Prendi
un popolo chiuso in gabbia
alimenta la sua rabbia
con fame, detenzione, quotidiana umiliazione militare
Prova solo a immaginare
immaginare che vuol dire
chiedere favori di diritto elementare all'aguzzino
che controlla il tuo destino
fin da quando sei bambino
e comunque ti ricorda che sei solo un clandestino
nella terra dei tuoi nonni
Notti insonni a immaginare
a pensare agli arroganti
che ti esiliano nei campi
tra rinunce e patimenti
Avevo una casa piccolina nella striscia di Gaza
ora l'hanno rasa al suolo
i bombardieri in volo che passavano di là
là sotto c'è sepolto mio fratello e mio papà
Avevo una casa piccolina in Palestina
il pianto di mia madre
i muri in rovina
Rifiuto la bandiera bianca azzurra con la stella
sapendo che là sotto c'è sepolta mia sorella
E ora brucia, brucia
brucia un copertone
per lo meno offusca
la vita di quel drone
che vi risolve beghe
con dei modi pratici
trattate dei bambini
come pazzi fanatici
Cerco con apprensione
in quella cazzo di cartina
e mi accorgo che pian piano
non c'è più la Palestina
l'hanno evirata, bombardata e cancellata
e hanno riscritto una storia già dettata
Guarda il Medio Oriente
c'è una guerra da una vita
non penserai mica di convinvermi
che sia finita
è una storia antica
di cultura e religione
Hanno fatto un brodo
e c'hanno fatto una nazione
guidata dal sopruso, la violenza e l'occupare
terre delle quali non ti devi preoccupare
le facce dei bambini che state bombardando
scoppian nella testa da quando state occupando
Avevo una casa piccolina nella striscia di Gaza
ora l'hanno rasa al suolo
i bombardieri in volo che passavano di là
là sotto c'è sepolto mio fratello e mio papà
Avevo una casa piccolina in Palestina
il pianto di mia madre
i muri in rovina
Rifiuto la bandiera bianca azzurra con la stella
sapendo che là sotto c'è sepolta mia sorella
Avevo una casa piccolina nella striscia di Gaza
ora l'hanno rasa al suolo
i bombardieri in volo che passavano di là
là sotto c'è sepolto mio fratello e mio papà
Avevo una casa piccolina in Palestina
il pianto di mia madre
i muri in rovina
Rifiuto la bandiera bianca azzurra con la stella
sapendo che là sotto c'è sepolta mia sorella
un popolo chiuso in gabbia
alimenta la sua rabbia
con fame, detenzione, quotidiana umiliazione militare
Prova solo a immaginare
immaginare che vuol dire
chiedere favori di diritto elementare all'aguzzino
che controlla il tuo destino
fin da quando sei bambino
e comunque ti ricorda che sei solo un clandestino
nella terra dei tuoi nonni
Notti insonni a immaginare
a pensare agli arroganti
che ti esiliano nei campi
tra rinunce e patimenti
Avevo una casa piccolina nella striscia di Gaza
ora l'hanno rasa al suolo
i bombardieri in volo che passavano di là
là sotto c'è sepolto mio fratello e mio papà
Avevo una casa piccolina in Palestina
il pianto di mia madre
i muri in rovina
Rifiuto la bandiera bianca azzurra con la stella
sapendo che là sotto c'è sepolta mia sorella
E ora brucia, brucia
brucia un copertone
per lo meno offusca
la vita di quel drone
che vi risolve beghe
con dei modi pratici
trattate dei bambini
come pazzi fanatici
Cerco con apprensione
in quella cazzo di cartina
e mi accorgo che pian piano
non c'è più la Palestina
l'hanno evirata, bombardata e cancellata
e hanno riscritto una storia già dettata
Guarda il Medio Oriente
c'è una guerra da una vita
non penserai mica di convinvermi
che sia finita
è una storia antica
di cultura e religione
Hanno fatto un brodo
e c'hanno fatto una nazione
guidata dal sopruso, la violenza e l'occupare
terre delle quali non ti devi preoccupare
le facce dei bambini che state bombardando
