Guarderemo dentro ai suoi occhi, guarderemo per capire,
se i suoi sogni sono tutti rotti, se vuol vivere o morire,
ma forse lui poi ci dirà che non riesce più a sognare,
che non sa dove andrà, ma che vorrebbe ritornare.
Cercheremo soltanto un uomo, capace ancora di amare,
che conosca cosa sia il perdono, che sia incapace di ammazzare,
ma forse poi lui ci dirà che la guerra gli ha fatto male,
che non sa se guarirà e che vorrebbe cancellare.
Sogneremo ancora un suono che non sia un’esplosione,
più potente di un grande tuono, che diventi una canzone,
ma forse poi lui ci dirà di aver sentito gridare
quelli che non rivedrà, ma che vorrebbe riabbracciare.
Guarderemo dentro ai suoi occhi, guarderemo per capire
se i suoi sogni sono tutti rotti, se vuol vivere o morire,
ma forse lui poi ci dirà che riuscirà a sognare,
perché sa dove andrà, perché vuole ritornare.
se i suoi sogni sono tutti rotti, se vuol vivere o morire,
ma forse lui poi ci dirà che non riesce più a sognare,
che non sa dove andrà, ma che vorrebbe ritornare.
Cercheremo soltanto un uomo, capace ancora di amare,
che conosca cosa sia il perdono, che sia incapace di ammazzare,
ma forse poi lui ci dirà che la guerra gli ha fatto male,
che non sa se guarirà e che vorrebbe cancellare.
Sogneremo ancora un suono che non sia un’esplosione,
più potente di un grande tuono, che diventi una canzone,
ma forse poi lui ci dirà di aver sentito gridare
quelli che non rivedrà, ma che vorrebbe riabbracciare.
Guarderemo dentro ai suoi occhi, guarderemo per capire
se i suoi sogni sono tutti rotti, se vuol vivere o morire,
ma forse lui poi ci dirà che riuscirà a sognare,
perché sa dove andrà, perché vuole ritornare.
Contributed by i FermentiVivi
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dall'album "Canzoni al mondo che dormiva"
Quella sera al cinema davano “Salvate il soldato Ryan”…
Quando sono uscito, avevo capito davvero cosa poteva voler dire essere in prima linea sotto la pioggia di fuoco della battaglia, dove ci saranno anche dei gesti eroici, ma dove si vedono anche molto bene gli effetti tremendi e devastanti che producono le armi sui corpi dei soldati: sangue e carni a brandelli sparsi ovunque.
Ed era solo una finzione cinematografica!
Ho pensato: ma come fa uno che vede un film come questo, ad accettare poi certi interventi militari spacciati come “operazioni chirurgiche” per la “difesa della pace”?
Ma quale pace!!!
Arrivato a casa, le mie idee di “pacifismo, antimilitarismo e non violenza” si erano consolidate e rafforzate, risvegliando rabbie antiche, sbiadite forse dalla quotidianità nella quale ci fanno vivere.
Così ho scritto il testo di questa che poi è diventata una delle prime canzoni che ho suonato con il mio gruppo.
Il mio “soldato che vuole ritornare”, non vuole ritornare semplicemente a casa, ma vuole ritornare UOMO a tutti gli effetti.