Piazza del Sud
spersa tra le montagne aride
solitaria sentinella della nostra infanzia
Piazza del Sud
È là
è là che apparvero i briganti
Fieri, dritti sui loro piedi
con le facce scavate
a gridare ai quattro venti
che questa
terra aveva fame
I briganti contadini e rubagalline
Messi in carcere
per aver rubato la gallina del principe
falegnami fabbri
loro
le vere bandiere
i veri stendardi
i veri segnali
di una lotta di classe
di una lotta di popolo
tanti ne morirono
E accesero un fuoco
un fuoco di libertà
per le generazioni future
che mai
Che mai morisse
Piazza del Sud
un pezzo di passato
e un prezzo di presente
e un pezzo di futuro
che affonda le sue radici
nella memoria della gente
Piazza del Sud
iluogo dove si incontrano gli amici
A fare chiacchiere
a parlare dei parenti morti
o degli amici partiti
le tue mani
I tuoi piedi
le tue gambe
Basilicata un milione di abitanti
500 mila emigrati
Piazza del Sud
se lassù non troveremo
qualcuno col cuore grande come il nostro
e là è là che torneremo a lottare
E a combattere
E ad essere briganti di nuovo
spersa tra le montagne aride
solitaria sentinella della nostra infanzia
Piazza del Sud
È là
è là che apparvero i briganti
Fieri, dritti sui loro piedi
con le facce scavate
a gridare ai quattro venti
che questa
terra aveva fame
I briganti contadini e rubagalline
Messi in carcere
per aver rubato la gallina del principe
falegnami fabbri
loro
le vere bandiere
i veri stendardi
i veri segnali
di una lotta di classe
di una lotta di popolo
tanti ne morirono
E accesero un fuoco
un fuoco di libertà
per le generazioni future
che mai
Che mai morisse
Piazza del Sud
un pezzo di passato
e un prezzo di presente
e un pezzo di futuro
che affonda le sue radici
nella memoria della gente
Piazza del Sud
iluogo dove si incontrano gli amici
A fare chiacchiere
a parlare dei parenti morti
o degli amici partiti
le tue mani
I tuoi piedi
le tue gambe
Basilicata un milione di abitanti
500 mila emigrati
Piazza del Sud
se lassù non troveremo
qualcuno col cuore grande come il nostro
e là è là che torneremo a lottare
E a combattere
E ad essere briganti di nuovo
Contributed by Dq82 - 2021/9/29 - 11:34
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Parole e musica di Antonio Infantino
Nell'album "La Morte Bianca - Tarantata dell'Italsider", con il Gruppo di Tricarico (o I Tarantolati di Tricarico), Fonit Cetra / Folkstudio
"La morte bianca" è il secondo disco attribuito ad Antonio Infantino e al suo Gruppo di Tricarico. Viene pubblicato dall'etichetta Folkstudio nel 1976 e distribuito dalla Fonit Cetra. Come sempre questo vinile non è stato ristampato negli anni a seguire. Il lato A del disco contiene la lunga suite "La morte bianca (Tarantata dell'Italsider)", una denuncia sulle morti nei luoghi di lavoro e sullo sfruttamento dei lavoratori nello stabilimento Italsider di Taranto. E' forse il testo più politico scritto da Infantino. "Stare lì, in trance, davanti alla macchina. All'improvviso arriva la morte in fabbrica, arriva la morte bianca". Con questo brano il Gruppo di Tricarico raggiunge la vetta più alta della canzone di denuncia. Il lato B offre quattro brani, uno dei quali incentrato sul tema dell'emigrazione (America, riso e fagioli). Sia "America, riso e fagioli" che "Piazza del Sud" si discostano dai ritmi ossessivi della tarantata. "La Gatta Mammona" verrà ripresa nel 1999 da Infantino con i 99 Posse. L'album è stato registrato a Roma, nello Studio Junior.
verso la stratosfera