scoppian nella testa da quando state occupando
Avevo una casa piccolina nella striscia di Gaza
ora l'hanno rasa al suolo
i bombardieri in volo che passavano di là
là sotto c'è sepolto mio fratello e mio papà
Avevo una casa piccolina in Palestina
il pianto di mia madre
i muri in rovina
Rifiuto la bandiera bianca azzurra con la stella
sapendo che là sotto c'è sepolta mia sorella
Avevo una casa piccolina nella striscia di Gaza
ora l'hanno rasa al suolo
i bombardieri in volo che passavano di là
là sotto c'è sepolto mio fratello e mio papà
Avevo una casa piccolina in Palestina
il pianto di mia madre
i muri in rovina
Rifiuto la bandiera bianca azzurra con la stella
sapendo che là sotto c'è sepolta mia sorella
“Israele si nasconde dietro la Shoah per umiliare i palestinesi”
Intervista a Moni Ovadia
Fanpage, 12 maggio 2021
"Isaia, capitolo 1, versetto 17. Imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate ragione all’orfano, difendete la causa della vedova". Moni Ovadia – attore, musicista e scrittore di origini bulgare e di cultura ebraica – cita a memoria un passo della Bibbia per commentare l'ennesima aggressione dell'Esercito Israeliano ai danni dei cittadini palestinesi cacciati – dai coloni israeliani – dalle loro case a Gerusalemme Est, poi bombardati da una delle aviazioni più potenti del mondo nella Striscia di Gaza. Intervistato da Fanpage.it, Ovadia non ha dubbi sul dove schierarsi: "Dalla parte dei palestinesi, cioè dalla parte degli oppressi. Essere ebrei, e io lo sono, significa stare dalla parte dei più deboli".
Da questa parte del mondo quello di questi giorni viene descritto come uno "scontro", addirittura come una "disputa immobiliare" su alcune case a Gerusalemme Est. Cosa ne pensa?
È una narrazione completamente distorta. Non c'è nessuno scontro, perché non c'è paragone tra la forza dell'esercito israeliano e quella della resistenza palestinese. Parliamo di un'aggressione vera e propria e di una superiorità soverchiante da parte di Tel Aviv. Da anni Israele occupa illegalmente le terre dei palestinesi e sottopone a continue e quotidiane umiliazioni quel popolo nell'indifferenza della comunità internazionale. Quello di Israele è un governo razzista e segregazionista; se non fosse per le elezioni direi anche fascista. Vogliono cacciare i palestinesi dalle loro case, cancellare la loro identità culturale, e lo stanno facendo forti della compiacenza di gran parte delle potenze mondiali, compresi paesi arabi come Egitto, Giordania e Arabia Saudita. Quello palestinese è il popolo più solo e indifeso del mondo.
Anche in questo caso la comunità internazionale sembra distinguersi per equilibrismo… Si fanno appelli al "cessate il fuoco", si condanna il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, ma non si entra mai nel cuore del problema, l'occupazione militare di Gerusalemme Est.
I governi di USA e UE, salvo rare eccezioni, sono composti da ipocriti perché accettano il ricatto degli israeliani sulla Shoah. Io sono ebreo, so cosa è stata la Shoah, e per questo mi domando come si possa legittimare la politica cattiva e sadica del primo ministro Benjamin Netanyahu nei confronti dei palestinesi. Israele continua a giocare il ruolo del povero, piccolo paese indifeso, ha invece uno degli eserciti più potenti del mondo e l'appoggio incondizionato di USA e UE, mentre la Cina se ne lava le mani. Uno dei suoi pochi nemici storici, la Siria, sarà fuori gioco per 50 anni. Dell'Iran non parliamo: ogni volta che alza la voce, Israele la fa pagare ai palestinesi.
Il suo giudizio sul governo israeliano è molto duro, ma qual è quello sulla società civile israeliana?
