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Płyną Okręty... (Quasi una fantasia)

Władysław Szlengel
Langue: polonais


Władysław Szlengel

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[1938/39]
Versi di Władysław Szlengel
Messa in musica dagli Hańba!, un gruppo di Cracovia che ha come progetto il racconto musicale della Polonia tra le due guerre.
Nell'album intitolato "1939"
Testo trovato sul blog Donki Świat Poezji

1939

Nel luglio del 1938, solo poco tempo prima della conferenza di Wannsee del gennaio 1942, quella dove i nazisti adottarono la "soluzione finale della questione ebraica", nella località francese di Évian-les-Bains si tenne un'altra decisiva conferenza. Voluta dal presidente statunitense Roosevelt, partecipi 32 paesi aderenti allla Società delle Nazioni, l'incontro si prefiggeva di trovare una soluzione condivisa all'emigrazione degli ebrei dalla Germania e dall'Austria appena annessa, emigrazione consentita e caldeggiata dalle autorità naziste, parliamo pure di emigrazione forzata.
Paesi "civilissimi" come Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Belgio, Danimarca, Olanda, Australia,... si rifiutarono di accogliere se non quote assolutamente irrisorie di profughi ebrei... Gli ebrei sono dei "pericolosi socialisti", gli ebrei "potrebbero togliere lavoro ai nostri operai e commercianti", "dare asilo agli ebrei di Germania e Austria potrebbe aprire ad una vasta immigrazione da paesi dell'Europa orientale... gli ebrei "in fondo, se la sono cercata"...



Riporto da Évian, 6 luglio 1938: quando i migranti (ebrei) furono traditi, di Pietro Greco (da Il BoLive dell'Università di Padova):

A Évian-les-Bains la conferenza, iniziata il 6 luglio, procede fino al 15. In nove giorni di confronto, gli egoismi nazionali non vengono superati, ma, se possibile, acuiti. Le grandi potenze, non solo la Gran Bretagna e la Francia, ma anche gli Stati Uniti di Roosevelt, si oppongono all’idea dell’immigrazione illimitata. Noi abbiamo giù raggiunto il punto di saturazione, sostiene il rappresentante della Francia. Noi non possiamo allargare le maglie degli ingressi in Palestina, incalza il rappresentante di Sua Maestà Britannica.

Ancora più acidi sono le medie potenze. "Per noi uno solo sarebbe di troppo", risponde il delegato del Canada a chi gli chiede: su base volontaria, quanti migranti ebrei potete accogliere?

"Noi non abbiamo nessun vero problema razziale in Australia e non siamo disposti a importarlo e favorire una vasta immigrazione straniera", gela un po’ tutti il colonnello Thomas White, rappresentante dell’Australia.

E sì che né il Canada né l’Australia hanno problemi di spazio o di affollamento. Il Messico, la Danimarca e l’Olanda acconsentono a dare asilo a qualche centinaio di ebrei. La verità è che tra i 32 paesi convenuti, solo la Repubblica di San Domingo e la Bolivia accettano una quota di immigrati soddisfacente (sulla base della grandezza e della popolazione dei due paesi). Santo Domingo ne ospiterà 10.000 cui, due anni dopo, il generale Rafael Leonidas Trujillo regalerà 26.000 acri di terreno. La Bolivia, invece, entro tre anni darà rifugio a 30.000 ebrei.

In definitiva, l’unico risultato della Conferenza di Évian-les-Bains è la creazione del Comitato Intergovernativo per i rifugiati (IGC), che nel corso di 12 mesi si riunirà tre volte senza cavare un ragno dal buco. Poi lo scoppio della Seconda guerra mondiale, l’1 settembre 1939, farà passare tutto in secondo piano.

Morale: di fronte al dramma che si sarebbe trasformato nella peggiore tragedia della storia, i rappresentanti dei paesi liberi e democratici partiranno da Évian il 15 luglio senza nessun alcun accordo, se non quello di mantenere le quote e le modalità di immigrazione già esistenti.

Gli ebrei sono stati traditi.


La storia successiva è nota. Tra il 9 e il 10 novembre è la “notte dei cristalli”: una vera e propria caccia all’ebreo. La spinta a migrare diventa disperata.

No, i permessi di espatrio concessi dai nazisti non bastano. Lo scoglio da superare sono spesso – troppo spesso – i permessi di transito e quelli di ingresso nei paesi di accoglienza. Decine, centinaia di migliaia non li ottengono. Prendiamo il caso degli Stati Uniti di Roosevelt, il paese tutto sommato più generoso. Le statistiche ci dicono che, prima dell’inizio della guerra, i profughi ebrei che raggiungono gli Usa sono 85.000. Ma le domande, a tutto il mese di giugno 1939, erano state più di 300.000.

