Giù in Africa a Pombo nel Congo
regione Kinkenda, lì nasce la sua vicenda
era un re senza corona
come il padre Umberto in Africa a cercare fortuna
lì ci trovò un’altra luna
aveva la pelle d'ebano era Mabeta Zibu
era la prossima regina figlia del capo tribù
laggiù venne alla luce un mulatto tremendo
doppio campione europeo di boxe
cittadino del mondo
da quella coppia là nasceva il talento
era l’anno del ruggito era Jacovacci il portento
era uno nove zero due, nome Leone quello del papa
e della bandiera delle prime persone
tre anni di vita lui cambiava nazione
cresceva a Roma Italia prima emozione
in quel periodo qui era cosa scientifica
l'inferiorità della gente dall'Africa.
Studiosi impettiti con la mente malefica
Leone non crebbe affatto con la mano pacifica
un po' in collegio un po’ con i nonni
l’unico nero giù a Frascati in quegli anni chissà i danni.
imparò a usare le mani come le armi
e dal mare quel giorno il porto di Taranto era piccolo
a sedici anni imbarcato per la guerra
British Army, mò ce piazzo qualche sberla.
Dopo due anni vive a Londra
quattordici prime vittorie consecutive.
Cambiò nome: John Douglas Walker.
Di dov'è? Non si capisce
parlano i pugni non le interviste...
chi è?
Dalla stazza alla presunta razza Leone ci imbarazza
ed è il fascismo che in quegli anni in Italia impazza
ma il fatto è che mò a Roma lo ama tutta la piazza
per le pizze che piazza e per la forza che non smorza
coraggio! In piedi davanti a una società
che non riconosce niente della sua italianità
è dura, vince tutto ma non può ottener la cintura
il campione non si misura il campione ha paura
Mette giù quello europeo dei medi e medio massimi
ma sui giornali fasci solo trafiletti ai margini
tanti incontri trucchi arbitri del regime
ma il leone vuole prede non le bricioline signorine
quattordici prime vittorie consecutive
prima Londra adesso Francia
ma dov’è che il suo cuore vive?
c’ha l'accento romano la gente se ne accorge
un nome si diffonde un cognome che risorge
Leone Jacovacci nero di Roma primo emblema
Duce! Duce! C’è un primo problema
la sfida per il titolo non veniva assegnata
qualche incontro perso per vittoria truccata
giornali lo attaccano la pelle non è abbronzata
cittadinanza pugilistica posticipata
Leone! Primo grande campione
afro italiano seconda generazione
spauracchio della nazione
regione Kinkenda, lì nasce la sua vicenda
era un re senza corona
come il padre Umberto in Africa a cercare fortuna
lì ci trovò un’altra luna
aveva la pelle d'ebano era Mabeta Zibu
era la prossima regina figlia del capo tribù
laggiù venne alla luce un mulatto tremendo
doppio campione europeo di boxe
cittadino del mondo
da quella coppia là nasceva il talento
era l’anno del ruggito era Jacovacci il portento
era uno nove zero due, nome Leone quello del papa
e della bandiera delle prime persone
tre anni di vita lui cambiava nazione
cresceva a Roma Italia prima emozione
in quel periodo qui era cosa scientifica
l'inferiorità della gente dall'Africa.
Studiosi impettiti con la mente malefica
Leone non crebbe affatto con la mano pacifica
un po' in collegio un po’ con i nonni
l’unico nero giù a Frascati in quegli anni chissà i danni.
imparò a usare le mani come le armi
e dal mare quel giorno il porto di Taranto era piccolo
a sedici anni imbarcato per la guerra
British Army, mò ce piazzo qualche sberla.
Dopo due anni vive a Londra
quattordici prime vittorie consecutive.
Cambiò nome: John Douglas Walker.
Di dov'è? Non si capisce
parlano i pugni non le interviste...
chi è?
Dalla stazza alla presunta razza Leone ci imbarazza
ed è il fascismo che in quegli anni in Italia impazza
ma il fatto è che mò a Roma lo ama tutta la piazza
per le pizze che piazza e per la forza che non smorza
coraggio! In piedi davanti a una società
che non riconosce niente della sua italianità
è dura, vince tutto ma non può ottener la cintura
il campione non si misura il campione ha paura
Mette giù quello europeo dei medi e medio massimi
ma sui giornali fasci solo trafiletti ai margini
tanti incontri trucchi arbitri del regime
ma il leone vuole prede non le bricioline signorine
quattordici prime vittorie consecutive
prima Londra adesso Francia
ma dov’è che il suo cuore vive?
c’ha l'accento romano la gente se ne accorge
un nome si diffonde un cognome che risorge
Leone Jacovacci nero di Roma primo emblema
Duce! Duce! C’è un primo problema
la sfida per il titolo non veniva assegnata
qualche incontro perso per vittoria truccata
giornali lo attaccano la pelle non è abbronzata
cittadinanza pugilistica posticipata
Leone! Primo grande campione
afro italiano seconda generazione
spauracchio della nazione
Contributed by dq82 - 2021/8/23 - 09:58
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Il pugile del duce O.S.T.
Leone Jacovacci (Sanza Pombo, 19 aprile 1902 – Milano, 16 novembre 1983) è stato un pugile italiano, campione italiano ed europeo dei pesi medi nel 1928.
Leone Jacovacci nasce in Congo, figlio dell’italiano Umberto e dell’indigena Zibu; nel 1902 torna in Italia con padre e viene registrato all’anagrafe come cittadino italiano. Scappato di casa, allo scoppio della prima guerra mondiale riesce a cambiare identità e ad arruolarsi nella marina inglese col nome di John Douglas Walcker. Impara a tirare di boxe, ha stoffa e così – negli anni 20 – combatte in Francia sotto le mentite spoglie dell’afroamericano Jack Walker. Pian piano però riaffiora in lui il desiderio di rivendicare le proprie origini italiane e, con determinazione, farà di tutto per farsi riconoscere italiano da un’Italia mussoliniana e non ancora espressamente razzista che, imbarazzata da questo suo figlio mulatto e popolarissimo, tenterà invece di rinnegarlo e dimenticarlo, in particolare dopo l’epico incontro del 1928 che vide il “Nero di Roma” Jacovacci mettere ko il bianchissimo “toro fascista” Mario Bosisio.
Lo storico Mauro Valeri ha riscoperto questa storia, mettendola nero su bianco nel volume Nero di Roma. Storia di Leone Jacovacci, l’invincibile mulatto italico, Palombi 2008; Tony Saccucci, professore di storia e filosofia al liceo Mamiani di Roma ne ha voluto trarre un documentario, sul “pugile del duce” e non solo.
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