся моя текла.
Прости - прощай, Одесса - мама, мама.
Спасибо, что меня ты родила.

Some of these days
You'll miss your honey
Some of these days
You'll feel so lonely

You'll miss my hugging
You'll miss my kisses
You'll miss me, honey
When you go away

I feel so lonely
Just for you only
For you know, honey
You've had your way

And when you leave me
I know you'll grieve me
You'll miss your little honey
Some of these days

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/3/6 - 15:30




Language: Italian

Traduzione italiana / Итальянский перевод / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös :
Riccardo Gullotta. La traduzione è leggermente approssimata.
ADDIO, MI SPIACE, MAMMA ODESSA

Addio, mi spiace, mamma Odessa,
Non dimentico il tuo panorama meraviglioso
E il Mar Nero, con le sue ostinate
Onde che si infrangono sul tuo granito.

I tuoi giardini e le scale sul porto,
Dove si svolgeva tutta la mia giovinezza,
Addio, mi spiace, mamma Odessa,
Grazie per avermi dato alla luce!

Addio, mi spiace, mamma Odessa,
Non dimentico il tuo panorama meraviglioso
E il Mar Nero, con le sue ostinate
Onde che si infrangono sul tuo granito.

I tuoi giardini e le scale sul porto,
Dove si svolgeva tutta la mia giovinezza,
Addio, mi spiace, mamma Odessa,
Grazie per avermi dato alla luce!

I tuoi giardini e le scale sul porto,
Dove si svolgeva tutta la mia giovinezza,
Addio, mi spiace, mamma Odessa,
Grazie per avermi dato alla luce!
Grazie per avermi dato alla luce!
Grazie per avermi dato alla luce!

Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/3/6 - 18:55




Language: Yiddish

Traduzione yiddish / Yiddish translation / Traduction en yiddish / Jiddiškielinen käännös:
Riccardo Venturi [ריקאַרדאָ װענטורי], 11-3-2022 10:53
אַדיע, 'ס טוט מיר באַנג, אדעסאַ מאַמאַ

אַדיע, 'ס טוט מיר באַנג, אדעסאַ מאַמאַ, [1]
איך פֿאַרגעס נישט דײַן ווּונדערלעך פּאַנאָראַמאָ
און דעם שװאַרצן ים, מיט פֿאַרעקשנטע
כװאַליעס, װאָס ברעכן זיך אױף דײַן גראַניט.

דײַנע גאָרטנס, און די טרעפּ צום האַװן,
װוּ איך האָב פֿאַרבראַכט מײַן גאַנצע יוגנט ,
אַדיע, 'ס טוט מיר באַנג, אדעסאַ מאַמאַ,
איך דאַנק דיר פֿאַד האָסן מיך דעבױרן. .

אַדיע, 'ס טוט מיר באַנג, אדעסאַ מאַמאַ,
איך פֿאַרגעס נישט דײַן ווּונדערלעך פּאַנאָראַמאָ
און דעם שװאַרצן ים, מיט פֿאַרעקשנטע
כװאַליעס, װאָס ברעכן זיך אױף דײַן גראַניט

דײַנע גאָרטנס, און די טרעפּ צום האַװן,
װוּ איך האָב פֿאַרבראַכט מײַן גאַנצע יוגנט ,
אַדיע, 'ס טוט מיר באַנג, אדעסאַ מאַמאַ,
איך דאַנק דיר פֿאַד האָסן מיך דעבױרן. .

דײַנע גאָרטנס, און די טרעפּ צום האַװן,
װוּ איך האָב פֿאַרבראַכט מײַן גאַנצע יוגנט ,
אַדיע, 'ס טוט מיר באַנג, אדעסאַ מאַמאַ,
איך דאַנק דיר פֿאַד האָסן מיך דעבױרן!
איך דאַנק דיר פֿאַד האָסן מיך דעבױרן!
איך דאַנק דיר פֿאַד האָסן מיך דעבױרן!
[1] Trascrizione / Transcription:

Adye, 's tut mir bang, Adesa mama.
Ikh farges nisht dayn vunderlekh panorama
un dem Shvartsn Yam mit farakshnte
khvalyes, vos brekhn zikh af dayn granit.

Dayn gortns, un di trep tsum havn
vu ik mayn gantse yugnt hob farbrakht,
adye, 's tut mir bang, Adesa mama,
ikh dank dir az du host mikh geboyrn.

Adye, 's tut mir bang, Adesa mama.
Ikh farges nisht dayn vunderlekh panorama
un dem Shvartsn Yam mit farakshnte
khvalyes, vos brekhn zikh af dayn granit.

Dayn gortns, un di trep tsu dem havn
vu ik hob farbrakht mayn gantse yugnt,
adye, 's tut mir bang, Adesa mama,
ikh dank dir far hobn mikh geboyrn.

Dayne gortns, un di trep tsu dem havn,
vu ik mayn gantse yugnt hob farbrakht,
adye, 's tut mir bang, Adesa mama,
ikh dank dir far hobn mikh geboyrn!
ikh dank dir far hobn mikh geboyrn!
ikh dank dir far hobn mikh geboyrn!

2022/3/11 - 10:57


Odessa, 7 marzo 2022
Con l’auspicio che Vladimir il Terribile,la sua armata e l’impresa di pompe funebri Wagner, i marinai russi che stanno rinnegando i loro eroi della Potëmkin, gli strateghi della salvezza dell’occidente in sintonia con il complesso militare-industriale, e le bande di soccorritori accorsi per un tot a cadavere risparmino Odessa e gli inermi.

Riccardo Gullotta - 2022/3/6 - 20:11


Bella pagina, Riccardo G., accurata e intensa, come sai comporle.
Ti chiederei, se ti è possibile (così come lo chiedo anche a Riccardo V.), di prenderti(vi) cura anche della pagina su di un'altra Odessa Mama, inserimento risalente al 2014 (anno fatidico, che ha a che fare molto con la guerra di oggi) e rimasto purtroppo senza neppure una traslitterazione.

Ti (Vi) ringrazio.
Un caro saluto

B.B. - 2022/3/6 - 20:49


@B.B.,in mente Odessa
L’unico su questo sito che può produrre delle traduzioni propriamente dette dall’yiddish e dall’ebraico è Riccardo Venturi. Il quale è stato disponibile anche in questa occasione a tradurre al suo noto livello.Grazie a lui.
Io avrei potuto produrre in extremis, copiandole, la trascrizione (senza certezza della conformità a Yivo) e la traduzione inglese.
un salutone

Riccardo Gullotta - 2022/3/8 - 13:38




Main Page

Please report any error in lyrics or commentaries to antiwarsongs@gmail.com

Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.




hosted by inventati.org