Irmão, irmão doutra cor,
Não estranhes que te chame irmão.
Tu lutas pela liberdade
Que os brancos não te querem dar.
E estranhas, que sendo um deles,
Eu venha chamar-te irmão.
Irmão, irmão doutra cor,
Ouve o que quero dizer.
A nossa luta é a mesma,
Contra os homens que exploram homens,
E não nos deixam ser homens,
Sejam eles brancos ou não.
Irmão, irmão doutra cor,
Já vês porque te chamo irmão?
Vamos dar ar nossas mãos
E um dia que já não vem longe,
Os homens já saberão
Que somos irmãos.
Não estranhes que te chame irmão.
Tu lutas pela liberdade
Que os brancos não te querem dar.
E estranhas, que sendo um deles,
Eu venha chamar-te irmão.
Irmão, irmão doutra cor,
Ouve o que quero dizer.
A nossa luta é a mesma,
Contra os homens que exploram homens,
E não nos deixam ser homens,
Sejam eles brancos ou não.
Irmão, irmão doutra cor,
Já vês porque te chamo irmão?
Vamos dar ar nossas mãos
E um dia que já não vem longe,
Os homens já saberão
Que somos irmãos.
envoyé par Riccardo Venturi - 2/1/2021 - 10:19
Langue: italien
Traduzione italiana / Traducção italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 2-1-2021
Riccardo Venturi, 2-1-2021
Canzone per risolvere equivoci
Fratello, fratello d'un altro colore,
Non ti stupire che io ti chiami fratello.
Tu lotti per la libertà
Che i bianchi non ti vogliono dare.
E sei stupito che io, che sono uno di loro,
Mi metta a chiamarti fratello.
Fratello, fratello d'un altro colore,
Ascolta quel che voglio dirti.
La nostra lotta è la stessa,
Contro gli uomini che sfruttano uomini,
E non ci lasciano essere uomini,
Che siano bianchi o no.
Fratello, fratello d'un altro colore,
Ora lo vedi perché ti chiamo fratello?
Diamoci la mano,
E un giorno che non è lontano,
Gli uomini sapranno già
Che siamo fratelli.
Fratello, fratello d'un altro colore,
Non ti stupire che io ti chiami fratello.
Tu lotti per la libertà
Che i bianchi non ti vogliono dare.
E sei stupito che io, che sono uno di loro,
Mi metta a chiamarti fratello.
Fratello, fratello d'un altro colore,
Ascolta quel che voglio dirti.
La nostra lotta è la stessa,
Contro gli uomini che sfruttano uomini,
E non ci lasciano essere uomini,
Che siano bianchi o no.
Fratello, fratello d'un altro colore,
Ora lo vedi perché ti chiamo fratello?
Diamoci la mano,
E un giorno che non è lontano,
Gli uomini sapranno già
Che siamo fratelli.
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Letra e música / Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: António Pedro Braga
Album / Albumi: António Braga - 1970 (Movieplay SON 100.008)
Nato a Vendas Novas, António Pedro Braga fu, durante gli ultimi anni della dittatura fascista portoghese, un cantautore impegnato i cui spettacoli a fianco di cantautori come José Afonso, Adriano Correia de Oliveira e altri, furono più incisive nell'ambiente studentesco e delle associazioni ricreative del centro e del sud del Paese. Si è dedicato anche al teatro ("O racismo não existe").
In quel periodo incise due dischi (sottoposti a censura); nel primo di essi, dalla quale è tratta anche questa canzone, si trova un'intepretazione della canzone di Luis Cília, "O menino negro não entrou na roda" (lato A, traccia 2). Attualmente António Pedro Braga è tecnico informatico. [CCG/AWS Staff]
"Podemos perfeitamente levar para a canção o que diz o poeta (Carlos Loures em Falemos de Paisagem). Tento fazer isso. A canção por si só nada é. Entendo-a como uma forma de comunicar com as outras pessoas. Com as minhas canções pretendo chamar a atenção para os problemas que se me põem, fomentar a sua discussão, ter o prazer em cantá-las e dar prazer aos que me ouvem, para que em conjunto, possamos contribuir para a sua resolução; não me parece que o útil e o belo, o prazer e os problemas sejam incompatíveis. É nesta ordem de ideias que se integra o meu trabalho, do qual estas canções são resultado. Elas não estão localizadas no espaço embora o estejam no tempo, neste em que vivemos."
“ Per la canzone si può dire perfettamente quel che dice il poeta (Carlos Loures in “Parliamo di paesaggi”). Ci provo. Di per sé, la canzone non è niente. La considero una forma di comunicazione con gli altri. Con le mie canzoni, intendo richiamare l'attenzione sui problemi che mi si pongono, stimolare la loro discussione, provare piacere nel cantarle e dare piacere a chi mi ascolta, affinché, insieme, possiamo contribuire a risolverli; non mi sebra che l'utile e il bello, il piacere e i problemi siano cose incompatibili. È in quest'ordine di idee che si situa il mio lavoro, di cui queste canzoni sono il risultato. Non sono situate nello spazio, ma lo sono nel tempo, in questo tempo che stiamo vivendo. ” (António Braga – trad. RV)