Le spie controllavano i respiri
I giorni dispari per fare l'amore
Il terremoto, la diossina e l'alluvione
Facevano guadagnare un milione
Un miliardo al maliardo
Un miliardo al maliardo
Kappler è scappato nel baule della zia
Il ministro le pratiche evadeva
E con calma sorrideva
E con calma sorrideva
E con calma sorrideva
E con calma sorrideva
Per Cefis, Arbore e Rumor
Il lavoro non è un problema, no
Ma solo una ragazza scema
Ma solo una ragazza scema
Ma solo una ragazza scema
Ma solo una ragazza scema
La disoccupazione è marginale
Per l'occupazione baronale
Una questione un po' venale
L'ancora di salvezza è
Al momento opportuno
Una carezza
Ma più ancora il selvaggio
Ma meglio ancora sabotaggio
Ma più ancora il selvaggio
Ma meglio ancora sabotaggio
Con le nuvole che rompono i muri
E la neve nelle vene con tante pene
Con un bacio sulla bocca
Una boccia un po' sciocca
Con la coca e con la scocca
Tutti quanti insieme
Tutti quanti insieme a Bocca
Tutti quanti insieme a Bocca
Tutti quanti insieme a Bocca
Tutti quanti insieme a Bocca
Il mio lavoro dev'essere pagato
Per lo sfruttamento anticipato
I non vivi intercettano fra presenti
I non morti fra gli assenti
Il risorgimento dei 500
Che con il banco di Roma
Son sicuri di non stare in coma
Ma con i caschi sulla faccia
Con le armi proprio in tasca
Con gli assegni e senza pegni
Hanno lo sballo assicurato
Dalla strategia dello stato
Dalla strategia dello stato
Dalla strategia dello stato
Dalla strategia dello stato
Se la cava il presidente
Non gli fa mai male un dente
Né il pezzente né il deficiente
I prezzi non aumentano
Lievitano come i dolci
Se li mangia i giorni tutti
Con la Rolls e coi debutti
Con la Rolls e coi debutti
Con la Rolls e coi debutti
Con la Rolls e coi debutti
Se le mosche che ti mangi
Senza ali e senza pali
Senza picchi per la testa
Senza gioia per la festa
Sono mosche e sono losche
Sono fosche e sono cosche
Sono mosche e sono losche
Sono fosche e sono cosche
Sono mosche e sono losche
Sono fosche e sono cosche
Sono mosche e sono losche
Sono fosche e sono cosche
I giorni dispari per fare l'amore
Il terremoto, la diossina e l'alluvione
Facevano guadagnare un milione
Un miliardo al maliardo
Un miliardo al maliardo
Kappler è scappato nel baule della zia
Il ministro le pratiche evadeva
E con calma sorrideva
E con calma sorrideva
E con calma sorrideva
E con calma sorrideva
Per Cefis, Arbore e Rumor
Il lavoro non è un problema, no
Ma solo una ragazza scema
Ma solo una ragazza scema
Ma solo una ragazza scema
Ma solo una ragazza scema
La disoccupazione è marginale
Per l'occupazione baronale
Una questione un po' venale
L'ancora di salvezza è
Al momento opportuno
Una carezza
Ma più ancora il selvaggio
Ma meglio ancora sabotaggio
Ma più ancora il selvaggio
Ma meglio ancora sabotaggio
Con le nuvole che rompono i muri
E la neve nelle vene con tante pene
Con un bacio sulla bocca
Una boccia un po' sciocca
Con la coca e con la scocca
Tutti quanti insieme
Tutti quanti insieme a Bocca
Tutti quanti insieme a Bocca
Tutti quanti insieme a Bocca
Tutti quanti insieme a Bocca
Il mio lavoro dev'essere pagato
Per lo sfruttamento anticipato
I non vivi intercettano fra presenti
I non morti fra gli assenti
Il risorgimento dei 500
Che con il banco di Roma
Son sicuri di non stare in coma
Ma con i caschi sulla faccia
Con le armi proprio in tasca
Con gli assegni e senza pegni
Hanno lo sballo assicurato
Dalla strategia dello stato
Dalla strategia dello stato
Dalla strategia dello stato
Dalla strategia dello stato
Se la cava il presidente
Non gli fa mai male un dente
Né il pezzente né il deficiente
I prezzi non aumentano
Lievitano come i dolci
Se li mangia i giorni tutti
Con la Rolls e coi debutti
Con la Rolls e coi debutti
Con la Rolls e coi debutti
Con la Rolls e coi debutti
Se le mosche che ti mangi
Senza ali e senza pali
Senza picchi per la testa
Senza gioia per la festa
Sono mosche e sono losche
Sono fosche e sono cosche
Sono mosche e sono losche
Sono fosche e sono cosche
Sono mosche e sono losche
Sono fosche e sono cosche
Sono mosche e sono losche
Sono fosche e sono cosche
envoyé par Alberto Scotti - 16/11/2021 - 17:47
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Chi bazzica l’odierna scena indie si stupirà forse della modernità di questa voce, una modernità fatta di coraggio e di grande libertà creativa, del tutto lontana sia dal bel canto sia dagli stilemi del rock italico dell’epoca, per volgersi invece a quanto di più stimolante veniva dall’estero. Prendete, a controprova, “Le mosche non hanno anima” che originariamente chiudeva il lato A: si tratta di un pezzo duro, di forte denuncia politico-sociale, che si muove sostanzialmente su due accordi, con un esplicito riferimento musicale al Lou Reed di “Walk in the wild side” e un testo di indubbia forza espressiva.
Verso la stratosfera - Roberta D'Angelo - 1978 - ...Abitare a Cinecittà...)