Quanto alla Francia, «terra d’asilo e di libera discussione […] fedele alle sue più antiche tradizioni di ospitalità universale», nel febbraio 1939 rimanderà indietro gli ebrei che la Germania tenta di espellere. Quasi tutti moriranno a Dachau.

No, davvero i migranti ebrei non sono stati aiutati dai paesi liberi e democratici: la loro unica speranza. E per questo molti hanno pagato con la vita.

Un episodio spiega più di diverse analisi.



Il 13 maggio 1939, dal porto di Amburgo salpa un transatlantico. Si chiama St. Louis. A bordo ha 937 profughi, quasi tutti ebrei. Il comandante, un eroico capitano tedesco, Gustav Schröder, li vuole salvare, mettendo a rischio il suo lavoro e la sua libertà.

Così il St. Louis attraversa l’Atlantico e attracca a Cuba. Solo in 22 riescono a scendere. Tutti gli altri sono respinti.



Gustav Schröder fa allora rotta verso gli Stati Uniti. Respinti.

La nave fa rotta verso il Canada. Respinti.

Sono clandestini, non hanno diritti.

Si ritorna in Europa. Il Belgio concede l’attracco nel porto di Anversa. A patto che ci sia un’equa ripartizione di quei profughi senza diritti. Il 17 giugno 1939, un mese e quattro giorni dopo la partenza, ai clandestini sfiniti viene concesso finalmente di sbarcare. L’Inghilterra ne accoglie 288, la Francia 224, l’Olanda 181 e il Belgio stesso 214. Di questi sopravvivono alla guerra solo in 365. Il resto muore. Molti nei campi di sterminio di Auschwitz e di Sobibor.
płyną okręty po bezdrożach
po oceanach i po morzach
płyną dniami płyną nocami
płyną okręty z uchodźcami
jadą i jadą – tu i tam
pukają do portów i do bram
a świat się zamknął zaryglował
więc płyną w nieskończony rejs
bo gdzie pojadą – wszędzie słowa
wyryte na bramach –

NIE MA MIEJSC!

płyną okręty płyną okręty
poprzez lazury i poprzez odmęty
okręt jest trumną – nie okrętem
lazur jest czarnym atramentem
starczyłoby tego atramentu
aby napisać miliard listów
by odpowiedzi dać nie mniej
miliard listów bez sentymentów
dwa słowa tylko:

NIE MA MIEJSC!

więc pozostają na okrętach
aby się włóczyć po odmętach
ni to korsarze – ni to piraci
ani dziwacy – jacyś bogaci
ani herosi – ni włóczykije
ludzie bez jutra – dusze niczyje
ludzie wypluci z ludzkich kniei
ludzie dla których:

NIE MA MIEJSC!

kręci się kręci kula świata
w skarby i cuda tak bogata
słońce ją poświeci – kwieciem się mai
tyle ma lądów – tyle krai
nagle stanęła – czy chce mieć lżej?
proszę wysiadać –

NIE MA MIEJSC!

płyną okręty…
płyną okręty…
płyną okręty z uchodźcami…

envoyé par Bernart Bartelby - 11/12/2021 - 19:16



Langue: anglais

Traduzione inglese di Marta Ziegler della versione degli Hańba!, dal sito ufficiale del gruppo.
THE SHIPS ARE SAILING

The ships are sailing through the barrens
Throughout the oceans and the seas
The ships are sailing days and nights
The ships are sailing loaded with refugees
Sailing and sailing here and there
Knocking to every port and gate
But the world is locked and bolted
Cause everywhere they go they read: NO PLACES LEFT

So they stay on those ships
To wander around the ocean depths
Not corsairs, nor pirates,
not heroes, nor ramblers
people with no tomorrow, souls of no one
people spat out of the man all those for
whom there are no places left

The ships are sailing, ships are sailing
Through the azures, through the whirls
The ship is a coffin, not a boat
Azure is black ink
So they sail into this endless cruise
and on the gates the sign says: no places left

The globe is spinning around
Rich in wonders and resources
Suddenly it stops - is it the weight?
Please step off – no places left

envoyé par B.B. - 12/12/2021 - 15:45


Protagonisti di questa amara e disperata poesia sono gli ebrei alla vigilia del loro Olocausto, ma potrebbe trattarsi di qualunque migrante e profugo di oggi... Sono trascorsi 80 anni da quei fatti ed il cuore di pietra della Fortezza Europa non è cambiato...


B.B. - 12/12/2021 - 16:03




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