Ho solo fonti israeliane, per scelta non uso fonti arabe né palestinesi. C'è in Israele una minoranza coraggiosa che tiene in vita i valori dell'ebraismo e denuncia da anni i crimini di Israele. Parlo di personalità come Gideon Levy, firma storica del quotidiano Haaretz, che accusa il governo di praticare politiche di apartheid nei confronti dei palestinesi. Parlo della sua collega Amira Hass, che racconta i soprusi praticati ai palestinesi. E parlo di un politico moderato come Avraham Burg, ex presidente della Knesset (il parlamento israeliano), che ha chiesto formalmente di non essere più designato come ebreo nel registro della popolazione israeliana. Lui dice: ‘Se gli ebrei sono padroni di Israele non voglio essere ebreo'. Cito: ‘Non smetterò di sentirmi un ebreo ma non voglio più far parte della collettività ebraica in Israele, non voglio percepirmi come un privilegiato rispetto ai non ebrei, chiedo di essere un cittadino israeliano e basta'. Sa perché questa scelta?
No.
La legge sullo stato nazione prevede che in Israele siano titolari di pieni diritti solo i cittadini ebrei, ovvero i figli di madre ebrea. I palestinesi, invece, no. Eppure sono almeno 1,8 milioni. Quella del governo israeliano nei confronti dei palestinesi è, come rilevato di recente anche da Human Right Watch, una politica di apartheid sotto alcuni punti di vista non troppo diversa da quella praticata in Sudafrica.
Si arriverà mai alla pace tra Israele e palestinesi? E a quale pace?
L'importante è che non sia la pace del più forte imposta al più debole. La pace si può fare solo tra eguali: finché gli israeliani non si ritireranno dalle terre occupate, finché cioè non verrà ristabilita la legalità internazionale, non si potrà iniziare nessun vero negoziato di pace.
Intervista a Moni Ovadia
Fanpage, 12 maggio 2021
"Isaia, capitolo 1, versetto 17. Imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate ragione all’orfano, difendete la causa della vedova". Moni Ovadia – attore, musicista e scrittore di origini bulgare e di cultura ebraica – cita a memoria un passo della Bibbia per commentare l'ennesima aggressione dell'Esercito Israeliano ai danni dei cittadini palestinesi cacciati – dai coloni israeliani – dalle loro case a Gerusalemme Est, poi bombardati da una delle aviazioni più potenti del mondo nella Striscia di Gaza. Intervistato da Fanpage.it, Ovadia non ha dubbi sul dove schierarsi: "Dalla parte dei palestinesi, cioè dalla parte degli oppressi. Essere ebrei, e io lo sono, significa stare dalla parte dei più deboli".
Da questa parte del mondo quello di questi giorni viene descritto come uno "scontro", addirittura come una "disputa immobiliare" su alcune case a Gerusalemme Est. Cosa ne pensa?
È una narrazione completamente distorta. Non c'è nessuno scontro, perché non c'è paragone tra la forza dell'esercito israeliano e quella della resistenza palestinese. Parliamo di un'aggressione vera e propria e di una superiorità soverchiante da parte di Tel Aviv. Da anni Israele occupa illegalmente le terre dei palestinesi e sottopone a continue e quotidiane umiliazioni quel popolo nell'indifferenza della comunità internazionale. Quello di Israele è un governo razzista e segregazionista; se non fosse per le elezioni direi anche fascista. Vogliono cacciare i palestinesi dalle loro case, cancellare la loro identità culturale, e lo stanno facendo forti della compiacenza di gran parte delle potenze mondiali, compresi paesi arabi come Egitto, Giordania e Arabia Saudita. Quello palestinese è il popolo più solo e indifeso del mondo.
Anche in questo caso la comunità internazionale sembra distinguersi per equilibrismo… Si fanno appelli al "cessate il fuoco", si condanna il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, ma non si entra mai nel cuore del problema, l'occupazione militare di Gerusalemme Est.
I governi di USA e UE, salvo rare eccezioni, sono composti da ipocriti perché accettano il ricatto degli israeliani sulla Shoah. Io sono ebreo, so cosa è stata la Shoah, e per questo mi domando come si possa legittimare la politica cattiva e sadica del primo ministro Benjamin Netanyahu nei confronti dei palestinesi. Israele continua a giocare il ruolo del povero, piccolo paese indifeso, ha invece uno degli eserciti più potenti del mondo e l'appoggio incondizionato di USA e UE, mentre la Cina se ne lava le mani. Uno dei suoi pochi nemici storici, la Siria, sarà fuori gioco per 50 anni. Dell'Iran non parliamo: ogni volta che alza la voce, Israele la fa pagare ai palestinesi.
