Hai paura di dormire
Temi che sia solo un sogno
Hai paura di dormire
Di non vivere fino in fondo
Sei un fuoco che non brucia
ma che fa fin troppa luce
Hai visto il tutto diventare niente
Hai visto il poco diventare tutto
E vuoi che sia così per sempre
Hai negli occhi i tuoi fratelli
morti dentro un mare ingiusto
E siate maledetti tutti
Questo è l’urlo dei dispersi
Contro il grasso delle panze
che ha coperto le coscienze
UHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Hai Paura di dormire
Che col sonno torni il buio
Ti blocca il tuo dolore
Stare fermo ti conviene
tieni il cuore pieno di spine
Se ti muovi fa più male
Hai visto il tutto diventare niente
Hai visto il poco diventare tutto
E vuoi che sia così per sempre
Hai negli occhi i tuoi fratelli
morti dentro un mare ingiusto
E siate maledetti tutti
Questo è l’urlo dei dispersi
Contro il grasso delle panze che ha coperto le coscienze.
Temi che sia solo un sogno
Hai paura di dormire
Di non vivere fino in fondo
Sei un fuoco che non brucia
ma che fa fin troppa luce
Hai visto il tutto diventare niente
Hai visto il poco diventare tutto
E vuoi che sia così per sempre
Hai negli occhi i tuoi fratelli
morti dentro un mare ingiusto
E siate maledetti tutti
Questo è l’urlo dei dispersi
Contro il grasso delle panze
che ha coperto le coscienze
UHOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
Hai Paura di dormire
Che col sonno torni il buio
Ti blocca il tuo dolore
Stare fermo ti conviene
tieni il cuore pieno di spine
Se ti muovi fa più male
Hai visto il tutto diventare niente
Hai visto il poco diventare tutto
E vuoi che sia così per sempre
Hai negli occhi i tuoi fratelli
morti dentro un mare ingiusto
E siate maledetti tutti
Questo è l’urlo dei dispersi
Contro il grasso delle panze che ha coperto le coscienze.
envoyé par Dq82 - 22/4/2021 - 16:27
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L'urlo
Spiaggia "libera"; momento di "pace"; l' artista cerca a cuor leggero la sua ispirazione, passo dopo passo sulla sabbia.
Solo chi cerca genuinamente, con disinteresse, viene raggiunto da messaggi oltre il tempo.
Lì ad attenderlo, sul suo cammino in riva al mare, un vecchio libro giace in una sacca insabbiata.
L' artista lo raccoglie con cura e si trova tra le mani la preziosa pubblicazione di un antico diario segreto, scritto in epoca coloniale: testimonianze riguardanti razzie e brutali violenze consumate ad opera di malvagi malfattori.
La sua mente viene risucchiata istantaneamente nel XVIII secolo: l' Impero Coloniale imperversava indisturbato.
Anime torturate del passato, che affiorano spiritualmente nel suo presente per ispirargli l' URLO che condanna "...il grasso delle panze che ha coperto le coscienze..."
La giostra delle sventure umane si manifesta su due piani temporali: il vergognoso dramma dei deportati razziali di epoca coloniale s' intreccia col cocente fenomeno dei traffici contemporanei.
Al centro l' artista, che fraternizza con lo spirito guida: prima bambino di una tribù razziata e brutalizzata, successivamente adulto di una società dell' inganno.
«...hai paura di dormire, temi che sia solo un sogno...», gli rivolge la mano testimoniale.
E così per contrapposizione, proprio durante i suoi passi sulla spiaggia "libera", nel suo momento di "pace", viene ispirato nell' atto di immedesimarsi, lanciando l' accorata scomunica ai potenti di ogni tempo, colpevoli della morte dei fratelli «...dentro un mare ingiusto e siate maledetti tutti..»