Quello m’ha detto che sembravo Auschwitz.
E mi son fatto un sogno, un treno in blumo
con la mia faccia in faccia e un fumo d’hashish
sopra a binari d’ossi - i miei, presumo.
Mi vedi qui che sono tutto un grumo,
che mi frantumo le parole in bocca,
ma non mi chiedi niente e me l’assumo,
la giusta ritorsione che mi tocca.
Siam criminali uguali, non rimostro:
io non vi ho detto dove la nascondo,
voi alla svelta nascondete il vostro.
L’ho scelta e la assecondo fino in fondo
questa guerra fra bande, questo è il mondo;
il mondo fatto a scale, chi le sale
e chi le cade: io cado e mi sfondo
per uno spino la spina dorsale.
Va bene ma, papà, ad averla chiusa
così, a morirci qui, troppo sarebbe.
Con voi, offesi, a cui non chiesi più scusa,
con questo taglio che non mi ricrebbe,
e ‘sta febbre che non passò, ‘sta febbre…
Miseria ladra, ma miseria sbirra
ché senza sbirri un ladro arricchirebbe…
E d’altro succo ci faccio la birra!
Gesù in cui spero e spero poi soltanto
abbiate cioccolata per quintali,
va bene ma, miseria buia, quanto
fan male per spuntare un paio d’ali...
E mi son fatto un sogno, un treno in blumo
con la mia faccia in faccia e un fumo d’hashish
sopra a binari d’ossi - i miei, presumo.
Mi vedi qui che sono tutto un grumo,
che mi frantumo le parole in bocca,
ma non mi chiedi niente e me l’assumo,
la giusta ritorsione che mi tocca.
Siam criminali uguali, non rimostro:
io non vi ho detto dove la nascondo,
voi alla svelta nascondete il vostro.
L’ho scelta e la assecondo fino in fondo
questa guerra fra bande, questo è il mondo;
il mondo fatto a scale, chi le sale
e chi le cade: io cado e mi sfondo
per uno spino la spina dorsale.
Va bene ma, papà, ad averla chiusa
così, a morirci qui, troppo sarebbe.
Con voi, offesi, a cui non chiesi più scusa,
con questo taglio che non mi ricrebbe,
e ‘sta febbre che non passò, ‘sta febbre…
Miseria ladra, ma miseria sbirra
ché senza sbirri un ladro arricchirebbe…
E d’altro succo ci faccio la birra!
Gesù in cui spero e spero poi soltanto
abbiate cioccolata per quintali,
va bene ma, miseria buia, quanto
fan male per spuntare un paio d’ali...
envoyé par Dq82 - 3/7/2021 - 10:28
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2021
Ballate dalla grande recessione
Testo : Salvo Lo Galbo
Musica: Marco Sonaglia
“Ballata per Stefano”, dedicata a Stefano Cucchi, è una delle prime canzoni che Sonaglia ha inciso prima della pubblicazione dell’album, e narra le tristi vicende riguardanti l’uccisione di Cucchi, avvenuta a 31 anni il 22 ottobre del 2009. Qui l’uso preponderante della chitarra elettrica serve a narrare la drammaticità dell’evento e l’uso distorto dello strumento serve ad evidenziare tutte le distorsioni presenti in questa vicenda.
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