Il suo giudizio sul governo israeliano è molto duro, ma qual è quello sulla società civile israeliana?
Ho solo fonti israeliane, per scelta non uso fonti arabe né palestinesi. C'è in Israele una minoranza coraggiosa che tiene in vita i valori dell'ebraismo e denuncia da anni i crimini di Israele. Parlo di personalità come Gideon Levy, firma storica del quotidiano Haaretz, che accusa il governo di praticare politiche di apartheid nei confronti dei palestinesi. Parlo della sua collega Amira Hass, che racconta i soprusi praticati ai palestinesi. E parlo di un politico moderato come Avraham Burg, ex presidente della Knesset (il parlamento israeliano), che ha chiesto formalmente di non essere più designato come ebreo nel registro della popolazione israeliana. Lui dice: ‘Se gli ebrei sono padroni di Israele non voglio essere ebreo'. Cito: ‘Non smetterò di sentirmi un ebreo ma non voglio più far parte della collettività ebraica in Israele, non voglio percepirmi come un privilegiato rispetto ai non ebrei, chiedo di essere un cittadino israeliano e basta'. Sa perché questa scelta?
No.
La legge sullo stato nazione prevede che in Israele siano titolari di pieni diritti solo i cittadini ebrei, ovvero i figli di madre ebrea. I palestinesi, invece, no. Eppure sono almeno 1,8 milioni. Quella del governo israeliano nei confronti dei palestinesi è, come rilevato di recente anche da Human Right Watch, una politica di apartheid sotto alcuni punti di vista non troppo diversa da quella praticata in Sudafrica.
Si arriverà mai alla pace tra Israele e palestinesi? E a quale pace?
L'importante è che non sia la pace del più forte imposta al più debole. La pace si può fare solo tra eguali: finché gli israeliani non si ritireranno dalle terre occupate, finché cioè non verrà ristabilita la legalità internazionale, non si potrà iniziare nessun vero negoziato di pace.
Riccardo Venturi - 2021/5/15 - 11:53
Dq82 - 2023/10/30 - 09:07
Corto circuito. Appunti e cronistoria della vicenda Lucca Comics. di Zerocalcare
A proposito di Lucca e di tutto il resto
Corto circuito. Appunti e cronistoria della vicenda Lucca Comics. Leggi
Corteo degli studenti pro-Palestina a Pisa, e Firenze cariche della polizia schierata in tenuta antisommossa
Gli studenti a Pisa e a Firenze sono scivolati sopra i manganelli, e si sono fatti male
Colpa degli studenti, se distraendosi oggi sono scivolati sopra i manganelli delle Forze dell’Ordine. Avrebbero dovuto saperlo: non si manifesta nel giorno del lutto nazionale per la separazione di Chiara Ferragni e Fedez.
A cura di Saverio Tommasi
Fanpage, 23 febbraio 2024
Poliziotti manganellano studentesse e studenti a Pisa
L'Italia è il Paese delle casualità, e, se non fosse impossibile da credere, direi che alcuni hanno più sfortuna di altri.
Oggi è toccato agli studenti, a Pisa e a Firenze, che con poco rispetto hanno scelto di manifestare per la pace in Palestina proprio nel giorno del lutto nazionale per la separazione di Chiara Ferragni e Fedez. Poi, sovrappensiero, gli studenti sono pure scivolati sul policarbonato che avvolge i manganelli e qualcuno si è fatto male.
A volte, davvero, il caso.
Del resto siamo il Paese delle fatalità. Un giorno Stefano Cucchi si distrae, scivola dalle scale e muore. E qualche tempo prima Carlo Giuliani veniva ammazzato dal sasso di un manifestante con la mira scarsa.
Oh, la sfiga.
Oggi, a Pisa e a Firenze, centinaia di manifestanti sono scivolati sul manganello delle Forze dell'Ordine. Dev'essere stata colpa del selciato scivoloso, aveva piovuto e hanno perso l'equilibrio. Non piove mai, ha piovuto proprio oggi e loro sono scivolati sui cugini dei tonfa.
