Baracche di legno e filo spinato
Nell’inferno di fame del '44
Uniformi nel campo di donne e bambini
Bocche inutili non parlano più
Sirena che suona tutti quanti giù in fila
Pane nero e miseria pancia vuota che grida
Lavorare e marciare,digiunare e sparire
Bocche inutili non si sentono più
Lavorare e marciare, digiunare e sparire
Bocche inutili non si sentono più
Il vento che fischia sulla pianura
Il freddo e l’inverno che mette paura
Vanghe da piantare nella terra grigia e dura
Bocche inutili non mangiano più
Vanghe da piantare nella terra bassa e dura
Bocche inutili non mangiano più
Donne senza nome, donne senza voce
Bocche inutili, non esistono più
Figli della terra, figli della guerra
Bocche inutili non esistono più
Nell’inferno di fame del '44
Uniformi nel campo di donne e bambini
Bocche inutili non parlano più
Sirena che suona tutti quanti giù in fila
Pane nero e miseria pancia vuota che grida
Lavorare e marciare,digiunare e sparire
Bocche inutili non si sentono più
Lavorare e marciare, digiunare e sparire
Bocche inutili non si sentono più
Il vento che fischia sulla pianura
Il freddo e l’inverno che mette paura
Vanghe da piantare nella terra grigia e dura
Bocche inutili non mangiano più
Vanghe da piantare nella terra bassa e dura
Bocche inutili non mangiano più
Donne senza nome, donne senza voce
Bocche inutili, non esistono più
Figli della terra, figli della guerra
Bocche inutili non esistono più
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Scritta da Stefano Bellotti e Giovanni Rubbiani
“Bocche inutili” è il nuovo brano che Cisco ha scritto e firmato per la colonna sonora dell’omonimo film diretto da Claudio Uberti. La pellicola racconta delle condizioni di vita drammatiche di alcune donne ebraiche all’interno di un campo di concentramento, durante la seconda guerra mondiale e il brano è nato in seguito a un invito sul set del cantautore emiliano. La produzione uscirà con la distribuzione nelle sale in concomitanza con le celebrazioni del “Giorno della memoria” il 27 gennaio 2022.
Il brano è arrangiato con suoni folk e tradizionali per ricreare il sound popolare di quel periodo, suonato con chitarre acustiche, fisarmonica e armonica a bocca.
La pellicola è stata registrata a Carpi mentre alcune scene sono state riprese presso l’ex campo di concentramento di Fossoli di Carpi, a circa sei chilometri dal centro modenese. Destinato inizialmente ai militari nemici, nel dicembre del 1943 il sito è trasformato dalla Repubblica Sociale Italiana in campo di concentramento per ebrei. Dal marzo del 1944 diventa campo poliziesco e di transito, utilizzato dalle SS come anticamera dei lager nazisti. Lo scrittore Primo Levi rievoca la sua breve esperienza a Fossoli nelle prime pagine di “Se questo è un uomo” e nella poesia “Tramonto a Fossoli”.
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