E venne la notte sulla pianura
zitta, sorniona, imbavagliò la luna
Vennero alle spalle suoi soldati
senza sapere chi li avesse mandati
Venne col buio nel tempo degli orbi
di sordi mercanti tra i vicoli torbidi
Divenne col fumo, bufera e vento
vinne cucciata cu lu maletjempu
e scelse i giorni della menzogna
per propagare una nuova vergogna
ma gettò assenzio senza ritegno
e fu consenso al nuovo regno
scese nell'ora della parola
che fu mendace putrida gora
scese inscenando la nuova era
ma fu l'ascesa della latebra
Nelle mura mute del regno dei soldi
fra l'odore putrefatto di un imbroglio amaro
un inchino all'iniqua imperatore
dietro l'ombra confortante di una mano.
Nel tempo dei sequestri Milanesi
rubati i figli ricchi dei sovrani
i troni caduti nelle gole del terrore
e i castelli nelle mani dei magiari
Nei giardini bui di San Martino
tra i Vassalli fedeli e il cortigiano
la moda oscura e falsamente ingenua
di ospitare un factotum siciliano
lungo i giorni grigi di Milano
nelle nebbie gonfie e figlie di paura
i silenzi sono le guardie sul torrione
Mentre si firmano i trattati di pianura
Fra Arcore e cosa nostra
tra i padroni di casale gli stallieri
Arcore è cosa nostra?
un mistero del nostro ieri
Passano gli anni, le leggi, gli inganni
passan i decreti che portan malanni
passa il decrepito lupo canuto
passa col vizio che non ha mai perduto
e arrivò in piazza in televisione
nella dimora della decisione
divenne ascolto finzione evento
vinne cu porta lu maletjempu
E fu mattanza di ogni diritto
indegna esultanza che cela il conflitto
e dell'errore fu la punizione
pagata in castigo la divisione
nera la danza del malaffare
la latitanza di ogni pensare
vera l'italia colpita e in dolore
d'epidemia borghese infezione
Nel ventre inferno di democrazia
al ritmo di un passato mascherato
un bacio in mano all'onor dell'assassino
sulla strada macchiata di reato
la genesi di un impero allevato
da mafia e impresa, da partito e tribunali
l'esercito d'affaristi e prestanome
banchieri, padrini, mercenari e criminali
Fra Arcore e cosa nostra
tra i padroni di casale gli stallieri
Arcore è cosa nostra?
un mistero del nostro ieri
zitta, sorniona, imbavagliò la luna
Vennero alle spalle suoi soldati
senza sapere chi li avesse mandati
Venne col buio nel tempo degli orbi
di sordi mercanti tra i vicoli torbidi
Divenne col fumo, bufera e vento
vinne cucciata cu lu maletjempu
e scelse i giorni della menzogna
per propagare una nuova vergogna
ma gettò assenzio senza ritegno
e fu consenso al nuovo regno
scese nell'ora della parola
che fu mendace putrida gora
scese inscenando la nuova era
ma fu l'ascesa della latebra
Nelle mura mute del regno dei soldi
fra l'odore putrefatto di un imbroglio amaro
un inchino all'iniqua imperatore
dietro l'ombra confortante di una mano.
Nel tempo dei sequestri Milanesi
rubati i figli ricchi dei sovrani
i troni caduti nelle gole del terrore
e i castelli nelle mani dei magiari
Nei giardini bui di San Martino
tra i Vassalli fedeli e il cortigiano
la moda oscura e falsamente ingenua
di ospitare un factotum siciliano
lungo i giorni grigi di Milano
nelle nebbie gonfie e figlie di paura
i silenzi sono le guardie sul torrione
Mentre si firmano i trattati di pianura
Fra Arcore e cosa nostra
tra i padroni di casale gli stallieri
Arcore è cosa nostra?
un mistero del nostro ieri
Passano gli anni, le leggi, gli inganni
passan i decreti che portan malanni
passa il decrepito lupo canuto
passa col vizio che non ha mai perduto
e arrivò in piazza in televisione
nella dimora della decisione
divenne ascolto finzione evento
vinne cu porta lu maletjempu
E fu mattanza di ogni diritto
indegna esultanza che cela il conflitto
e dell'errore fu la punizione
pagata in castigo la divisione
nera la danza del malaffare
la latitanza di ogni pensare
vera l'italia colpita e in dolore
d'epidemia borghese infezione
Nel ventre inferno di democrazia
al ritmo di un passato mascherato
un bacio in mano all'onor dell'assassino
sulla strada macchiata di reato
la genesi di un impero allevato
da mafia e impresa, da partito e tribunali
l'esercito d'affaristi e prestanome
banchieri, padrini, mercenari e criminali
Fra Arcore e cosa nostra
tra i padroni di casale gli stallieri
Arcore è cosa nostra?
un mistero del nostro ieri
envoyé par Dq82 - 17/5/2021 - 10:43
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