Sandro brindò con gli amici e baciò Rita la sera
da domani a un vero lavoro al chimico di Porto Marghera
non l’avrebbero più trascinato come un osso preso dai cani
tra mille lavori da servo per arrivare a domani
e non sarà più da solo a chiedere quel che gli spetta
saranno in tanti e il padrone questa volta dovrà dargli retta
ma intorno alla fabbrica muri e tubi e filo spinato
come dovesse difendersi come un fortino assediato
ma sono assediati anche fuori e le armi non sembrano vere
sono quell'aria quel fumo che esce dalle ciminiere
un fumo che sputa sul cielo è denso come catarro
Che ruba il verde dell'erba che graffia Il legno ed il ferro
che quel dottore di fabbricare che oggi ha visitato
Per questa tosse bastarda per questo fegato andato
dice che ciò che fa male non è la plastica o il cloro
ma le sigarette e le ombre non c'entra niente il lavoro
quindi ritorna n reparto ritorna svelto al tuo posto
Non farci perdere tempo ogni minuto qui a un costo
è ancora in quell'autoclave come in un buco del culo
il mezzo ad acidi e gas senza una maschera e solo
se anche i compagni più vecchi e i delegati
ti hanno urlato di non rompere più i coglioni
o qui finisci disoccupato e Roma è troppo lontana
è sorda se scoperi o scrivi
parlano di compromesso di ceti produttivi
oggi incontrato alvise in un letto d'ospedale
Distrutto da quello che in fabbrica ancora chiamano un brutto male
Antonio era li con il catetere una sacca un tubo in gola
è tutto di quella plastica che l'ha mandato in malora
A mario ieri hanno detto rassegnati sei condannato
La sua rabbia sbagliato bersaglio e nella sua testa ha sparato
e deve schiacciarti una pressa o devi bruciare dentro un forno
o non scriveranno due righe per chi come loro muore ogni giorno
lo sanno quei pochi amici soltanto i figli solo la sposa
cadono senza rumore come la neve quando si posa
in bilancio mancavano i fondi non lo sapevano non li hanno informati
Ma per nascondere i morti pagavano medici giornali avvocati
ma sua moglie ancora non crede non riesce neanche a pensare
che per quattro soldi qualcuno si faccia in quel modo crepare
e poi sandro è arrivato da vivo a quella pensione così attesa
E perciò gli hanno fatto firmare la rinuncia ogni altra pretesa
Ma stavolta non fa nessun brindisi non bacerà Rita stasera
Domani lo aspetta a quel letto all'ospedale di Porto Marghera
da domani a un vero lavoro al chimico di Porto Marghera
non l’avrebbero più trascinato come un osso preso dai cani
tra mille lavori da servo per arrivare a domani
e non sarà più da solo a chiedere quel che gli spetta
saranno in tanti e il padrone questa volta dovrà dargli retta
ma intorno alla fabbrica muri e tubi e filo spinato
come dovesse difendersi come un fortino assediato
ma sono assediati anche fuori e le armi non sembrano vere
sono quell'aria quel fumo che esce dalle ciminiere
un fumo che sputa sul cielo è denso come catarro
Che ruba il verde dell'erba che graffia Il legno ed il ferro
che quel dottore di fabbricare che oggi ha visitato
Per questa tosse bastarda per questo fegato andato
dice che ciò che fa male non è la plastica o il cloro
ma le sigarette e le ombre non c'entra niente il lavoro
quindi ritorna n reparto ritorna svelto al tuo posto
Non farci perdere tempo ogni minuto qui a un costo
è ancora in quell'autoclave come in un buco del culo
il mezzo ad acidi e gas senza una maschera e solo
se anche i compagni più vecchi e i delegati
ti hanno urlato di non rompere più i coglioni
o qui finisci disoccupato e Roma è troppo lontana
è sorda se scoperi o scrivi
parlano di compromesso di ceti produttivi
oggi incontrato alvise in un letto d'ospedale
Distrutto da quello che in fabbrica ancora chiamano un brutto male
Antonio era li con il catetere una sacca un tubo in gola
è tutto di quella plastica che l'ha mandato in malora
A mario ieri hanno detto rassegnati sei condannato
La sua rabbia sbagliato bersaglio e nella sua testa ha sparato
e deve schiacciarti una pressa o devi bruciare dentro un forno
o non scriveranno due righe per chi come loro muore ogni giorno
lo sanno quei pochi amici soltanto i figli solo la sposa
cadono senza rumore come la neve quando si posa
in bilancio mancavano i fondi non lo sapevano non li hanno informati
Ma per nascondere i morti pagavano medici giornali avvocati
ma sua moglie ancora non crede non riesce neanche a pensare
che per quattro soldi qualcuno si faccia in quel modo crepare
e poi sandro è arrivato da vivo a quella pensione così attesa
E perciò gli hanno fatto firmare la rinuncia ogni altra pretesa
Ma stavolta non fa nessun brindisi non bacerà Rita stasera
Domani lo aspetta a quel letto all'ospedale di Porto Marghera
Contributed by Dq82 - 2021/4/18 - 17:58
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Al petrolchimico di Porto Marghera si produceva PVC, un polimero del cloruro di vinile.
