Be my woman gal I'll
Be my woman gal I'll
Be my woman gal I'll
Everydays Sunday dollar
In your hand lordy,
Everydays Sunday dollar
Stick to the promise girl that
Stick to the promise girl that
Stick to the promise girl that
Won't got married til' uh
I go free lordy,
Won't got married til' uh
Whoa Rosie,
Whoa Rosie,
When She walks she reel and
When She walks she reel and
Aint that enough to worry,
Aint that enough to worry
Whoa Rosie,
Whoa Rosie,
Be my woman gal I'll
Be my woman gal I'll
Be my woman gal I'll
Well, Rosie
Well, Rosie
Well, Rosie
Be your man
Be my woman gal I'll
Be your man
Be my woman gal I'll
Be your man
Everydays Sunday dollar
in your hand
In your hand lordy,
in your hand
Everydays Sunday dollar
in your hand
Stick to the promise girl that
You made me
Stick to the promise girl that
You made me
Stick to the promise girl that
You made me
Won't got married til' uh
I go free
I go free lordy,
I go free
Won't got married til' uh
I go free
Whoa Rosie,
hold on gal
Whoa Rosie,
hold on gal
When She walks she reel and
Rocks behind
When She walks she reel and
Rocks behind
Aint that enough to worry,
Convicts mind
Aint that enough to worry
Convicts mind
Whoa Rosie,
hold on gal
Whoa Rosie,
hold on gal
Be my woman gal I'll
Be your man
Be my woman gal I'll
Be your man
Be my woman gal I'll
Be your man
Well, Rosie
Ah, gal
Well, Rosie
Ah, gal
Well, Rosie
Ah, gal
Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/2/12 - 23:00
Language: Italian
Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös :
Riccardo Gullotta
Riccardo Gullotta
ROSIE
Sii la mia donna, ragazza,
Sii la mia donna, ragazza,
Sii la mia donna, ragazza,
Tutte le domeniche un dollaro
Nelle tue mani diamine
Tutte le domeniche un dollaro
Ragazza, mantieni la promessa che
Ragazza, mantieni la promessa che
Ragazza, mantieni la promessa che
Non mi sposerò sino a.. uh
Sarò libero diamine,
Non mi sposerò sino a.. uh
Ehi Rosie,
Ehi Rosie,
Quando lei cammina ancheggia e
Quando lei cammina ancheggia e
Non è abbastanza per preoccuparsi,
Non è abbastanza per preoccuparsi,
Ehi Rosie,
Ehi Rosie,
Ehi Rosie,
Sii la mia donna, ragazza,
io sarò il tuo uomo
Sii la mia donna, ragazza,
io sarò il tuo uomo
Sii la mia donna, ragazza,
io sarò il tuo uomo
Tutte le domeniche un dollaro
nelle tue mani
Nelle tue mani diamine
nelle tue mani
Tutte le domeniche un dollaro
nelle tue mani
Ragazza, mantieni la promessa che
mi hai fatto
Ragazza, mantieni la promessa che
mi hai fatto
Ragazza, mantieni la promessa che
mi hai fatto
Non mi sposerò sino a.. uh
sarò libero
Sarò libero diamine,
sarò libero
Non mi sposerò sino a.. uh
sarò libero
Ehi Rosie,
un momento ragazza
Ehi Rosie,
un momento ragazza
Quando lei cammina ancheggia e
sculetta
Quando lei cammina ancheggia e
sculetta
Non è abbastanza per preoccuparsi,
sono fantasie di reclusi
Non è abbastanza per preoccuparsi,
sono fantasie di reclusi
Ehi Rosie,
un momento ragazza
Ehi Rosie,
un momento ragazza
Ehi Rosie,
un momento ragazza
Contributed by Riccardo Gullotta - 2022/2/12 - 23:06
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Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Anonymous
Album : Alan Lomax Negro Prison Songs (From The Mississippi State Penitentiary)
Il Penitenziario del Mississippi
Mississippi State Penitentiary (MSP) é più comunemente noto come Parchman Farm: Le sue coordinate geografiche sono: 33°55'5.00"N 90°30'0.00"O
Jesmyn Ward é una nota scrittice afroamericana del Mississippi. Vincitrice del National Book Award per due volte, ha pubblicato tre romanzi. Quella che segue è una citazione tratta dall’incipit del Cap. 11 del suo secondo libro The Men we reaped / Gli uomini che abbiamo raccolto in cui parla della condizione degli afroamericani nello stato del Mississippi.
Parchman Farm. Origini di un inferno
1865: La guerra di secessione americana è finita, gli Stati confederati, i Sudisti, hanno perso. Abraham Lincoln abolisce la schiavitù con la ratifica del XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. La schiavitù però rientra in modo strisciante negli Stati del Sud; appare come segregazione razziale con le leggi Jim Crow, emanate dal 1877 sino al 1964. “Separati ma uguali” fu lo slogan. Dopo le lotte asperrime per abolire i Black Codes, leggi che di fatto perpetuavano la schiavitù negli Stati del Sud in contrasto con il XIII emendamento, la segregazione sembrò in quel contesto un compromesso accettabile. In breve l’apartheid fu legalizzato così come furono rese legali le pesantissime restrizioni inferte ai diritti civili degli afroamericani.
Uno degli espedienti per aggirare l’abolizione della schiavitù la fornì lo stesso XIII emendamento della Costituzione che così recita: “… except as a punishment for crime where of the party shall have been duly convicted “. Cioè la schiavitù e la costrizione personale sono ammesse come punizione di un reato a seguito di una sentenza di condanna.
