È morto un ladro!
È morto una della leggera, uno che fin da piccolo s’era distinto pe la furberia, pe la fantasia, pe l’abilità, per il coraggio! Un ladro!
Rubava da circa quarantatré anni e nun s’era mai tirato indietro. E rubava malgrado avesse tanti altri mestieri nei quali eccelleva: l’attore comico, il danzatore, il pittore di scena, il fabbro. Sissignori! Albertone avrebbe potuto esse uno di quegli uomini che passeno da onesti, invece no, lui rifiutò l’ipocrisia. Giocò tutte le carte allo scoperto, non s’anniscose, non finse. Lui non rubava sul peso, lui non giocava in borsa, lui non sfruttava la gente. Rubava! Ar monno se presentava tale e quale era: ecchime qua, so’ Albertone, so’ un ladro! E qui davanti a lui, davanti all’amico morto che ci ha lasciato, morto come tanti altri lavoratori per un incidente sul lavoro, io …Paco l’Argentino, voglio tesse l’elogio del ladro, de tutti noi, de tutti voi.
Amici, compagni, colleghi e rivali, ma che sarebbe er monno senza de noi? Pensatece: quanti de questi magnafregna che se freggiano der nome de “onesti” andrebbero a fini’ sul lastrico? Quanti? Famo li conti ‘na bona vorta…li volemo fa’? I fabbri, i fabbri che farebbero senza i ladri? E le fabbriche de serrature, le fabbriche de saracinesche e tutti li ‘mpiegati de banca e i guardiani notturni, i poliziotti, i carabinieri? E quelli che costruiscono porte, finestre, l’inventori e i costruttori di antifurto sempre più perfezionati? E i portieri e l’avvocati e i giudici e i secondini, i direttori di penitenziari e le guardie notturne…e l’assicuratori, i cani poliziotto, che farebbero tutti questi senza de noi, pensatece amici…pensatece… madonna!
Quanta gente rimarebbe a spasso se tutti noi, tutti insieme pe vendetta contro questa società ingrata, tutti quanti insieme, un bel giorno allo stesso momento decidessimo tutti de smette da ruba’.
L’economia nazionale se ne andrebbe a rotoli, è pe questo che io qui dico: giù er cappello davanti a Albertone, eroe del lavoro.
Dico di più…Santo…e a noi che la società deve l’ordine costituito e l’equilibrio sociale, perché noi, rubanno allo scoperto, coprimo e giustificamo i ladri che operano coperti dalla legalità.
Onore a Albertone e a tutta la ladreria!
È morto una della leggera, uno che fin da piccolo s’era distinto pe la furberia, pe la fantasia, pe l’abilità, per il coraggio! Un ladro!
Rubava da circa quarantatré anni e nun s’era mai tirato indietro. E rubava malgrado avesse tanti altri mestieri nei quali eccelleva: l’attore comico, il danzatore, il pittore di scena, il fabbro. Sissignori! Albertone avrebbe potuto esse uno di quegli uomini che passeno da onesti, invece no, lui rifiutò l’ipocrisia. Giocò tutte le carte allo scoperto, non s’anniscose, non finse. Lui non rubava sul peso, lui non giocava in borsa, lui non sfruttava la gente. Rubava! Ar monno se presentava tale e quale era: ecchime qua, so’ Albertone, so’ un ladro! E qui davanti a lui, davanti all’amico morto che ci ha lasciato, morto come tanti altri lavoratori per un incidente sul lavoro, io …Paco l’Argentino, voglio tesse l’elogio del ladro, de tutti noi, de tutti voi.
Amici, compagni, colleghi e rivali, ma che sarebbe er monno senza de noi? Pensatece: quanti de questi magnafregna che se freggiano der nome de “onesti” andrebbero a fini’ sul lastrico? Quanti? Famo li conti ‘na bona vorta…li volemo fa’? I fabbri, i fabbri che farebbero senza i ladri? E le fabbriche de serrature, le fabbriche de saracinesche e tutti li ‘mpiegati de banca e i guardiani notturni, i poliziotti, i carabinieri? E quelli che costruiscono porte, finestre, l’inventori e i costruttori di antifurto sempre più perfezionati? E i portieri e l’avvocati e i giudici e i secondini, i direttori di penitenziari e le guardie notturne…e l’assicuratori, i cani poliziotto, che farebbero tutti questi senza de noi, pensatece amici…pensatece… madonna!
Quanta gente rimarebbe a spasso se tutti noi, tutti insieme pe vendetta contro questa società ingrata, tutti quanti insieme, un bel giorno allo stesso momento decidessimo tutti de smette da ruba’.
L’economia nazionale se ne andrebbe a rotoli, è pe questo che io qui dico: giù er cappello davanti a Albertone, eroe del lavoro.
Dico di più…Santo…e a noi che la società deve l’ordine costituito e l’equilibrio sociale, perché noi, rubanno allo scoperto, coprimo e giustificamo i ladri che operano coperti dalla legalità.
Onore a Albertone e a tutta la ladreria!
envoyé par Riccardo Gullotta - 13/2/2021 - 22:30
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