Il cloruro di vinile monomero ha una soglia olfattiva (odore dolciastro) di 4000 ppm, mentre i primi fenomeni sul sistema nervoso si osservano a 8000 ppm. Agisce sui canali ionici presenti sulle membrane cellulari provocando la depressione delle cellule eccitabili; per questo, prima della scoperta degli effetti tossici, veniva utilizzato in medicina per indurre anestesia. Infatti, il cloruro di vinile deprime il sistema nervoso centrale e può provocare aritmie fatali; l'inalazione dei suoi vapori produce sintomi analoghi a quelli dell'intossicazione da alcol - mal di testa, stordimento, perdita di coordinazione dei movimenti, disturbi della percezione visiva ed uditiva - e nei casi più gravi allucinazioni, perdita di coscienza, paralisi dei centri bulbari e conseguente morte per crisi respiratoria.
I lavoratori a rischio sono:
Addetti alla produzione del PVC; infatti benché il polimero sia stabile, la sua produzione può portare alla liberazione nell'ambiente del monomero, estremamente tossico
Addetti alla manutenzione e pulizia dei macchinari utilizzati nella produzione del PVC
Addetti all'incenerimento dei rifiuti plastici
L'esposizione continuativa a basse concentrazioni di sostanza (esposizione cronica) è responsabile di diverse manifestazioni definite come malattia da cloruro di vinile (si manifesta dopo alcuni mesi o anni). Questa è dovuta alla formazione di proteine aberranti immunogeniche create dall'interazione del principale metabolita del cloruro di vinile (ossicloroetile) con le proteina plasmatiche. In questo senso, le manifestazioni dell'intossicazione cronica sono principalmente dovute alla deposizione in circolo di immunocomplessi, con sindromi vasculitiche sistemiche gravi. Si innescano inoltre crisi angiospastiche; tipico è infatti il fenomeno di Raynaud. Il quadro si completa con lesioni cutanee simili alla sclerodermia e con acroosteolisi delle falangi distali, delle ossa del piede e della rotula. Possono inoltre associarsi:
Piastrinopenia
Meteorismo ed anoressia
Epatomegalia e/o splenomegalia
Cefalea, astenia, vertigini
Talora fibrosi polmonare e neuropatia periferica
Sulle cavie in gravidanza, l'esposizione al cloruro di vinile ha causato aborti e nascite di cuccioli malformati. L'effetto sulla riproduzione umana è sconosciuto.
Il cloruro di vinile è inoltre un potente cancerogeno riconosciuto ed è stato correlato in particolar modo con certe forme di cancro del fegato - principalmente il carcinoma epatocellulare e l'angiosarcoma epatico.
Il 16 ottobre 1996 il Procuratore della Repubblica di Venezia, Felice Casson, chiede il rinvio a giudizio dei dirigenti della Montedison, che aveva nel polo petrolchimico di Porto Marghera i suoi impianti di produzione di CVM e PVC. La tesi di fondo dell'accusa mossa alla dirigenza Montedison è stata quella di aver volutamente sottovalutato gli effetti tossici del CVM, nonostante questi fossero stati già acclarati e resi noti all'azienda sin dal 1972, e di non aver destinato successivamente sufficienti risorse per la tutela della salute dei lavoratori, della popolazione esterna agli impianti e dell'ambiente circostante.
Il processo si chiuse con una sentenza di assoluzione lasciando uno strascico di polemiche e di profonda amarezza tra i familiari degli operai morti di cancro e le comunità della zona.
È con il titolo Petrolkimiko - Le voci e le storie di un crimine di pace che Gianfranco Bettin pubblica una raccolta di scritti di vari autori che raccontano le storie di operai esposti al CVM nei reparti di sintesi del CVM e del PVC, la storia di Gabriele Bortolozzo, cui si deve molta dell'opera di pubblica sensibilizzazione al problema, e l'atto di chiusura del Procuratore della Repubblica di Venezia.
Prendendo spunto dal libro di Bettin, Marco Paolini ha tratto nel 2002 Parlamento chimico, teatro della memoria dedicato all'intera vicenda.
Il 15 dicembre 2004 il processo d'appello modifica la sentenza emessa in primo grado, riconoscendo molti degli imputati colpevoli di omicidio colposo; sentenza a cui non seguirà condanna per via dell'avvenuta prescrizione