Fu sufficiente stringere le maglie della legge e accusare gli afroamericani di reati minori, quali il vagabondaggio ad esempio, per aumentare la popolazione carceraria e disporre di forza lavoro a buon mercato. Ne seguì una gara per incriminare la gente di colore e per dare corso a campagne di propaganda volte a creare dei mostri orientando così gli indecisi. La schiavitù, uscita dalla porta, rientrava dalla finestra.
I detenuti, quale che fosse l’età e il genere, uomini, donne, bambini di 6 anni, furono dati in affitto con salari da fame a proprietari terrieri e imprenditori. Alla fine del XIX secolo il 25% dei detenuti aveva un‘età inferiore ai 16 anni. Da notare che tale percentuale anziché diminuire negli anni, come ci si sarebbe aspettato, rimaneva costante. Le carceri avrebbero potuto fisiologicamente contenere un numero inferiore di reclusi ma erano di fatto obbligate a marciare a pieno regime per non abbassare il profitto degli sfruttatori. Per mantenere tale stato di cose si fece leva sulla promulgazione di ulteriori leggi pretestuose ed inique riguardo ai reati minori. Due cifre rendono più delle parole il quadro: i padroni pagavano al sistema carcerario statale non più di 9 dollari al mese per ogni detenuto. Nessun detenuto riuscì a sopravvivere ad una condanna superiore a 10 anni. Lo sfruttamento raggiunse una soglia tale che in un solo anno la percentuale dei condannati deceduti raggiunse il 15%.
All’inizio del XX secolo l’affitto dei condannati non era più politicamente sostenibile da parte di una nazione che iniziava ad imporsi all’attenzione del mondo.
Nel 1901 lo Stato del Mississippi si sostituì, per così dire, ai proprietari terrieri e agli imprenditori. Acquistò piantagioni di cotone nel delta del fiume. Una di queste era la piantagione Parchman.
David Oshinsky, Premio Pulitzer per la Storia, vincitore del premio Kennedy con il libro Worse Than Slavery": Parchman Farm and the Ordeal of Jim Crow Justice / Peggio della schiavitù: l’azienda Parchman e il calvario delle leggi Jim Crow ci informa sulle condizioni di lavoro della colonia penale.
I nuovi schiavi erano costretti a lavorare senza soste dall’alba al tramonto sino a 15 ore. Aravano i campi e raccoglievano cotone, guardati a vista da agenti armati, in condizioni ambientali estreme con temperature sino a 37 °C e umidità elevata. La mortalità era alta, tra le cause più frequenti malaria, polmonite, deperimento, colpi di calore, intossicazione per ulcerazione provocata dallo sfregamento dei ceppi sulle gambe. Tra gli strumenti più frequentemente usati per infliggere punizioni c’era Black Annie, una cintura di pelle di 1 metro, larga 15 cm.
Nel 1917 gli afromericani costituivano ben il 90% della popolazione carceraria di Parchman Farm. Il 38% di loro scontavano l’ergastolo, il 58 % una condanna superiore ai 10 anni.
Nel 1961 163 Freedom Riders, attivisti per i diritti civili agli afroamericani, che avevano raggiunto il Mississippi furono incarcerati a Parchman. Le celle misuravano 1,9 x 2,5 metri, con letto a castello, gabinetto e lavabo. Vietata la posta, doccia una volta la settimana, luci accese 24H.
Due considerazioni da sole danno un’idea sull’ inferno chiamato Parchman. La prima: ancora nel 1972 a guardia degli altri detenuti venivano impiegati degli ergastolani armati di fucile. La seconda: nello stato del Mississippi attualmente la pena al detenuto che viene trovato in possesso di componenti di cellulari va da 3 a 12 anni di carcere.
Tra il 2001 e il 2014 il tasso di mortalità dei detenuti a Parchman è stato di 51 l’anno. Tra il 2015 e il 2016
In 6 mesi si sono verificate 18 morti, di cui 5 per motivi di salute. Nel 2020 si sono registrati 5 omicidi in una settimana.
Tra il 1954 e il 1998 le esecuzioni capitali sono state 35, eseguite nella camera a gas che ha sostituito la sedia elettrica. Dal 1998 al 2021 le esecuzioni capitali sono state 18, eseguite con iniezione letale. Il Governatore dello stato del Mississippi è la sola persona che può concedere la grazia, ma nella storia sino ad oggi non è stato mai emesso un atto di clemenza.
Popolazione carceraria negli USA oggi
Le statistiche più recenti della popolazione carceraria statunitense sono le seguenti:
Detenuti presenti nelle prigioni locali, statali e federali nel 2019: 2.068.800
Condannati all’ergastolo nel 2020: 203.865
Tasso di carcerazione per 100.000 abitanti: 629 (Turchia 347, Russia 323, Cina 119, Italia 93, Olanda 60)
In altri termini, mentre la popolazione degli Usa è il 5% della popolazione mondiale, la sua popolazione carceraria costituisce il 24% del totale nel mondo, quasi un quarto.
Tasso di carcerazione dei neri per 100.000 abitanti nel 2018: 1.501 (un rapporto di 5,6 rispetto ai bianchi)
Per quanto riguarda i diritti dei detenuti, nel 2010 la Corte di Appello federale ha sentenziato che
prisoners have no enforceable right to be paid for their work under the Constitution or international law … The Constitution does not provide prisoners any substantive entitlement to compensation for their labor…Although the Constitution includes, in the Thirteenth Amendment, a general prohibition against involuntary servitude, it expressly excepts from that general prohibition forced labor "as a punishment for crime whereof the party shall have been duly convicted.
Per I detenuti la Costituzione non è valida, prevale il XIII emendamento che legalizza i lavori forzati come pena per il reato commesso.
Fonti
World prison Brief
Pew Research Center
The Sentencing Project
Prison Legal News
Death Penalty Information Center
Jurist
New York Times
[Riccardo Gullotta]