Helin che sei partita in un giorno d'aprile
tu che per poter vivere hai dovuto morire
Helin che sei partita per l'ultimo tuo viaggio
lasciando la memoria di tutto il tuo coraggio
volevano cavare strapparti dalla mente
quello che gli occhi vedono e che il tuo cuore sente
ci sta solo paura in quel ghigno sul viso
per questo non sopportano il pensiero ed il sorriso
là fuori le bandiere color sangue viltà
di chi ama il proprio odio più della libertà
dai poveri preghiere verso il cielo stellato
e solo spazio libero da un muro da un soldato
intanto qui ogni giorno è pronta una prigione
perché sciopera chi scrive o canta in piazza una canzone
quante volte hai visto la furia dei soldati
i musicanti presi picchiati e incarcerati
fracassano il violino il flauto e la chitarra
non possono portare anche loro alla sbarra
là fuori le bandiere color sangue viltà
di chi ama il proprio odio più della libertà
sSi sono infatti rabbiosi i cani nel canile
pasciuti dal silenzio di questa europa vile
che ora guarda e ancora che la viltà si tace
sa dire solamente Helin riposi in pace
le firme e cortei nemmeno una canzone
dai professionisti dell'indignazione
sono stati sordi un anno non hanno mai ascoltato
quel grido di libertà ogni giorno più strozzato
da fuori le bandiere color sangue viltà
di chi ama il proprio odio più della libertà
Non hanno i tuoi compagni né i piedi per scappare
né occhi per le lacrime le mani per pregare
ma hanno mente cuore che sanno ricordare
e voci occhi e mani come te pronti a lottare
Helin che sei partita in un giorno d'aprile
tu che per poter vivere hai dovuto morire
Helin che sei partita per l'ultimo tuo viaggio
lasciando la memoria di tutto il tuo coraggio
tu che per poter vivere hai dovuto morire
Helin che sei partita per l'ultimo tuo viaggio
lasciando la memoria di tutto il tuo coraggio
volevano cavare strapparti dalla mente
quello che gli occhi vedono e che il tuo cuore sente
ci sta solo paura in quel ghigno sul viso
per questo non sopportano il pensiero ed il sorriso
là fuori le bandiere color sangue viltà
di chi ama il proprio odio più della libertà
dai poveri preghiere verso il cielo stellato
e solo spazio libero da un muro da un soldato
intanto qui ogni giorno è pronta una prigione
perché sciopera chi scrive o canta in piazza una canzone
quante volte hai visto la furia dei soldati
i musicanti presi picchiati e incarcerati
fracassano il violino il flauto e la chitarra
non possono portare anche loro alla sbarra
là fuori le bandiere color sangue viltà
di chi ama il proprio odio più della libertà
sSi sono infatti rabbiosi i cani nel canile
pasciuti dal silenzio di questa europa vile
che ora guarda e ancora che la viltà si tace
sa dire solamente Helin riposi in pace
le firme e cortei nemmeno una canzone
dai professionisti dell'indignazione
sono stati sordi un anno non hanno mai ascoltato
quel grido di libertà ogni giorno più strozzato
da fuori le bandiere color sangue viltà
di chi ama il proprio odio più della libertà
Non hanno i tuoi compagni né i piedi per scappare
né occhi per le lacrime le mani per pregare
ma hanno mente cuore che sanno ricordare
e voci occhi e mani come te pronti a lottare
Helin che sei partita in un giorno d'aprile
tu che per poter vivere hai dovuto morire
Helin che sei partita per l'ultimo tuo viaggio
lasciando la memoria di tutto il tuo coraggio
Contributed by Dq82 - 2021/4/16 - 20:10
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Helin Bölek (1992– 3 aprile 2020) cantante turca morta a 28 anni per uno sciopero della fame durato 228 giorni per la libertà e i nostri diritti.
"Avete ucciso una donna di 28 anni", ha detto Ibrahim Gokcek, anche lui morto il 7 maggio 2020 per sciopero della fame, come il suo compagno Mustafa Kocak, di 28 anni.
Tutti erano componenti della band "Grup Yorum" con 25 album e oltre due milioni di copie vendute. Avevano cominciato lo sciopero nel maggio 2019 perché incarcerati ingiustamente e per il divieto di suonare e cantare in pubblico.
Sono simboli della resistenza non violenta alle dittature che opprimono e reprimono i diritti alla libertà, alla cultura, all'arte e alla musica.
Sultan, compagna di Ibrahim Gokcek, è ancora rinchiusa nel famigerato carcere di Silivri, a Istanbul.