I giovani indossano sempre scarpe da ginnastica e con quelle si scivola, è risaputo. I giovani d'oggi dovrebbero imparare dalle Forze dell'Ordine, che invece viaggiano con gli anfibi e non scivolano mai, infatti anche oggi non ce n'è stato uno solo che si sia fatto male, hanno sanguinato solo le teste degli studenti.
A volte, davvero, il caso.
Viviamo in un Paese di distratti, che poi si fanno male. L'anarchico Pinelli si buttò dalla finestra mentre girava un film come stuntman, qualcuno ne avrà sentito parlare, e proprio a Firenze Riccardo Magherini si suicidò provando a capire quanto poteva resistere senza respirare.
A volte, davvero, quando si dice la combinazione degli eventi. Che se invece non fosse una fatalità, parlo per ipotesi naturalmente, dovremmo ammettere di vivere in un Paese che ama i rigurgiti fascisti, e lo fa quasi indipendentemente dal colore dei governi in carica. È sufficiente ricordare la luminosa carriera di Gianni De Gennaro, ex capo della polizia durante il G8 di Genova, poi passato fra le coccole di tutti i Governi dal 2001 a oggi.
Per fortuna, però, si tratta appunto di fato. Non è una questione di democrazia ferita, ma di sfiga. E si sa, quando la scalogna si accanisce, non possiamo farci niente.
Lo dice anche il proverbio: "Controvento si va, ma contro la sfiga no".
Dunque è bene continuare a pensare che non abbia colpa nessuno, che altrimenti, sai il casino che dovremmo fare!
Voglio dire: se davvero non fosse un caso che oggi sono state picchiate studentesse e studenti nei cortei a Pisa e a Firenze. Se non fosse un caso che manganellano sempre chi chiede un diritto e non chi prova a comprimerli.
Se non fosse un caso che mazziano gli attivisti ecologisti, o chi balla ai rave. E se non fosse un caso che all'opposto lasciano i trattori bloccare strade e tangenziali, sai il boato che dovremmo fare?ù
Se non fosse un caso che picchiano gli studenti pro Palestina, mentre l'Italia continua a lucrare vendendo armi a Israele. Se non fosse un caso che mille manifestanti a braccio teso non vengono toccati, e che il braccio teso venga derubricato a commemorazione, e invece chi chiede la cessazione della guerra riceve le botte.
Se non fosse un caso che se la prendono sempre con gli antifascisti, e mai con i fascisti.
Se non fosse un caso, appunto, sai che rumore dovremmo fare?
Colpa degli studenti, se distraendosi oggi sono scivolati sopra i manganelli delle Forze dell’Ordine. Avrebbero dovuto saperlo: non si manifesta nel giorno del lutto nazionale per la separazione di Chiara Ferragni e Fedez.
Gli studenti a Pisa e a Firenze sono scivolati sopra i manganelli, e si sono fatti male
Colpa degli studenti, se distraendosi oggi sono scivolati sopra i manganelli delle Forze dell'Ordine
A cura di Saverio Tommasi
Fanpage, 23 febbraio 2024
Poliziotti manganellano studentesse e studenti a Pisa
L'Italia è il Paese delle casualità, e, se non fosse impossibile da credere, direi che alcuni hanno più sfortuna di altri.
Oggi è toccato agli studenti, a Pisa e a Firenze, che con poco rispetto hanno scelto di manifestare per la pace in Palestina proprio nel giorno del lutto nazionale per la separazione di Chiara Ferragni e Fedez. Poi, sovrappensiero, gli studenti sono pure scivolati sul policarbonato che avvolge i manganelli e qualcuno si è fatto male.
A volte, davvero, il caso.
Del resto siamo il Paese delle fatalità. Un giorno Stefano Cucchi si distrae, scivola dalle scale e muore. E qualche tempo prima Carlo Giuliani veniva ammazzato dal sasso di un manifestante con la mira scarsa.
Oh, la sfiga.
Oggi, a Pisa e a Firenze, centinaia di manifestanti sono scivolati sul manganello delle Forze dell'Ordine. Dev'essere stata colpa del selciato scivoloso, aveva piovuto e hanno perso l'equilibrio. Non piove mai, ha piovuto proprio oggi e loro sono scivolati sui cugini dei tonfa.
