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Zu Potsdam unter den Eichen

Bertolt Brecht
Language: German


Bertolt Brecht

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Ah si... la guerre de quatorze n'avait pas eu lieu
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Spruch
(Bertolt Brecht)


[1928]
Text: Bertolt Brecht. Musik: Kurt Weill
Lyrics: Bertolt Brecht. Music: Kurt Weill
Testo: Bertolt Brecht. Musica: Kurt Weill

bertoldobrecht


Interpreti / Performers:

Lotte Lenya
Ute Lemper
Milva


Faceva originalmente parte del Berliner Requiem (Requiem Berlinese), "piccola cantata dopo le poesie di Brecht", commissionato dalla Reichs-Rundfunkgesellschaft per essere trasmesso dalla stazione radio di Francoforte. Fu eseguito per la prima volta nel maggio del 1929. La canzone fu scritta soltanto per voci maschili, con accompagnamento di orchestra a fiati; fu poi arrangiata come "coro operaio" per le corali amatoriali (ora come allora diffusissime in Germania). Dopo la morte di Weill, il direttore d'orchestra Walter Goehr eseguì un altro arrangiamento per voce solista, espressamente per Lotte Lenya.

This piece was part of the original Berliner Requiem, "a little cantata after poems by Brecht", commissioned by the Reichs-Rundfunkgesellschaft for radio broadcast from Frankfurt and first performed in May 1929. The song was written for male voices only, with an accompaniment of wind orchestra, and later arranged as a "workers chorus" for amateur choral groups. After Weill's death the conductor Walter Goehr made another arrangement for solo voice, for Lotte Lenya.

*

La canzone racconta di una manifestazione inscenata a Potsdam da un gruppo di reduci della ‎Grande Guerra, una piccola protesta contro quel grande massacro (vi viene citato il famigerato ‎‎“Chemin des Dames”, una strada francese nel dipartimento dell'Aisne che fu teatro di alcune ‎sanguinosissime battaglie tra il 1916 ed il 1918) durante la quale viene portata in corteo una bara ‎con su scritto “Ad ogni soldato il suo ritorno a casa”. Naturalmente i manifestanti vengono dispersi ‎a gran colpi di manganello dalla polizia dell’allora presidente del Reich, il generalissimo Paul von ‎Hindenburg …‎
Zu Potsdam unter den Eichen
Im hellen Mittag ein Zug
Vorn eine Trommel und hinten eine Fahn
In der Mitte einen Sarg man trug

Zu Potsdam unter den Eichen
Im hundertjährigen Staub
Da trugen sechse einen Sarg
Mit Helm und Eichenlaub

Und auf dem Sarg mit Mennigerot
Da war geschrieben ein Reim
Die Buchstaben sahen häßlich aus:
"Jedem Krieger sein Heim!"

Das war zum Angedenken
An manchen toten Mann
Geboren in der Heimat
Gefallen am Chemin des Dames

Gekrochen einst mit Herz und Hand
Dem Vaterland auf den Leim
Belohnt mit dem Sarge vom Vaterland:
Jedem Krieger sein Heim!

So zogen sie durch Potsdam
Für den Mann am Chemim des Dames
Da kam die grüne Polizei
Und haute sie zusamm'.

Contributed by jacopo - 2007/8/29 - 23:30




Language: Italian

Traduzione italiana da “Bertolt Brecht. Poesie politiche”, a cura di Enrico Ganni, Einaudi 2015

A POTSDAM SOTTO LE QUERCE

A Potsdam sotto le querce
in pieno mezzogiorno un corteo,
davanti un tamburo e dietro una bandiera
e una bara nel mezzo.

A Potsdam sotto le querce
una bara, tra una polvere vecchia
di secoli, portavano in sei
con elmo e fronde di quercia.

E un verso, stava scritto
con il minio, sulla bara,
le lettere erano odiose:
«A ogni guerriero la sua casa!»

Questo per ricordare
i morti, erano tanti,
nati nella loro patria
caduti a Chemin des Dames.

Con la mano e con il cuore lui s’era
fatto fregare per la patria,
gli davano una bara in compenso.
A ogni guerriero la sua casa!

Cosí attraversarono Potsdam per l’uomo
dello Chemin des Dames, ma quelli
della polizia verde arrivarono,
li fecero a brandelli.

Contributed by Bernart Bartleby - 2015/3/17 - 11:53




Language: French

Traduzione francese da Médiathèque – Cité de la Musique
SOUVENIRS (POTSDAM)‎

À Potsdam sous les chênes par
Un clair midi tout un convoi :‎
Tambour devant, drapeau derrière,‎
Au milieu le cercueil porté.‎

À Potsdam sous les chênes par
Une poussière séculaire
Six hommes portaient un cercueil
Avec casque et feuilles de chêne.‎

Et sur le cercueil, au minimum,‎
On avait écrit une phrase
En caractères plutôt laids :‎
‎« À chaque soldat son chez soi ! »‎

Cela c’était en souvenir
De plus d’un homme tombé mort
Qui naquit au pays d’ici
Et mourut au Chemin des Dames.‎

Lui, du coeur, de la main, donna
Dans le panneau de la Patrie
Qui d’un cercueil le récompense :‎
À chaque soldat son chez soi !‎

Ils allaient ainsi par Potsdam
Pour celui du Chemin des Dames.‎
Alors vint la police verte,‎
Matraqua d’une poigne experte.‎

Contributed by Dead End - 2013/2/11 - 16:51


La poesia – oltre che essere interpretata da Ernst Busch in “Es kommt der Tag”, ottava ‎pubblicazione della serie “Rote Reihe” dell’Aurora-Schallplatten – fu messa in musica anche da ‎‎Hanns Eisler nella sua “Deutsche Sinfonie, Op. 50” composta a più riprese tra il 1935 ed ‎il 1947 ma completata solo nel 1957, qualche anno prima della sua morte.‎

Deutsche Sinfonie, Op. ‎‎50

Dead End - 2013/2/11 - 17:12




Language: Italian

La versione italiana di Luigi Lunari, interpretata da Milva nell'album "Brecht" del 1975, registrato dal vivo al Teatro Metastasio di Prato.

Brecht


Milva, "A Potsdam, sotto le querce", 2008
SOTTO LE QUERCE DI POTSDAM

A Potsdam, sotto le querce
Nel sole un corteo passa e va
Trombe e bandiere abbrunate
Tamburi scordati che fan, rataplan!

A Potsdam, sotto le querce
In mezzo al corteo una bara c'è
In alta tenuta la portano
Sei uomini del re.

Una frase scritta sta
In lettere eterne di bronzo
Come i cannoni, che dice così:
“Chi per la patria muor, vissuto è assai
Chi per la patria muor, non muore mai”.

A Potsdam, sotto le querce
Ricordavano così
I tanti nati a casa loro
E morti senza un perché.

Truffati dalla loro patria
In cambio della breve vita
Una bara in lettere di bronzo
Una menzogna ben scolpita.

A Potsdam, sotto le querce
Il corteo ingombrava la via
Finché con quattro bastonate
Lo disperse la polizia.

Contributed by B.B. - 2020/4/18 - 16:33




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