I giovani indossano sempre scarpe da ginnastica e con quelle si scivola, è risaputo. I giovani d'oggi dovrebbero imparare dalle Forze dell'Ordine, che invece viaggiano con gli anfibi e non scivolano mai, infatti anche oggi non ce n'è stato uno solo che si sia fatto male, hanno sanguinato solo le teste degli studenti.
A volte, davvero, il caso.
Viviamo in un Paese di distratti, che poi si fanno male. L'anarchico Pinelli si buttò dalla finestra mentre girava un film come stuntman, qualcuno ne avrà sentito parlare, e proprio a Firenze Riccardo Magherini si suicidò provando a capire quanto poteva resistere senza respirare.
A volte, davvero, quando si dice la combinazione degli eventi. Che se invece non fosse una fatalità, parlo per ipotesi naturalmente, dovremmo ammettere di vivere in un Paese che ama i rigurgiti fascisti, e lo fa quasi indipendentemente dal colore dei governi in carica. È sufficiente ricordare la luminosa carriera di Gianni De Gennaro, ex capo della polizia durante il G8 di Genova, poi passato fra le coccole di tutti i Governi dal 2001 a oggi.
Per fortuna, però, si tratta appunto di fato. Non è una questione di democrazia ferita, ma di sfiga. E si sa, quando la scalogna si accanisce, non possiamo farci niente.
Lo dice anche il proverbio: "Controvento si va, ma contro la sfiga no".
Dunque è bene continuare a pensare che non abbia colpa nessuno, che altrimenti, sai il casino che dovremmo fare!
Voglio dire: se davvero non fosse un caso che oggi sono state picchiate studentesse e studenti nei cortei a Pisa e a Firenze. Se non fosse un caso che manganellano sempre chi chiede un diritto e non chi prova a comprimerli.
Se non fosse un caso che mazziano gli attivisti ecologisti, o chi balla ai rave. E se non fosse un caso che all'opposto lasciano i trattori bloccare strade e tangenziali, sai il boato che dovremmo fare?ù
Se non fosse un caso che picchiano gli studenti pro Palestina, mentre l'Italia continua a lucrare vendendo armi a Israele. Se non fosse un caso che mille manifestanti a braccio teso non vengono toccati, e che il braccio teso venga derubricato a commemorazione, e invece chi chiede la cessazione della guerra riceve le botte.
Se non fosse un caso che se la prendono sempre con gli antifascisti, e mai con i fascisti.
Se non fosse un caso, appunto, sai che rumore dovremmo fare?
CCG/AWS Staff - 2024/2/23 - 20:46
Nuovo video.
(La coda in arabo palestinese tratta da una intervista del 2019)
"Un ragazzo come Mohammed, quale crimine aveva cvommesso per meritare di morire così? L'hanno giustiziato.
Che cosa ha fatto di male?
Stava puntando un missile contro Israele?
Era solo un ragazzo di 14 anni che era andato a vedere le proteste come tanti altri ragazzi.
Era un suo diritto sapere che aveva una terra e un Paese.
Aveva il diritto di capire questo.
Perché lo avete giustiziato così?
Era in mezzo a centinaia di ragazzi, perché lo avete scelto come bersaglio?
Vi piace uccidere i ragazzi?
Non capisco cosa stia succedendo, perché proprio i ragazzi?
Dovreste avere almeno un po' di umanità."
(La coda in arabo palestinese tratta da una intervista del 2019)
"Un ragazzo come Mohammed, quale crimine aveva cvommesso per meritare di morire così? L'hanno giustiziato.
Che cosa ha fatto di male?
Stava puntando un missile contro Israele?
Era solo un ragazzo di 14 anni che era andato a vedere le proteste come tanti altri ragazzi.
Era un suo diritto sapere che aveva una terra e un Paese.
Aveva il diritto di capire questo.
Perché lo avete giustiziato così?
Era in mezzo a centinaia di ragazzi, perché lo avete scelto come bersaglio?
Vi piace uccidere i ragazzi?
Non capisco cosa stia succedendo, perché proprio i ragazzi?
Dovreste avere almeno un po' di umanità."
Io non sto con Oriana - 2024/4/25 - 10:07
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Compilation dedicata a Lorenzo Orsetti